Kazuo Ishiguro è il vincitore del Premio Nobel 2017 per la Letteratura. Il romanziere britannico, nato a Nagasaki nel 1954 ma in Gran Bretagna dall’età di sei anni, si è detto «incredibilmente lusingato» per il prestigioso riconoscimento. È la Bbc a riportare il commento a caldo del nuovo Premio Nobel per la Letteratura: «È un onore incredibile, soprattutto perchè significa che sono sulle orme dei più grandi autori che ci sono stati, quindi è un encomio incredibile». Il suo capolavoro è Never let me go, un bestseller dal 2005. Il Time lo considera il romanzo migliore di quell’anno. Il settimanale, inoltre, lo ha inserito tra i 100 migliori libro dell’ultimo secolo. In Italia è stato pubblicato da Einaudi con il titolo “Non lasciarmi”. Questa opera ha ispirato il film del regista Mark Romanek, interpretato da Carey Mulligan, Andrew Garfield e Keira Knightley. Il romanzo “Quel che resta del giorno”, per il quale ha vinto il Booker Prize, ha ispirato invece il film di James Ivory con Anthony Hopkins e Emma Thompson. (agg. di Silvana Palazzo)



IL VINCITORE È KAZUO ISHIGURO

Ha vinto un giapponese, anzi no, un inglese: il Premio Nobel per la Letteratura 2017 è andato a Kazuo Ishiguro: «nei suoi romanzi di grande forza emotiva ha scoperto l’abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo». Uno scrittore molto particolare che con  Rushdie e Kureishi fa parte del gruppo di scrittori, di origini diverse, che ha dato un sostanziale apporto alla letteratura inglese più recente. L’apporto alla descrizione e l’attenzione al particolare tipico della letteratura giapponese si unisce alle novità e le “inclusioni” della letteratura inglesi: vive a Londra dall’età di 6 anni ed è ora naturalizzato britannico. Tra i titoli più famosi della sua letteratura, troviamo il bel “Un artista del mondo fluttuante”, “Il gigante sepolto” – dove emergono echi molti simili al fantasy di Tolkien in salsa contemporanea con la Terra di mezzo riemerse e resa più attuale – “Quel che resta del giorno”, “Gli inconsolabili”, “Non lasciarmi” e “La contessa Bianca”. (agg. di Niccolò Magnani)



GLI ETERNI FAVORITI

Esiste una particolare categoria umana che partecipa alle sfide, ai tornei e alle premiazioni, come il celeberrimo Premio Nobel, che viene considerata per fatti e non per teorie come “gli eterni favoriti” (e mai vincitori). Ecco, nel caso del Nobel per la Letteratura, Philip Roth e Haruki Murakami sono certamente i più importanti: per il saggista e scrittore americano – autore di Pastorale Americana, Il Seno, Nemesi, Il grande romanzo americano e tantissimi altri – e per il nipponico, ogni anno sembra essere quello buono ma di fatto non avviene mai. In particolar modo Murakami ha 68 anni è considerato uno dei più apprezzati a livello mondiale, proprio come Roth, e tra i più famosi libri pubblicati troviamo Norwegian Wood, Kafka sulla spiaggia e 1Q84. Assieme al suo collega americano, sono anche quest’anno i favoriti per le quote dei bookmakers: certo, altre sorprese come Bob Dylan saranno difficili ma che la tradizione dei favoriti possa concludersi in questo Nobel 2017 ancora è altrettanto improbabile. (agg. di Niccolò Magnani)

TRA GLI OUTSIDER C’È ANCHE GRAY!

