La sedizione è un termine che sta venendo a galla parecchie volte in queste ultime ore. Si parla di sedizione relativamente ai fatti della Catalogna e del suo separatismo chiesto e finora non ottenuto dalla Spagna. Ebbene, con il termine italiano sedizione si designa un tentativo di colpo di Stato, un golpe cioè, con l’intento premeditato di rovesciare le attuali istituzioni per crearne di nuove. In sostanza chi viene accusato di sedizione è perché ha creato una rivolta, o sommossa, popolare, con il chiaro obiettivo di destituire chi è al potere. L’accusa è grave, anzi, gravissima, ed è punibile (come è ovvio) con il carcere. Il termine è tornato prepotentemente alla ribalta con i gravi fatti di Spagna, con la Catalogna che ha chiesto formalmente la separazione dalla Spagna e che ha creato tensione in una Nazione intera. L’accusa di sedizione è stata mossa a Trapero, il capo della Polizia locale catalana, i Mossos. Per lui è richiesta una pena pesantissima. Una cosa non nuova, per l’umanità: quanti casi di sedizione abbiamo visto andare a segno nel corso della storia? Tanti, tantissimi.



IL CAPO DELLA POLIZIA NEI GUAI

Josep Lluis Trapero è, attualmente, il capo dei Mossos (Mossos D’Esquadra), la polizia locale catalana, ed è stato accusato di sedizione. Al momento Trapero rischia la bellezza di 15 anni di carcere per i fatti relativi al 20 settembre. Il 1 ottobre, come riporta il sito Corriere.it, il capo della Polizia è stato ascoltato dal Tribunale di Madrid, che si esprimerà in merito alla sua posizione. In quella data fatidica (20 settembre), i Mossos caricarono contro i seggi del referendum e la Guardia Civile fu letteralmente assediata. Un fatto gravissimo per cui lo stesso Josep Lluis Trapero ha chiesto scusa (‘Chiedo scusa per le violenze’, queste sono state le sue parole). Delle scuse tardive, forse, anche se al momento la sua posizione pare essere stabile. Una volta ascoltato dal Tribunale di Madrid, il capo dei Mossos non è stato sottoposto ad alcuna restrizione ma si è anzi dimostrato disposto al dialogo e a collaborare. I fatti in Catalogna continuano, con conseguenze che potrebbero essere disastrose per l’economia, come ha prontamente avvertito il Fondo Monetario Internazionale.

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