Alla vigilia della nuova udienza del processo sull’omicidio di Marco Vannini, i genitori del 20enne ucciso in casa della fidanzata Martina Ciontoli il 17 maggio 2015 sono intervenuti oggi nel corso della trasmissione La vita in diretta. Sono passati oltre due anni dalla morte assurda del ragazzo ma la strada verso la verità sembra ancora piuttosto lunga e tortuosa. Il 23 ottobre, infatti, con la nuova udienza si tornerà a scrivere una nuova pagina della vicenda giudiziaria su quanto accaduto quella sera di maggio nella villetta dei Ciontoli (oggi a processo) a Ladispoli. Intanto, l’ennesimo oltraggio alla memoria del ragazzo ucciso si è compiuto nei giorni scorsi, coinvolgendo così ancora una volta la famiglia Vannini. La foto del giovane Marco sarebbe stata strappata e così anche i fiori a lui dedicati, che sarebbero stati gettati via. Un gesto che ha molto colpito emotivamente la famiglia della vittima che ha provveduto a portare nuovi fiori ed una foto sul palo nei pressi della villetta di via De Gasperi dove sarebbe avvenuto l’ancora misterioso delitto. Una telefonata a mamma Marina avrebbe rivelato che a compiere quel gesto sarebbero stati proprio la signora Pezzillo e Antonio Ciontoli. “Per l’ennesima volta si è venuti a mancare di rispetto a mio figlio e a noi. Uno sfregio alla memoria di mio figlio, e continuano ad infierire su Marco e su noi”, aveva commentato, adirata, la madre di Marco Vannini come riportato da UrbanPost nei giorni scorsi.
LA RABBIA DELLA MADRE: “NON CREDO PIÙ A NULLA DEI CIONTOLI”
Oggi, Marina e Valerio, genitori di Marco Vannini, hanno ribadito la loro rabbia ed allo stesso tempo il forte desiderio di fare assoluta chiarezza sulla tragica vicenda anche nel corso della trasmissione pomeridiana di RaiUno. Dopo la messa in onda degli inquietanti filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza presenti in caserma e con protagonisti proprio i Ciontoli, Marina ha preso la parola esponendo la sua convinzione: “Se Marco l’avessero soccorso subito e fosse arrivato in ospedale si sarebbe salvato sicuramente e mio figlio avrebbe raccontato la verità che non è quella che dicono loro”. La donna ha ammesso di non credere assolutamente a nulla di quanto finora asserito dagli imputati, definendo contraddittoria ogni loro dichiarazione. Sin dalle prime dichiarazioni, secondo la donna, tutti avrebbero sempre tentato di accordare qualcosa per poterla sempre fare franca. “Io non mi aspetto niente da loro”, ha aggiunto, anticipando le prossime due udienze – quelle del 23 e del 26 ottobre – nel corso delle quali gli imputati avevano detto che avrebbero parlato in aula. “Loro hanno sempre pensato che noi eravamo una famiglia di deficienti perché io per amore di mio figlio stavo sempre zitta, lasciavo correre, ma per amore di mio figlio lasciavo scivolare le cose”, ha aggiunto Marina. La donna ha ribadito di essersi fidata di loro, perché “non avrei mai pensato che mi avrebbero ammazzato il figlio”. A sua detta, i Ciontoli hanno sempre vissuto di immagine. Per loro le cose importanti erano altre, tutte legate all’apparenza piuttosto che un bacio al proprio figlio.