Leonella Sgorbati, la suora che nel 2006 perse la vita in una sparatoria a Mogadiscio, sarà presto beata. La notizia è di appena qualche giorno fa: l’8 novembre 2017 Papa Francesco ha infatti firmato il decreto che riguarda il suo martirio avvenuto in Somalia e che, di fatto, le spiana la strada per la beatificazione. La suora era stata uccisa da alcuni colpi di proiettili da due balordi islamici in una zona religiosamente molto calda come quella somala. I conflitti di religione erano e sono all’ordine del giorno, con una maggioranza islamica che non vede di buon occhio la parte cristiana; chiaramente, però, episodi simili sono solo la punta di un iceberg molto più consistente. La morte della suora aveva avuto un grande riscontro sui giornali di tutto il mondo, che avevano giudicato il fatto a dir poco increscioso. Lo stesso Presidente della Repubblica di allora, Giorgio Napolitano, aveva esternato parole di cordoglio per Leonella Sgorbati, come leggiamo sulle pagine del quotidiano Il Secolo XIX: ‘Provo grande cordoglio per la perdita di suor Leonella Sgorbati. E’ stato un crimine orrendo’.



L’OMICIDIO

Suor Leonella Sgorbati, purtroppo, aveva avuto sentore da parecchio tempo della sua futura morte. A un’amica e confidente la religiosa aveva confidato, come leggiamo su ‘Il Giornale d’Italia’, che ‘esiste una pallottola con su scritto il mio nome. Solo Dio sa quando questa arriverà’. Quella pallottola (anzi, quella sequela di pallottole) arriverà effettivamente il 17 settembre 2006, per via dell’antica piaga dell’intolleranza religiosa. Pochi giorni prima dell’omicidio, il 12 settembre 2006, l’allora Pontefice Benedetto XVI si era recato a Ratisbona per pronunciare un discorso pubblico. I residenti locali, a maggioranza islamica, non avevano preso bene la cosa: lo sceicco Abubukar Hassan Malin aveva addirittura spinto la gente comune ad assassinare il Papa, in virtù di una non meglio identificata colpa. Nonostante queste scioccanti esortazioni, comunque, la facciata ufficiale delle autorità locali islamiche aveva fortemente condannato l’omicidio Sgorbati definendolo ‘un atto assolutamente contrario ai principi fondativi dell’Islam, oltre che barbaro e infelice.’



IL PERDONO

A sottolineare la natura di martire di suor Leonella Sgorbati sono state anche le circostanze drammatiche in cui la donna morì. La pallottola colpì la suora che però non si spense immediatamente. Sempre sulle pagine del quotidiano Il Secolo XIX una sua ‘collega’, Marzia Ferra, ha raccontato di come sia morta seguendo fino in fondo i principi cristiani di cui era completamente imbevuta. Racconta Marzia Ferra: ‘Quando suor Leonella Sgorbati morì le sue ultime parole non furono di paura o di rabbia. Mi disse: “Perdono, perdono, perdono”. Fatto interessante, durante l’omicidio di suor Leonella Sgorbati perse la vita anche la propria guardia del corpo che aveva il compito di proteggere la donna, Mohammad Mahmmud. Un islamico. Giorgio Bertin, un monsignore, ricordò che una circostanza del genere poteva avere anche un aspetto simbolico estremamente interessante: ‘Fu la morte di una bianca e di un africano, di una cattolica e di un islamico. Morirono insieme. Questo ci fa comprendere che due persone dalla religiosità diversa possono morire insieme e, di conseguenza, possono anche vivere assieme.’ Un messaggio di pace, quello di Monsignor Bertin, che ben si incastona nell’attuale procedimento utile alla beatificazione.

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