Una insidia, una spina nel fianco per Papa Francesco e anche per il Papa emerito che più di tutti hanno combattuto e combattono l’orrendo fenomeno della pedofilia in Vaticano e nella Chiesa: i pedofili non sono solo i preti, come si vuole far credere in larga parte nella opinione pubblica, ma purtroppo ci sono dei preti pedofili e su questi bisogna lottare all’interno della Chiesa per debellare definitivamente l’infausto fenomeno. Le nuove accuse, che vanno però tutte ancora verificate, fatte dalle Iene nella puntata di ieri – qui sotto il video intero del servizio – portano di nuovo la “sfida” della pedofilia nella Chiesa ad un livello pubblico e di critica feroce: pochi giorni fa lo stesso Bergoglio aveva spiegato che la Chiesa molte volte è arrivata tardi e che «forse l’antica pratica di spostare la gente ha addormentato un po’ le coscienze». Poi ha promesso una tolleranza zero: «Chi viene condannato per abusi sessuali sui minori può rivolgersi al Papa per avere la grazia, ma io mai ho firmato una di queste e mai la firmerò»: non solo, per Francesco come già prima di lui per Benedetto XVI, se ci sono le prove la pena è definitiva, la pedofilia è una malattia. «Oggi si pente, va avanti, lo perdoniamo, ma dopo due anni ricade»: il problema è che ora bisogna verificare con sincerità e lealtà e se effettivamente vi sono delle vittime bisogna punire al più presto i carnefici, senza sconto alcuno. (agg. di Niccolò Magnani)
IL RACCONTO DI KAMIL
“Sono stato testimone oculare di molestie sessuali in Vaticano”, comincia così il racconto di Kamil Tadeusz Jarzembowski sugli abusi all’ombra della cupola di San Pietro. Il 21enne, arrivato in Italia quando era bambino per servire il Papa, ha raccontato a Le Iene Show di aver assistito personalmente a delle molestie da parte di seminaristi nel Vaticano. Per questo servizio di Gaetano Pecoraro il programma tra l’altro ha ricevuto una diffida, ma nonostante ciò ha deciso di mandarlo in onda. “Ho visto il mio compagno di stanza essere abusato da un altro seminarista, che era già entrato nel percorso per il sacerdozio. Avevo tra i 15 e i 16 anni… Si avvicinava al letto e pretendeva da lui un rapporto sessuale. Si metteva nel suo letto e cominciava un rapporto”. Perché quel ragazzo non si è opposto? “Il seminarista aveva una posizione di potere nel preseminario: godeva della fiducia del rettore. Lui decideva cosa facevamo. Dire di no poteva comportare dei problemi con il rettore”, spiega Kamil, secondo cui sarebbe successo un centinaio di volte in un anno. “Se ne accorse anche uno dei nostri sacerdoti, lo vide uscire da un’altra stanza, perché c’è un’altra vittima”. E la Iena scopre che sono tre… Kamil comunque decise allora di rivolgersi al padre spirituale, perché era obbligato a mantenere il segreto: “Fece una sua indagine, ma poi venne mandato via”. Poi la svolta: “Monsignor Enrico Radice mi cacciò via, mi disse di non tornare più. Non avevo più una casa a Roma dove vivere, ho dovuto affrontare la situazione da solo”.
LE IENE VANNO DAL VESCOVO DI COMO
La Iena Gaetano Pecoraro, che ha avuto conferme dalla vittima stessa delle molestie, ha deciso allora di raggiungere quel padre spirituale, trasferito lontano dal Vaticano: “Non posso parlare. Li aiuti quei ragazzi… – si lascia sfuggire – Non posso fare nulla”. Nel frattempo il seminarista è diventato sacerdote all’Opera don Folci, quindi viene interpellato il vescovo di Como, Oscar Cantoni, a cui Kamil aveva scritto una lettera per denunciare quanto accaduto nel preseminario San Pio X, vicino al famoso attico di Bertone. Il vescovo respinge le accuse, così come monsignor Enrico Radice: “Sono tutte falsità”. La Iena decide allora di cercare direttamente il seminarista molestatore diventato sacerdote: “Ci sono tre ragazzi che l’accusano di violenza sessuale nel preseminario Pio X di Roma”. Alle accuse preferisce non replicare. Questo caso però è destinato senza dubbio a far discutere, del resto lo stesso Papa Francesco aveva fatto sua la missione di “purificare” la Chiesa.
