Titta Madia, uno dei penalisti più noti di Roma e zio della ministra Marianna Madia, è morto all’età di 70 anni. L’avvocato potrebbe essere stato stroncato da un infarto, secondo Dagospia, nel sonno. Madia è stato protagonista in molti processi che hanno avuto grande risalto e che sono stati seguiti con grande attenzione dai media. Nella scena forense ha difeso imputati eccellenti. Tra gli altri, ha difeso Renato Curcio, uno dei fondatori delle Brigate Rosse, il generale Nicolò Pollari (ex capo del servizio segreto militare) nel processo per il rapimento dell’imam Abu Omar, Salvatore Parolisi, per la giustizia italiana ritenuto responsabile della morte della moglie Melania Rea, e il politico Clemente Mastella. È stato anche legale della Margherita nella vicenda delle presunte appropriazioni dell’ex tesoriere Luigi Lusi. Ultimamente seguiva come difensore della famiglia Tulliani gli sviluppi dell’inchiesta su una vicenda di riciclaggio riconducibile a Francesco Corallo, il Re delle slot.
MORTO TITTA MADIA, ZIO DELLA MINISTRA MADIA
Il mondo dell’avvocatura romana è in lutto per la morte di Titta Madia. Con lui se ne va uno dei più validi giuristi italiani: è stato infatti un avvocato di grandissimo successo. Un malore avrebbe colto nel sonno Madia. Ad accorgersi della sua morte, stando a quanto riportato da Il messaggero, la fida collaboratrice familiare, che ha poi avvisato il figlio. I funerali si terranno mercoledì 15 novembre alle 11 nella Chiesa del Cristo in Viale Mazzini. Titta Madia era anche nipote dell’omonimo avvocato, giornalista e uomo politico che fu deputato nel Pnf durante il periodo fascista e nel Movimento Sociale Italiano nel secondo dopoguerra.