Quello dell’Esselunga non è comunque l’unico caso recente di formaggio contaminato dal batterio ‘Listeria monocytogenes’. Il caso si era presentato anche all’inizio del mese di settembre per la ricotta di pecora prodotta dall’azienda sarda In.ca.s, relativamente al marchio Oro Brand. La nota del Ministero della Salute per il ritiro del prodotto coinvolse anche la ricotta cotta al forno, nonostante ci sia la certezza che le alte temperature riescano a distruggere completamente il batterio ‘Listeria monocytogenes’. Si tratta di una contaminazione che può riguardare diversi tipi di formaggi, per evitare ogni problema il comunicato del Ministero è sempre perentorio in queste occasioni: “L’invito dell’azienda e del ministero della Salute ai consumatori è quello di non mangiare il prodotto e di restituirlo al punto vendita presso il quale è stato acquistato.” E come avvenuto per la ricotta sarda lo scorso 1 settembre, stavolta è stato il taleggio dell’Esselunga a finire nell’occhio del ciclone. (agg. di Fabio Belli)
ESSELUNGA RITIRA IL PRODOTTO
Caos nei supermercati Esselunga. Nella storica catena a marchio italiano è stato ritrovato del taleggio contaminato da un batterio denominato Listeria monocytogenes, estremamente pericoloso per la salute dell’uomo. Il prodotto in questione è stato trovato nel lotto numero 4973 di taleggio, prodotto dalla società Carozzi Formaggi e denominato ‘Taleggio Dop Piacere Naturale’. Immediatamente Esselunga ha preso tutti i provvedimenti del caso e ha deciso di diramare un comunicato ufficiale in cui diceva ai consumatori di dover riportare il prodotto acquistato nelle giornate comprese tra il 7 e il 28 settembre 2017. Esselunga ha poi invitato a non consumare assolutamente il taleggio in questione ma, anzi, di riportarlo immediatamente nelle sedi dovute. Coinvolta nella questione c’è anche, oltre a Esselunga, un’altra catena di supermercati che aveva tra i prodotti il ‘Taleggio Dop Piacere Naturale’ della Carozzi Formaggi, ossia la Iperal spa. La questione taleggio ha sollevato un problema strutturale che ha scioccato l’opinione pubblica e che ha visto l’intervento anche del Ministero della Salute con un comunicato.
IL MINISTERO DELLA SALUTE HA EMESSO UN COMUNICATO
La presenza del batterio ‘Laterio monocytogenes’ nel taleggio ha smosso anche il Ministero della Salute che ha subito emesso un comunicato ufficiale. Nel documento in questione (che vi riportiamo qui nella versione scaricabile pdf) vengono precisati i dati del prodotto tra i quali: il marchio di identificazione, la sede dello stabilimento, la motivazione del richiamo (ossia il batterio) e le relative avvertenze. La data del comunicato ufficiale del Ministero della Salute è firmata 29/09/2017. Nella nota, situata in basso a destra, si legge chiaramente che ‘il consumatore è pregato di non mangiare il prodotto in questione e di riportarlo immediatamente nei supermercati Esselunga’. Il problema del batterio ‘Laterio monocytogenes’ è dunque stato prontamente segnalato dal Ministero per evitare gravi disturbi alla popolazione. Vediamo, infatti, quali possono essere le conseguenze per l’essere umano se viene a contatto con questo particolare tipo di batterio potenzialmente pericoloso. Noteremo, inoltre, quali possono essere i possibili sintomi della malattia.
I SINTOMI
Chi contrae il batterio ‘Laterio monocytogenes’ va incontro a diversi problemi di natura fisica. La più comune è una infezione gastrointestinale, che può causare problemi quali nausea, diarrea e vomito. Non sempre, però, le cause sono immediatamente visibili nel corpo umano: in molti soggetti, infatti, il batterio ‘Laterio monocytogenes’ può passare inosservato, soprattutto se i pazienti sono di matrice sana. Gli effetti, dunque, possono essere variabili a seconda dello stato di salute della persona. Chiaramente, però, in stuazioni del genere il Ministero della Salute ha fatto bene nel lanciare l’allerta e nel ritirare il prodotto. Tornando al batterio, invece, esso ‘fiorisce’ in situazioni particolari come nei processi produttivi inerenti al latte non pastorizzato, oppure alcuni latticini molli (come appunto il taleggio), la carne, le verdure o il pesce. Se si contrae il batterio ‘Laterio monocytogenes’ l’unica cosa da fare è seguire un’adeguata terapia antibiotica consigliata dal proprio medico di base.