La Birmania sta vivendo un periodo di particolare caos e disagio. I conflitti che si stanno susseguendo all’interno sono tra i più atroci che si siano mai visti in queste zone e rischiano di dover continuare a lungo. Nell’occhio del ciclone è finito lo stato Rakhine dove, al proprio interno, si sono svolti gesti di un’atrocità unica, quali stupri, omicidi di massa e incendi di ogni tipo. La notiza è apparsa questa mattina sul sito della CNN sezione esteri e racconta di un conflitto tra popolazioni che avevano vissuto assieme per molto, moltissimo tempo. Lo scenario di questo tremendo massacro è stato il villaggio di Tula Toli e ha visto protagonisti due fazioni separate fra loro: da una parte, i Rohingya e dall’altra i Rakhines.I militari di Myanmar hanno provveduto a quella che l’ONU stesso non ha tardato a definire una ‘terribile atrocità, una vera e propria pulizia etnica che si è verificata il 30 agosto.’ Il Bangladesh continua a insistere affinché i Rohinghya siano considerati di Myanmar, rendendoli a tutti gli effetti dei cittadini apolidi. Il conflitto sta mietendo tantissime vittime.
MUMTAZ
La CNN ha provveduto a intervistare sul posto quei pochi che hanno avuto la fortuna di poter sopravvivere a un conflitto mondiale del genere, anche se con gravi conseguenze. Chi ha avuto salva la vita, infatti, ricorderà per sempre la tragedia che ha subito, una tragedia fatta di violenze perpetrate contro poveri innocenti costretti a prendere sulle proprie spalle colpe non loro. A parlare è una donna, tale Mumtaz, che ha raccontato di essere stata ripetutamente violentata dai soldati. La donna era stata creduta morta e lasciata in una pila di cadaveri in uno stato semi-comatoso. Racconta Mumtaz alla CNN: ‘Non so come sono stata in grado di liberarmi e di uscire fuori da quella terribile pila di corpi umani. C’erano braccia, gambe e colli dappertutto. E’ stato orribile.’ La figlia Razia è riuscita a tirarla fuori dalle macerie per miracolo. Racconta la piccola di sette anni: ‘Mia madre aveva la testa spaccata da una parte ed era stata completamente abbandonata.’ Come è possibile vedere nell’immagine iniziale, Mumtaz, oltre che essere stata stuprata, ha il volto parzialmente devastato dal fuoco. Anche se poco pubblicizzati dai media, nel mondo continuano a svolgersi brutali episodi di guerriglia e violenza.