L’influenza è in arrivo e quest’anno il ceppo sembra essere particolarmente aggressivo. A rischio, secondo gli esperti, ci sono ben 5 milioni di italiani, e Adnkronos ha interpellato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano,  per sapere quali saranno i contorni dell’epidemia all’arrivo della stagione invernale, che storicamente rappresenta il picco influenzale dell’anno. “Complici gli sbalzi delle temperature, l’influenza nella Penisola si fa ancora attendere: abbiamo circa 120-130 mila casi a settimana di virus parainfluenzali, soprattutto respiratori e gastrointestinali. Ci vorranno almeno due settimane di freddo per la ‘vera influenza’, che quest’anno dovrebbe mettere a letto circa 5 milioni di italiani, più 8-10 mln colpiti dai virus parainfluenzali,” spiega Pregliasco, che ha messo in luce i dati della stagione invernale dell’emisfero australe, che hanno sottolineato la presenza di tre ceppi di virus influenzali particolarmente aggressivi.



INFLUENZA 2017: SERVE L VACCINO?

Pregliasco sottolinea come il vaccino vada effettuato proprio in questo mese di novembre per restare “coperti” per tutta la stagione fredda, ma a detta dell’esperto saranno proprio le condizioni meteorologiche a fare la differenza e a stabilire quanto violenta l’influenza sarà in questo inverno. “Se l’inverno sarà freddo avremo più influenza, se invece ci saranno molti sbalzi a farla da padrone saranno i virus cugini.” Ma perché bisogna vaccinarsi ogni anno? A causa delle continue mutazioni dei virus influenzali, come spiegaot da Pregliasco: “Quello influenzale è un virus trasformista, una instabilità nella replicazione che rappresenta un vantaggio per il microrganismo, guidato dal meccanismo del caso e della necessità. Le nuove varianti si ‘mascherano’ e diventano irriconoscibili agli anticorpi nella maggior parte delle popolazione, tanto da rendere un certo numero di persone suscettibili al nuovo ceppo.” Approfittare della campagna vaccinale può dunque rendere più resistenti, se non del tutto immune, anche ai ceppi più resistenti e meno conosciuti.



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