Iena per un giorno. Monica Pagnin ha messo i panni de ‘Le Iene’, il famoso programma televisivo di Italia 1 (ispirato, peraltro, al celebre film di Quentin Tarantino) per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema delicato come quello della talidomide. La donna ha rivelato che era stata contattata tramite i suoi avvocati per parlare del suo particolare caso e chiederle se desiderava portarlo sotto i riflettori. Richiesta che è stata immediatamente accolta ma che ha avuto anche un’altra sorpresa. Come riportato dal sito de L’Arena, Monica Pagnin è stata invitata a travestirsi da Iena per un giorno e presentare lei stessa, coadiuvata dalla ‘iena ufficiale’ Roberta Rei, il servizio su un problema così delicato. Un problema che ha colpito, come vedremo in seguito, tantissime persone, distruggendo la vita di famiglie intere e menomando tantissimi esseri umani privandoli di braccia o gambe. I danni della talidomide sono ancora oggi poco conosciuti e un servizio del genere può sicuramente chiarire molti aspetti ancora oscuri di questo farmaco mal usato negli anni passati.



LA RISPOSTA DELLA LORENZIN

Il Ministro della sanità Beatrice Lorenzin è stata ascoltata sull’intera vicenda talidomide, diventata oramai un’annosa questione da tantissimo tempo. Si parla di cinquant’anni, non di qualche giorno. Incalzata dal programma satirico di Italia 1, il ministro ha risposto in modo calmo e gentile riguardo alla normativa ‘tardiva’. Per farlo, però, è necessario un regolamento che al momento ancora manca. Solite lungaggini burocratiche italiane, si potrebbe pensare, eppure Beatrice Lorenzin ha risposto punto su punto. Nello specifico, il ministro della sanità ha detto in modo molto chiaro che il ‘regolamento deve essere fatto e deve essere fatto bene’. Nel frattempo, però, queste persone aspettano un risarcimento che è a dir poco dovuto, visti gli esiti disastrosi che questo farmaco ha dato nei confronti di moltissimi esseri umani. Anche se è impossibile stabilire una cifra adeguata per la malformazione di un braccio o una gamba, è doveroso che queste persone vengano quantomeno ascoltate da chi di dovere. Il servizio delle Iene puntava esattamente a questo: alzare il sipario su un fatto semisconosciuto ma di una gravità assoluta, con conseguenze disastrose per la vita di queste povere persone.



LA STORIA

Quando si parla di talidomide bisogna tornare necessariamente indietro nel tempo e arrivare a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, un periodo in cui la medicina doveva ancora fare progressi da gigante. In quel periodo di tempo, moltissime donne in gravidanza assumevano questo farmaco, il talidomide appunto, per prevenire un sintomo molto comune come quello della nausea. Appena nel 1961, però, il prodotto fu ritirato perché si capì che provocava dei gravi effetti collaterali sui feti quali, ad esempio, gravi malformazioni agli arti o totali mancanze d’essi. Un esempio lampante è quello della ‘iena per un giorno’ Monica Pagnin ma scorrendo il servizio (che trovate qui) è possibile vedere tante altre persone con differenti menomazioni fisiche. Nel 2009, comunque, le cose sono iniziate a cambiare. Il ministero della sanità ha iniziato a risarcire tutti quei pazienti affetti da ‘sindrome di talidomide’, anche se relativamente a una singola fascia d’età. La battaglia è ancora lunga ma piano, piano, alcuni effetti cominciano a farsi vedere-In attesa di tempi migliori.

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