Proseguono a ritmo serrato le indagini dopo il ritrovamento a Tolentino di un cadavere di donna che potrebbe essere quello di Renata Rapposelli. Gli investigatori vogliono capire come sia arrivata in quel luogo la pittrice e chi ce l’abbia portata. Per ora i controlli con il metal detector non hanno aiutato le indagini: non sono stati trovati cellulare o altri oggetti. Alla figlia sono state mostrate le fotografie di alcuni effetti personali trovati sul cadavere, come un orologio Just Cavalli molto colorato, la collana con il Tau e un ciondolo con una Madonnina. La donna avrebbe riconosciuto gli oggetti come appartenenti alla madre. Anche i vestiti sarebbero suoi. E la ciocca di 40 o 50 capelli lunghi sarebbero compatibili con quelli della scomparsa. La ceretta però arriverà dall’esame del Dna. I risultati arriveranno nel giro di tre o quattro giorni. Oggi sarà esaminata, secondo Il Resto del Carlino, la mandibola della salma, poi si farà l’autopsia. Le indagini proseguono anche con l’analisi dei tabulati telefonici: sono stati sequestrati cinque cellulari a marito e figlio della pittrice. Analizzate anche le telecamere della zona per ricostruire i movimenti dei vari soggetti. (agg. di Silvana Palazzo)
RENATA RAPPOSELLI GETTATA VIVA NEL DIRUPO?
Le ultime notizie su Renata Rapposelli vedono l’apertura di un nuovo capitolo del delicato e doloroso giallo, quello che vede l’ex marito indagato, Giuseppe Santoleri, ricoverato per aver tentato il suicidio. A confermarlo è stato anche il giornalista Guglielmo Mastroianni che a Mattino Cinque, questa mattina ha riferito alla trasmissione Mattino Cinque: “Santoleri si trova ricoverato in rianimazione e sembra che abbia compiuto il gesto dopo la notizia del ritrovamento di un corpo che potrebbe essere quello della moglie”. A proposito del corpo, ormai anche per la procura non ci sarebbero più dubbi che possa essere quello della pittrice scomparsa, per vita dei troppi elementi compatibili, a partire dai vestiti indossati e dagli oggetti rinvenuti sul cadavere in avanzato stato di decomposizione, come l’orologio e una croce tau al collo riconosciuti appartenenti alla madre dalla figlia. L’autopsia sui resti è fissata per la giornata di domani e dire finalmente la verità sull’identità di quel corpo ormai straziato dalle intemperie e dagli animali. Questo però aprirebbe un nuovo capitolo: come è morta? E soprattutto, è stata uccisa? L’ipotesi choc, come riporta Fanpage.it, è che possa essere stata gettata ancora viva nel dirupo. Ipotesi formulata dagli stessi inquirenti dopo il ritrovamento del cadavere. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIUSEPPE SANTOLERI RICOVERATO: HA TENTATO IL SUICIDIO
Dalla trasmissione Storie Italiane arriva una ultima ora davvero inquietante: a quanto pare Giuseppe Santoleri, marito di Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa oltre un mese fa, avrebbe tentato il suicidio e sarebbe ora ricoverato. È quanto trapela dal programma di RaiUno mentre l’inviata, precedentemente in collegamento da Tolentino, dove è stato rinvenuto il cadavere di una donna, dopo aver avuto conferma della notizia si sarebbe recata in direzione ospedale. Secondo le ultime indiscrezioni, l’uomo, indagato a piede libero insieme al figlio Simone con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere, dopo la notizia del ritrovamento dei resti, compatibili con quelli dell’ex coniuge, avrebbe tentato di togliersi la vita ingerendo dei farmaci. Non è chiaro in quale ospedale sarebbe stato ricoverato, se in quello di Macerata, dove l’inviata si stava recando o in quello più probabile di Giulianova. Ignote al momento anche le sue condizioni di salute. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ALTRI ELEMENTI COMPATIBILI CON LA PITTRICE SCOMPARSA
