Ha abbandonato la famiglia dopo essere entrata in una setta. Non ha pensato ai suoi 4 figli, due dei quali minorenni all’epoca dell’addio al tetto coniugale, una donna di Potenza è riuscita in un attimo a cancellare i suoi affetti più cari in nome di quell’organizzazione di culto che, a detta del marito, le ha risucchiato la vita. Giuseppe, questo il nome dell’ormai ex coniuge – la separazione è avvenuta, già avviate le pratiche di divorzio – ha raccontato la sua esperienza a Storie Italiane, il programma di Rai Uno condotto da Eleonora Daniele:”Inizialmente queste sette entrano con discrezione, non fanno spaventare le persone. Lei aveva iniziato nel 2008, quando va via nel 2013 lo fa a causa di un salto di qualità: diventa capogruppo. Loro inizialmente raccolgono la fiducia della gente che li accoglie. Queste sette sono totalizzanti, non c’è più altro aspetto per la vita: si inizia la mattina, poi si cercano nuovi adepti, poi si fanno riunioni, corsi, poi si fanno esami interni, perché sono multilevel”.



NESSUNA TRACCIA DELLA DONNA

Alla ricerca della donna, trasferitasi da Potenza a Tito, è stata anche l’inviata del programma di Rai Uno, Storie Italiane, ma di lei non si è trovata alcuna traccia. La sensazione è che sia molto isolata, che si rechi soltanto a lavoro: è strano che in un paese di sole 8000 anime nessuno sembri essere a conoscenza della sua esistenza. Ma si può pensare ad un allontanamento volontario che sia indipendente dall’ingresso nella setta? Giuseppe è convinto del contrario:”Tutti i canoni che idenfiticano un culto o una setta come deviante ci sono: i litigi in casa erano perché il sottoscritto non faceva le donazioni. Il secondo era perché non facevo gli esami, perché si parla di culti multilevel. Io ho finto di farne parte ma loro se ne sono accorti perché io non facevo le donazioni. Ci sono delle recitazioni, dei meeting, tutta la settimana è impegnata. Noi abbiamo costituito l’associazione vittima delle sette, perché non è un caso isolato. Il motivo per il quale c’è stata la frattura? Il compagno di un’altra adepta mi disse che il confessore – la sua guida – gli aveva detto di lasciarlo. Questi il giorno dopo si diede fuoco, per fortuna c’era la Polizia a salvarlo. Quando ho scritto un articolo per denunciare tutto sono stato allontanato”.  

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