Ora a #LeIene @gaetanopecoraro ascolta le esclusive testimonianze di alcuni chierichetti su presunte molestie sessuali in Vaticano pic.twitter.com/CzbwArFnrc
— Le Iene (@redazioneiene) 12 novembre 2017
BURKE SMENTISCE: “TUTTE FALSITÀ”
Dopo le sconcertanti rivelazioni di Gianluigi Nuzzi sugli abusi sessuali con i chierichetti del Papa, arriva il programma Le Iene Show a tirar fuori dal vaso di Pandora nuovi particolari scottanti. Ho visto il mio compagno di stanza abusato da un altro seminarista che in quel momento era già entrato dentro il percorso specifico che lo portava verso il sacerdozio”, racconta il giovane polacco, aggiungendo che anche il molestatore era un ragazzo ma, precisa, aveva “una posizione di potere all’interno del seminario e anche della Basilica di San Pietro. Non era un normale seminarista perché godeva della massima fiducia del rettore. Era lui che sceglieva cosa facevo io, cosa faceva il mio amico e così via”. Il giornalista Nuzzi ha svelato che dopo vari esposti Bergoglio ha incontrato il seminarista e un testimone italiano. “Era stato proprio questo secondo testimone – precisa il giornalista al Fatto Quotidiano – a consegnare nelle mani di Francesco, durante un’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro, la lettera di denuncia scritta dal polacco Kamil Tadeusz Jarzembowski”. Ma Greg Burke, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha smentito in un tweet: “Falsità sui chierichetti in Vaticano: il Papa non ha mai ricevuto presunta vittima, né alcun testimone”.
“MOLESTATO ALL’OMBRA DELLA CUPOLA DI SAN PIETRO”
Alcuni ex chierichetti del Papa parlano stasera in esclusiva a Le Iene: Gaetano Pecoraro ha infatti condotto un’inchiesta sugli abusi in Vaticano. “Sono stato molestato all’ombra della cupola di San Pietro”, racconta Marco, che ora ha 24 anni. Quando però è stato vittima di abusi sessuali faceva la prima media: “Avevo 13 anni la prima volta, era il mio primo approccio sessuale. Neppure capivo esattamente cosa stesse succedendo, non avevo piena coscienza di quegli atti e del significato che ha un rapporto sessuale”, ha raccontato il ragazzo, che non ha mostrato il suo volto alle telecamere, preferendo rimanere anonimo. L’atteggiamento del suo superiore non cambiava a seconda delle situazioni, era sempre lo stesso: “Veniva, abbassava le mutande e cominciava a… Mi svegliava, mi chiedeva di andare in camera sua, dicendo che ci avrebbe messo poco, e poi…”. L’ultima volta che è stato vittima di abusi aveva 18 anni, spiega nell’intervista di cui Le Iene ha pubblicato una piccola anticipazione. (agg. di Silvana Palazzo)
EX CHIERICHETTI: “VIOLENTATI DIETRO L’ALTARE DI SAN PIETRO”
Prosegue il racconto sul Corriere di Stella che anticipa il servizio delle Iene, e il passaggio in questione è forse il più inquietante di tutta l’intera denuncia lanciata dagli ex chierichetti: «un giorno venimmo molestati dietro l’altare maggiore della Basilica di San Pietro dove c’è un corridoio e un piccolo bagno. Era come una paralisi», racconta “Marco”, nome di fantasia usata dall’ex chierichetto nel servizio delle Iene. «Come se fossi pietrificato. Non riesci a muoverti, ti senti in colpa. Ti senti responsabile. Pensi che avresti potuto allontanarlo, parlarne. Ma non ce la fai. Non ci riesce e ti senti in colpa…», afferma in lacrime la presunta vittima di molestie fin da quando aveva 13 anni. Accusa grave, gravissima specie perché i ragazzi spiegano di non aver visto provvedimenti dopo le loro denunce al padre spirituale e ai superiori del seminario vaticano. È ancora Monsignor Radice però ad intervenire spiegando come sono «tutte falsità. Se le hanno verificate più di cento vescovi e il Papa in persona e han ritenuto che siano solo calunnie vuole dire che la cosa è caduta». È chiaro che resta da capire il valore e le prove in mano agli ex chierichetti per evitare la doppia triste fine: o che innocenti vittime rimangano senza la punizione dei loro violentatori, o che innocenti sacerdoti vengano accusati di infamie e falsità. Per evitare entrambi gli esiti, l’impegno della Chiesa e delle autorità di trovare la verità deve essere assai profondo e infaticabile. (agg. di Niccolò Magnani)
IL RETTORE, “SONO TUTTE CALUNNIE!”
