Papa Francesco oggi ha ricevuto in Vaticano in udienza la Pontificia Accademia per la vita per la prevista assemblea generale e non ha esitato nel rilanciare quei temi considerati spesso “inutili” o “superati” e per i quali ancora oggi la Chiesa Cattolica viene vista come un soggetto “anacronistico” e “superato” dalla modernità e dall’opinione pubblica. Ma siamo sicuri che si è “superati” ad insistere nel dire che l’uomo e la donna sono diversi e chiamati ad unirsi in un’alleanza d’amore? Ebbene, proprio questo il Papa è andato ripetendo ai membri dell’Accademia – tra sacerdoti, professori, cardinali ed esperti nel campo scientifico sui temi principali “attorno” alla vita e alla sua protezione – in particolare centrando il punto di massimo interesse per questi nostri tempi: l’uomo e la donna, come spiega la Bibbia, sono chiamati ad una alleanza che ha creato la storia umana. «Questa alleanza è certamente sigillata dall’unione d’amore, personale e feconda, che segna la strada della trasmissione della vita attraverso il matrimonio e la famiglia. Essa, però, va ben oltre questo sigillo. L’alleanza dell’uomo e della donna è chiamata a prendere nelle sue mani la regia dell’intera società. Questo è un invito alla responsabilità per il mondo, nella cultura e nella politica, nel lavoro e nell’economia; e anche nella Chiesa». (clicca qui per il testo integrale del discorso di Papa Francesco)



PAPA FRANCESCO: “LA DIFFERENZA SESSUALE ESISTE!”

Bergoglio ha poi trattato più da vicino il “problema” della differenza sessuale, spiegando come la Chiesa di Cristo è chiamata da sempre ad accogliere l’altro sotto ogni aspetto e tendenza, ma partendo sempre dall’evidenza della realtà di una profonda e meravigliosa differenza tra l’uomo e la donna “come Dio li ha creati”. «Quella che sta all’orizzonte, secondo le parole del Papa, è una vera e propria rivoluzione culturale della storia di questo tempo. E la Chiesa, per prima, deve fare la sua parte. In tale prospettiva, si tratta anzitutto di riconoscere onestamente i ritardi e le mancanze. Le forme di subordinazione che hanno tristemente segnato la storia delle donne vanno definitivamente abbandonate. Per riuscirci serve una rinnovata cultura dell’identità e della differenza», spiega Papa Francesco davanti alla Pontificia Accademia per la Vita, entrando nelle pieghe della sua proposta. «L’ipotesi recentemente avanzata di riaprire la strada per la dignità della persona neutralizzando radicalmente la differenza sessuale e, quindi, l’intesa dell’uomo e della donna, non è giusta. Invece di contrastare le interpretazioni negative della differenza sessuale, che mortificano la sua irriducibile valenza per la dignità umana, si vuole cancellare di fatto tale differenza, proponendo tecniche e pratiche che la rendano irrilevante per lo sviluppo della persona e per le relazioni umane». Il Papa la chiama “utopia del Neutro” e riflette al meglio quel tentativo secolarizzante e laicista di definire il genere umano come “indifferente” per lo sviluppo e la crescita dell’individuo: «Ma l’utopia del “neutro” rimuove ad un tempo sia la dignità umana della costituzione sessualmente differente, sia la qualità personale della trasmissione generativa della vita».



IL PAPA: “ABBIAMO PERSO IL SENSO DELLA VITA”

In un contesto come quello descritto dal Papa e analizzato ogni anno dagli studi e le ricerche della Pontifica Accademia per la Vita, il problema resta ancorato al senso più recondito e profondo di cosa è vita e cosa si intende per vita umana. «La passione e la cura della vita chiede la riabilitazione di un ethos della compassione o della tenerezza per la generazione e rigenerazione dell’umano nella sua differenza», spiega ancora Bergoglio prima di sottolineare con amarezza che in questo tempo abbiamo letteralmente perso il senso della vita. « Una società nella quale tutto questo può essere soltanto comprato e venduto, burocraticamente regolato e tecnicamente predisposto, è una società che ha già perso il senso della vita. Non lo trasmetterà ai figli piccoli, non lo riconoscerà nei genitori anziani. Ecco perché, quasi senza rendercene conto, ormai edifichiamo città sempre più ostili ai bambini e comunità sempre più inospitali per gli anziani, con muri senza né porte né finestre», chiosa il Pontefice salutando l’assemblea e rilanciando quell’alleanza uomo-donna come rivoluzione culturale nella quale la Chiesa è chiamata in prima linea a dare il suo contributo di testimonianza del messaggio cristiano.