IL CASO DI NOEMI DURINI A QUARTO GRADO

L’omicidio di Noemi Durini occuperà anche questa sera un’ampia parentesi nel corso della trasmissione Quarto Grado, in onda nel prime time di Rete 4. L’attenzione dei conduttori sarà concentrata nello specifico sugli ultimi importanti sviluppi della vicenda che da un mese continua a far indignare, ma allo stesso tempo rabbrividire. Non solo per la giovane età della vittima, appena 16 anni, ma anche per quella del suo aguzzino, il fidanzatino reo confesso di appena un anno più grande. Cosa si nasconde realmente dietro quel delitto che ha scosso l’intero Salento? Quale radicato odio pervadeva il ragazzo, oggi in un carcere in Sardegna, al punto da uccidere in modo brutale, prima picchiando e poi accoltellando colei che definiva la “sua” donna? Un amore giovanile che non ha risparmiato la vittima dei tormenti e delle violenze del più classico ed orrendo femminicidio, sebbene i pezzi di questo intricato puzzle, ad oggi non sembrano ancora coincidere alla perfezione portando a dubbi e domande su numerosi aspetti, a partire sulla presenza di ipotetici complici che possano aver giocato un ruolo importante nella fase precedente o successiva all’omicidio. I nuovi interrogativi si rincorreranno nell’appuntamento di stasera con la trasmissione Mediaset, i cui riflettori resteranno puntati sul caso di Specchia e sulle successive mosse della difesa del 17enne.



17ENNE VERSO LA PERIZIA PSICHIATRICA?

Non solo i legali difensori del giovane assassino reo confesso, fidanzato di Noemi Durini, ma anche il pubblico ministero del Tribunale per i minorenni di Lecce avrebbero avanzato le richieste di una perizia psichiatrica al fine di verificare la capacità di intendere e di volere del ragazzo. Era cosciente di ciò che stava facendo la notte del 3 settembre scorso, quando di Noemi si persero le tracce per poi essere rinvenuta cadavere solo 10 giorni dopo? Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, Anna Carbonara, pm del Tribunale dei minori di Lecce avrebbe già depositato la sua richiesta di incidente probatorio che contemplerebbe la perizia psichiatrica sul 17enne già soggetto, in passato, a tre TSO, come emerso dalle dichiarazioni dei suoi stessi genitori. Se la perizia psichiatrica dovesse dare esito positivo, ciò rappresenterebbe un punto a favore della difesa del giovane, accusato di omicidio volontario premeditato, al quale gli verrebbe riconosciuta l’infermità mentale. Questo lo porterebbe a farla franca.



DUBBI SU UN PRESUNTO COMPLICE

I maggiori dubbi del momento però, continuano a riguardare la possibile mano di un complice. E’ vero che, come ribadisce Inews24.it, le immagini della telecamere di sorveglianza di una villetta nelle vicinanze del luogo del ritrovamento del cadavere di Noemi Durini sembrerebbero confermare la versione del ragazzino, ma a sollevare ora ulteriori interrogativi sarebbero state le recenti dichiarazioni di un uomo. Si tratta del 48enne Fausto Nicolì, amico della coppia di fidanzatini, il quale nei giorni scorsi è intervenuto alla trasmissione Pomeriggio 5 sostenendo: “Ci sono delle cose che non mi tornano. Penso che ci sia più di una mano su questa situazione, che ha contribuito all’occultamento e anche proprio ad ammazzare Noemi”. Le indagini certamente proseguono nel massimo riserbo e non si esclude alcuna ipotesi in merito. Secondo l’intervistato però, la 16enne potrebbe essere stata vittima di un tranello, tradita dall’eccessiva fiducia nei confronti del fidanzatino.

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