Le accuse sono gravissime, le fonti diverse e la verità purtroppo sempre più incerta e inquieta da scoprire: i presunti abusi sui chierichetti del Papa dentro alle mure del Vaticano faranno discutere per molte settimane visto che oltre alle Iene Show sono inserite nel libro appena pubblicato da Gianluigi Nuzzi ancora una volta di ritorno sugli scandali che c’entrano con la Santa Sede. Il programma di Italia 1 ha fatto vedere in anteprima al giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella che sul numero di oggi anticipa alcuni dei temi fortissimi del video che questa sera andrà in onda: «una confessione sofferta, qua e là l’orlo delle lacrime e marcata da dettagli destinati per la loro crudezza ad incendiare la polemica», scrive il giornalista riferendosi alle denunce e accuse molto dirette partite da alcuni ex chierichetti della Santa Sede. Le Iene hanno intervistato anche il rettore del preseminario dove sarebbero avvenute alcune delle molestie da parte proprio di un seminarista pedofilo: «tutte falsità e calunnie. Voi inventate tutto, inventate tutto!!», tuona Monsignor Enrico Radice. Stella si tiene sui fatti e avverte anche il lettore: «che la storia vada prese con le pinze è fuori discussine, troppo facile maramaldeggiare su temi come questi dopo anni di dibattiti, polemiche, risse, condanne e risarcimenti sulla scia dell’inchiesta del Boston Globe». Un terremoto che si abbatte sul Vaticano e si spera anche un tentativo di fare emergere la verità, qualsiasi essa sia, senza pregiudizi pro o soprattutto contro la Chiesa tutta, facendo di ogni erba un fascio, errore come sempre gravissimo in noi analisti. (agg. di Niccolò Magnani)
CHIERICHETTI ABUSATI IN VATICANO
Lo scandalo delle molestie sessuali arriva in Vaticano: ad occuparsene oggi è il programma Le Iene Show con l’inchiesta di Gaetano Pecoraro. Si parlerà di presunti abusi tra le mura del Vaticano: è stata raccolta la testimonianza di un chierichetto del Papa, che sarebbe stato abusato dal suo seminarista. “Durante la notte, quando non c’erano più superiori, entrava nella camera, si infilava nel letto, cominciava a toccare le parti intime, a praticare sesso orale, masturbazione e cose di questo tipo. La prima volta avevo 13 anni”, ha raccontato la vittima, che non ha voluto mostrare il suo volto alle telecamere.
Un altro ragazzo, invece, lo ha fatto per raccontare ciò di cui è stato testimone: “Ho visto il mio compagno di stanza essere abusato da un seminarista”, ha raccontato a Le Iene Show. Questa inchiesta è destinata a far discutere. C’è chi ad esempio si aspetta una presa di posizione netta da parte di Papa Francesco.
LA TESTIMONIANZA DI KAMIL A QUARTO GRADO
Anche a Quarto Grado nei giorni scorsi si è parlato dei presunti abusi in Vaticano: nel corso della puntata di venerdì scorso, infatti, è stata trasmessa l’intervista a Kamil, un ragazzo di origini polacche che sarebbe stato testimone di abusi commessi all’interno del Preseminario San Pio X, nel Palazzo San Carlo, in Vaticano. “C’era un rapporto strano tra gli alunni e i superiori. Il primo anno si facevano dei massaggi, poi non so quello che succedeva dopo. C’era la sessualità all’interno del preseminario, coinvolgeva anche minori”, ha esordito nel suo racconto, nel quale fa riferimento a due-tre monsignori che sono stati anche visti in una discoteca gay. Poi ha spiegato cosa accadeva ad un ragazzo che dopo essere uscito dal seminario ha chiesto l’aiuto di uno psicoterapeuta: “Non vuole sentirne più parlare, ma è pronto a parlare davanti ad un magistrato”. Kamil è pronto a metterci la faccia e spiega anche perché: “Mi hanno rovinato la vita. Ero molto credente, loro mandandomi via, in quel modo lì, ho subito un grande choc. Io ho raccontato tutto ad un cardinale, poi sono stato cacciato”.