Per la prima volta dopo moltissimi anni, gli italiani rischiano di passare un Natale senza che il pandoro Melegatti entri nelle loro case. Il dolce veneto è stato il primo ad essere brevettato e immesso nel mercato, in quel lontanissimo 1894; una data arcaica e lontana, molto lontana. L’azienda, in una crisi nera e da cui non sembra esserci rimedio, è stata chiusa qualche giorno fa e riaprirà solamente a data da destinarsi. Il che, a ottobre appena iniziato, non fa presagire davvero nulla di buono per il futuro. I fornitori non sono stati pagati, così come le bollette, e gli impiegati sono in cassa integrazione e non ricevono alcuno stipendio da agosto. Un disastro, una ecatombe per una società come Melegatti, marchio italiano da sempre sinonimo di qualità. La fabbrica è chiusa per la prima volta dall’inizio della sua storia e i nuovi macchinari al suo interno (tra cui un modernissimo impianto per i croissant) sono stati spenti e momentaneamente accantonati, in attesa di un futuro migliore. Allo stato attuale, però, non sembrano esserci grandi margini di ripresa, soprattutto in vista di Natale.
LE LOTTE INTESTINE E LA MANCANZA DI PROGETTI: MELEGATTI CHIUSA
Alla base del flop vertiginoso che sta attraversando la Melegatti ci sono delle lotte intestine tra le due famiglie che hanno ereditato la fortuna, i Ronca e i Turco. Stando a quanto viene riportato dal sito internet Dagospia.com, i Ronca e i Turco si starebbero scontrando a muso duro, con cause legali fra soci per motivi prettamente economici. Ad aggiungersi a questo quadro di tensione c’è anche il cambio di dirigenza della Melegatti che, fino a quando era gestita da Salvatore Ronca, filava a gonfie vele. I dipendenti ricordano Ronca come un uomo dallo ‘spiccato senso dell’imprenditoria’: insomma, come un vero e proprio business-man in grado di far volare la Melegatti. Dopo la sua morte, però, l’azienda non è stata capace di rinnovarsi e non ne ha imbroccata più una, fino al crollo verticale dell’ultimo periodo. La casa produttrice di pandori è rimasta ancorata al solo periodo natalizio, salvo rare eccezioni, e non ha pensato a gettare sul mercato prodotti spendibili lungo tutto l’arco dei 12 mesi. Un errore grave, anzi gravissimo, che ha portato al collasso dell’azienda e alla temporanea chiusura fino a data da destinarsi.
LO SPOT DI MELEGATTI CON FRANCA VALERI
Ma andiamo con la mente ai bei tempi andati. Quei bei tempi andati in cui la Melegatti prosperava e grandi star della televisione facevano a gara per essere testimonial dell’azienda. E’ rimasto scolpito nella memoria lo spot del 1987 con la grande attrice Franca Valeri e l’onnipresente Babbo Natale (il vero protagonista del periodo natalizio). A simboleggiare la prosperità dell’azienda c’era il concorso veronese che metteva in palio una Ferrari, cucine Scavolini e alcune moto da cross, prima di concludere con lo slogan ‘La fortuna, lo sai, con Melegatti è più dolce che mai!’. Eppure al giorno d’oggi aziende che sono nate da una costola della Melegatti, come la Bauli, prosperano, a differenza sua.
Al momento si calcola un debito complessivo di 15 milioni, soldi prestati dalle banche e che ora reclamano di essere restituiti al mittente, e anche in fretta. Come dicevamo anche in precedenza, un Natale senza il mitico pandoro Melegatti sarà un Natale diverso da tutti gli altri, senza alcun dubbio. Eppure, un miracolo ci potrebbe essere: l’ingresso in azienda di un possibile nuovo socio in grado di raddrizzarne il timone. Si fa il nome di Ferrero: a giorni sapremo se le cose stanno effettivamente così.