Nuovi guai in vista per il ginecologo Severino Antinori, già alla sbarra da tempo per una serie di episodi legati all’espianto di ovuli e al loro utilizzo nell’ambito della fecondazione eterologa. Lo scorso marzo sono state chiuse le indagini relative al filone del traffico internazionale di materiale biologico ed ora il pm Maura Ripamonti, come riporta il quotidiano La Repubblica, sarebbe ad un passo dalla richiesta di rinvio a giudizio non solo a carico di Antinori ma anche di altre sedici persone nei confronti delle quali le accuse sarebbero gravissime. La procura, nel dettaglio, parla di una vera e propria “associazione a delinquere” avente a capo il noto ginecologo. Stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata messa su una multinazionale illegale al solo scopo di lucro il cui ruolo era quello di acquistare e vendere ovociti, sia fecondati che non, tra Valencia, Praga e la Lombardia. Gli indagati, tra cui compaiono anche una biologa, alcune infermiere ed almeno un medico, sarebbero accusati a vario titolo di appropriazione indebita, commercio abusivo di gameti umani, furto, violenza privata, tentata rapina in concorso. Reati, tutti, certamente gravissimi. Se il gup dovesse decidere di rinviare a giudizio gli indagati, per Severino Antinori potrebbe aprirsi il capitolo più delicato e complesso dell’intera vicenda giudiziaria che lo vede protagonista.



“PROMOTORE, ORGANIZZATORE E FINANZIATORE”

Stando alle indagini condotte dal pm Ripamonti, sarebbe emersa una “associazione per delinquere” basata sull'”acquisto di gameti umani dalle cliniche Gimened di Siviglia (Spagna) e Karlsband Fertility di Praga (Repubblica Ceca)”, avvenuto tra il 2014 ed il 2016. Le giovani donatrici di ovuli sarebbero state pagate circa 1000 euro ed i loro ovuli sarebbero quindi stati trasferiti presso la clinica Matris di Antinori. Da qui sarebbero stati “rivenduti alle coppie che si rivolgevano alla struttura per effettuare tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo”. Secondo quanto trapelato dalle indagini, inoltre, alle coppie sterili venivano ceduti pacchetti da 6-8 ovociti del valore di 3000-4000 euro. Ma quale era il ruolo di Severino Antinori nell’ambito di questa compravendita? Il ginecologo avrebbe avuto il compito centrale poiché, secondo la Procura, era proprio lui il “promotore, organizzatore e finanziatore” dell’associazione per delinquere emersa. Era lui, dunque, che teneva i contatti non solo con le cliniche estere ma anche con le donatrici, oltre che con i clienti in Italia. Dell’ultima fase di acquisto, infatti, secondo il pm, era lui ad occuparsene in prima persona. Nell’avviso di chiusura delle indagini emergono anche altri reati che il ginecologo avrebbe commesso nel medesimo periodo temporale. Nello specifico, nel 2015 avrebbe abusato sessualmente di due donne mentre erano immobilizzate sulla sedia ginecologica e successivamente avrebbe ordinato un furto nell’abitazione di una ragazza con la quale aveva avuto degli screzi. Ci sono poi le presunte minacce nel 2016 ad una coppia che aveva manifestato l’intenzione di trasferire all’estero i propri gameti depositati presso la clinica di Antinori, il quale aveva chiesto loro tra i 120 ed i 250 mila euro al fine di non procedere con la distruzione del materiale biologico.

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