Sta scattando in queste ore il piano di aiuti internazionali per le terre colpite dal gravissimo terremoto di Iran e Iraq e la Caritas italiana è in prima fila con un programma di interventi immediato che possa cercare di portare viveri, conforto e medicinali alle migliaia di feriti sfollati dalle case ridotte in macerie. «Caritas italiana sta definendo, in collaborazione con le Caritas operanti in loco, un programma di interventi in risposta al terremoto di magnitudo 7.3», scrive la nota diffusa da Caritas che prova ad intervenire al più presto visto che ci sono molti feriti che rischiano di aumentare il numero delle vittime essendo ancora intrappolati sotto le macerie del sisma. «Caritas italiana è attiva da decenni in Iran attraverso la Chiesa locale con significativi progetti a sostegno delle vittime del terribile terremoto di Bam del 2003 – e in Iraq – attraverso Caritas Iraq e le diocesi di Erbil e Amadyia con progetti a favore delle vittime della guerra. Negli ultimi anni l’impegno in questi due Paesi si è concentrato in programmi di riabilitazione e sviluppo in Iran mentre in Iraq sostiene i progetti in ambito sociale di Caritas Iraq e di emergenza delle diocesi di Erbil e Amadyia». È possibile sostenere gli interventi di Caritas italiana indicando la causale “Terremoto Iran/Iraq”. (agg. di Niccolò Magnani)
A RISCHIO LE DIGHE IN KURDISTAN
Non solo il terremoto e i suoi effetti devastanti sulla popolazione, anche l’intero sistema ambientale della regione colpita dal grave sisma di ieri vede un pericolo enorme rappresentato dalle dighe: c’è infatti forte preoccupazione per le due dighe presenti nel Kurdistan iracheno che sono proprio nelle più prossime vicinanze dell’epicentro di ieri. Secondo quanto riferito dal ministro dell’Agricoltura della regione autonoma del Kurdistan, Abdul Sattar Majid, «La diga di Darbandikan ha subito dei danni a causa di una frana nel monte adiacente che ha causato la caduta di massi sul corso d’acqua dell’impianto oltre al crollo di abitazioni vicine». L’invito-appello è quello alla popolazione di abbandonare l’area più prossima alla diga; per fortuna quella di Hamrin, la terza in quella regione, non sembra avere avuto danni particolari e non è a rischio crollo. Sul fronte degli aiuti invece, l’agenzia IRNA ha spiegato come le autorità iraniane Kermanshah stanno distribuendo tende e coperte tra la gente; la corrente è stata ripristinata quasi ovunque, tranne che a Sar pol Zahab. (agg. di Niccolò Magnani)
350 MORTI, 2500 FERITI
Una strage con conseguenze immense: il terremoto avvenuto al confine tra Iran e Iraq e avvertito in tutto il Medio Oriente ha aggiornato tragicamente il numero dei morti in queste ultime ore. Sono almeno 339 le vittime, più di 2500 i feriti e una situazione nell’area colpita (la regione di Sulaymaniyya, al confine tra Iraq e Iran) che somiglia più ad una apocalisse che altro. La cellula di crisi convocata a Teheran per coordinare i soccorsi ha spiegato i numeri tremendi questa mattina: la scossa è stata sentita da Israele fino al Pakistan, passando per la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, il Kuwait e il Libano. Secondo il governatore della regione, Faramarz Akbari, «alcuni feriti potrebbero essere intrappolati sotto le macerie a Ghasr-e Shirin». Un inferno di polvere, macerie e corpi che sono stati sorpresi nel mezzo del pomeriggio da una scossa di una violenza inaudita che letteralmente spaccato in due il terreno tra l’Iraq e l’Iran. (agg. di Niccolò Magnani)
EPICENTRO E CONSEGUENZE
Una fortissima scossa di terremoto ha colpito l’Iraq, al confine con l’Iran. Stando a quanto riportato dall’Istituto statunitense Usgs (United States geological Survey), il sisma è stato di magnitudo 7.2 sulla scala Richter, con epicentro localizzato a 32 chilometri da Halabjah, nel Kurdistan iracheno. Il terremoto avrebbe colpito anche la capitale, Baghdad, ed è stato avvertito con intensità diversa anche in Israele, Dubai e Kuwait. Si parla già di danni conseguenti alla forte scossa di terremoto: stando a quanto riportato dalla Repubblica, in Iran sono stati registrati danni ingenti in almeno otto villaggi, mentre il alcune zone è saltata la corrente.
IRAQ, TERREMOTO DI MAGNITUDO 7.2
Non ci sono conferme ufficiali in merito alle voci relative alle presunte due vittime. Le squadre di soccorritori comunque sono state inviate nelle zone colpite. Il sisma che ha colpito la regione di Sulaymaniyya ha seminato il panico. Ad Halabjah ci sono state scene di paura, con gente nelle strade e vetrine in pezzi. La scossa è stata registrata poco dopo le 21 ora locale. Le immagini del panico sono state condivise sui social da molti residenti in zona.
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