Si attendono con ansia i risultati dell’autopsia compiuta sul corpo rinvenuto lo scorso venerdì pomeriggio in contrada Pianarucci a Tolentino. Si tratta dei resti di Renato Rapposelli, la pittrice misteriosamente scomparsa? Emergono nel frattempo nuovi elementi che andrebbero a combaciare e che farebbero pensare al peggio. Il sospetto angosciante è che quello rinvenuto sia realmente il cadavere della 64enne di Ancona, sebbene il luogo del ritrovamento sia abbastanza distante sia da Giulianova che da Loreto. Intanto, come trapela da Il resto del Carlino, pare che sul corpo trovato ci sia una placca metallica al polso e proprio Renata era stata ricoverata per la lussazione di un polso. Un altro sospetto inquietante avrebbe a che fare con le modalità del possibile delitto: non si esclude infatti che la donna possa essere stata buttata da una scarpata mentre era ancora viva. Questo perché il corpo è stato trovato in posizione fetale, rannicchiato, come se la donna avesse cercato invano di difendersi. A coincidere con la donna scomparsa anche alcuni oggetti e i vestiti del corpo trovato ma spunta anche un altro dettaglio: una ciocca di 40 o 50 capelli e chiari compatibili con quelli della pittrice. Secondo l’inviata di Storie Italiane, infine, domani mattina ad Ancona ci sarà l’interrogatorio durante il quale saranno ascoltati in procura con la presenza dei legali e come indagati (e non più come persone informate dei fatti) l’ex marito e il figlio della Rapposelli. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ATTESA PER IL TEST DEL DNA
Potrebbe esserci una svolta importante al caso della scomparsa di Renata Rapposelli, seppur non positiva. Nelle prime ore di ieri mattina è stato recuperato in una scarpata impervia della contrada Pianarucci a Tolentino un corpo. È una donna, e quasi sicuramente si tratta di quello della pittrice di 64 anni residente ad Ancona, di cui non si hanno notizie dal 9 ottobre. La certezza arriverà solo nei prossimi giorni: il procuratore della Repubblica di Macerata, Enrico Riccioni, disporrà domani mattina l’esame del Dna. Il cadavere è stato ritrovato venerdì pomeriggio da un muratore che si era fermato in zona per una sosta. Insospettito per la puzza forte che arrivava dalla scarpata, ha controllato se ci fosse qualcosa, scoprendo una mano tra i rovi. Quindi ha chiamato i carabinieri, che però hanno preferito recuperare nella mattinata di ieri il corpo per evitare di muoversi al buio sulla scarpata molto ripida e piena di rovi, rischiando di compromettere così la scena del crimine. Come riportato da Il Resto del Carlino, il Nucleo investigativo di Macerata e il Nucleo operativo e radiomobile di Tolentino hanno effettuato il recupero con l’aiuto dei vigili del fuoco. Il cadavere è stato trovato in pessime condizioni: in avanzato stato di decomposizione, devastato dall’esposizione all’aria, alla pioggia e agli animali selvatici.
RENATA RAPPOSELLI, RITROVATO CADAVERE: È IL SUO?
Il cadavere recuperato a Tolentino, che quasi certamente è quello di Renata Rapposelli, si trova ora all’obitorio di Macerata per essere sottoposto ad una prima analisi del medico legale Antonio Tombolini. Da questo controllo preliminare è stato possibile stabilire che la morte della donna risale a circa un mese fa. I lineamenti del viso non esistono più, poco resta anche dei vestiti, il cadavere è quasi scheletrico, ma gli inquirenti sono sicuri che si tratti della pittrice di 64 anni. Sul corpo è stata trovata una collana con una grossa Tau di legno, la croce di San Francesco, che Renata Rapposelli pare indossasse prima di scomparire. Si devono poi fare riscontri anche sull’orologio e altri elementi che sono sfuggiti alla devastazione degli agenti atmosferici. La borsa e il cellulare non sono stati recuperati, del resto non è detto che si trovino nella stessa area. Durante l’esame cadaverico è stata trovata una ciocca di capelli di colore chiaro attaccata al cranio. In questa fase va dunque accertata prima l’identità con il test del Dna, l’autopsia individuerà però anche la data esatta della morte e, se possibile, pure la causa. Quindi potrebbero essere necessari altri esami. Se dovesse trattarsi proprio di Renata Rapposelli, verranno informati marito e figlio che potrebbero nominare propri consulenti per seguire lo svolgimento dell’esame. Stando a quanto riportato dal Resto del Carlino, l’area del ritrovamento è stata transennata e setacciata, ma scriveranno altri accertamenti, forse anche con il metal detector. Gli investigatori visioneranno anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza del Comune alla ricerca di altri elementi utili per risolvere il caso.