Oggi è il giorno del premio Nobel per la letteratura: l’annuncio oggi alle 13 ora italiana. Gli esperti navigano nell’incertezza, ma hanno una sola convinzione: l’edizione 2017 dovrebbe rappresentare un ritorno alla tradizione. Dopo le due assegnazioni insolite, con il premio assegnato prima a Svetlana Aleksievic (autrice di reportage più che di fiction) e poi al cantante Bob Dylan, si ritornerà ad annunci in linea con la tradizione. E i favoriti non mancano, ma nelle ultime ore alcune fonti, citate da Askanews, rilanciano il nome di un outsider: Alsdair Gray, autore scozzese autore di “Lanark”, tradotto in Italia da una piccola casa editrice, Safarà. Si tratta di un’epopea psichedelica e anti-epica in quattro libri che i critici considerano la “divina commedia” in lingua anglosassone. A parte questa ipotesi, il nodo come al solito è “politico”: sul siriano Adonis pesa l’ombra dell’atteggiamento troppo tiepido nei confronti del regime di Assad, mentre l’israeliano Amos Oz si è impegnato in maniera trasparente per la pace in Medio Oriente. Dopo l’accordo sul nucleare iraniano, potrebbe essere premiato Salman Rushdie, a lungo penalizzato dalla fatwa iraniana. (agg. di Silvana Palazzo)

DOPO BOB DYLAN CHI SARÀ IL VINCITORE?

Per l’Accademia svedese, quella di giovedì 5 ottobre sarà la giornata dedicata al Premio Nobel per la Letteratura: dopo aver assegnato quelli per la Medicina, la Fisica e la Chimica, il Premio Nobel per la Letteratura rappresenta sicuramente una variazione sul tema sempre molto attesa rispetto alle discipline scientifiche. Come ogni anno, i candidati proposti sono in realtà molto numerosi, ma i papabili vincitori reali fanno parte di una rosa molto più ristretta. Senza dimenticare la curiosa consuetudine per la quale i candidati vengono in realtà resi noti solo cinquant’anni dopo l’assegnazione del premio. Per intenderci, oggi saranno resi noti quelli che erano i candidati dell’edizione del 1967, quella che fu vinta dal poeta del Guatemala Miguel Angel Asturias. Ad ogni modo, le indiscrezioni non mancano e gli scrittori che potrebbero mettere le mani sul Nobel di quest’anno sono già noti.

GLI AUTORI CHE POSSONO VINCERLO

Il favorito di questa edizione è lo scrittore keniano 79enne Ngugi wa Thiong’o, che già dal 2014 viene segnalato come possibile vincitore del Premio Nobel per la Letteratura. Ha raccontato per anni la storia del suo paese e le lotte per l’indipendenza del Kenya, narrate anche nel suo libro “Un chicco di grano”. E’ a tutti gli effetti il favorito di questa edizione per ottenere un riconoscimento che rappresenterebbe il coronamento di una lunga e stimata carriera. Un altro favorito che da anni ormai compare nella lista dei papabili è il giapponere Haruki Murakami, mentre l’unica donna che sembra in grado di mettere le mani sul Premio Nobel per la Letteratura del 2017 è la canaede Margaret Atwood, conosciuta per la serie tratta dal suo romanzo The Handmaid’s Tale, divenuta di culto. Il fatto che una scrittrice canadese, Alice Munro, sia stata già premiata con il Nobel per la Letteratura nel 2013, fa pensare che il momento di Margaret Atwood potrebbe ancora non essere arrivato. 

UN ITALIANO TRA I PAPABILI

L’ultimo autore italiano a vincere il premio Nobel per la Letteratura è stato Dario Fo. Ma quest’anno nella lista dei papabili vincitori appare anche il nome di uno scrittore del nostro paese. Si tratta di Claudio Magris, studioso della letteratura e in particolare della lingua tedesca. Già vincitore esattamente venti anni fa del Premio Strega con la sua opera “Microcosmi” (peraltro nello stesso anno in cui Dario Fo conquistò il Nobel), Magris viene considerato a livello internazionale come uno degli autori contemporanei più raffinati, capace soprattutto di approfondire il fondamentale tema del viaggio. Magris sarebbe il settimo italiano a fregiarsi del Premio Nobel per la Letteratura dopo quelli conquistati da Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Dario Fo e diverrebbe il successore di Bob Dylan, che l’anno scorso da cantautore rock ha conquistato a sorpresa il riconoscimento, dopo anni in cui si parlava di una sua possibile vittoria del Nobel per la Letteratura.