Terza guerra mondiale. La Corea del Nord non verrà mai accettata da quella del Sud come potenza nucleare: lo ha dichiarato il presidente sudcoreano Moon Jae-in, il quale ha assicurato che Seul non si doterà mai di armi nucleari. Intervenuto davanti al parlamento di Seul, Moon ha detto che senza il consenso della Corea del Sud non può esserci un’azione militare sulla penisola coreana, aggiungendo che comunque il governo sudcoreano continuerà a lavorare per la pace. «In base alla dichiarazione congiunta sulla denuclearizzazione fatta dalla Corea del Nord e dalla Corea del Sud, non possiamo tollerare o riconoscere la Corea del Nord come uno stato nucleare», ha dichiarato Moon Jae-in, come riportato dall’Agenzia Nova. «Anche noi, non svilupperemo armi nucleare», ha assicurato il presidente sudcoreano. Nei prossimi giorni riceverà il presidente americano Donald Trump, in missione nella regione per cercare una via d’uscita alla crisi innescata dalla Corea del Nord per i suoi programmi nucleari e missilistici. La posizione pacifista del presidente Moon è stata attaccata dall’opposizione sudcoreana che preme per un riarmo, anche nucleare, di Seul. (agg. di Silvana Palazzo)
COREA DEL NORD, NATO: “IL GIAPPONE È PARTNER NATURALE”
La giornata di ieri ha visto la notizia orrenda di almeno 200 morti in Corea del Nord per il crollo di un tunnel in un sito nucleare: in piena “vigilia” della terza guerra mondiale, con le diplomazie internazionali che stanno cercando in tutti i modi di trovare un punto in comune dove iniziare a trattare per non abbandonarsi al nucleare, l’inquietante notizia di una strage avvenuta per un errore (tra l’altro emersa un mese e mezzo dopo, come ogni “buon” regime che si rispetti) apre scenari foschi. Si dice infatti dalle parti di Tokyo, come in occasione della prossima visita di Trump nel Pacifico il regime di Pyongyang sita pensando un lancio “speciale” di missili nucleari e quel sito dove è avvenuto l’incidente potrebbe essere proprio uno dei cantieri “nascosti” dove si preparano le prossime mosse allarmanti. Non vi sono conferme, ovviamente, ma intanto la Nato e l’Onu provano a rinsaldare l’alleanza con i Paesi limitrofi la Nord Corea, come avvenuto ad esempio ieri tra il Segretario Stoltenberg dell’Alleanza Atlantica e il primo ministro del Giappone Shinzo Abe (da poco rieletto presidente). «Siamo preoccupati quanto voi del comportamento provocatorio e spregiudicato della Corea del Nord. E’ realmente pericoloso, pone una minaccia diretta ai paesi in questa regione, compreso il Giappone, ma è anche una minaccia globale», spiega Stoltenberg, prima di ringraziare Tokyo per l’impegno anti-Kim in questi lunghi mesi di nervosa campagna pre-guerra. «La Nato e il Giappone sono, sostanzialmente, ‘partner naturali’», confermando quella cooperazione già rafforzata dopo la visita di Abe alla Nato di Bruxelles lo scorso luglio. Non manca poi una bella frecciatina alla Russia: «La Russia ha naturalmente un ruolo da svolgere quando si tratta di esercitare pressioni sulla Corea del Nord, è un membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è un vicino della Corea del Nord e quindi ha anche un ruolo da svolgere per assicurarsi, ad esempio, che tutte le sanzioni siano pienamente attuate».
ESERCITAZIONI IN TUTTA LA COREA DEL NORD
Il popolo nordcoreano si prepara alla guerra mondiale: a riferirlo per l’ennesima volta con le prove sulle esercitazioni della popolazione è questa volta il Daily Mail che segnala come Pyongyang stia cercando di preparare la gente alla possibile guerra immediata e in vista contro gli Stati Uniti e le più prossime nazioni rivali. Pare che le ultime manovre di esercitazioni siano avvenute, sempre secondo le fonti del quotidiano inglese, non nella capitale bensì nei paesi e città più distanti, in modo da preparare al meglio e in maniera capillare la popolazione. Come? Evacuazioni di massa, l’eventuale caos senza elettricità e possibili strategie per ripararsi da eventuali attacchi aerei o nucleari. «Si osserva che le evacuazioni includevano interruzioni di energia elettrica durante la notte per non evidenziare gli obiettivi al nemico», spiega il Daily Mail; sul fronte della diplomazia, queste esercitazioni rappresenterebbero una sorta di risposta a quelle militari e navali compiute da Usa e Sud Corea nelle scorse settimane.