Anche adesso che il califfato è ridotto ai minimi termini, una delle sue armi più forti, la propaganda, che ha condotto migliaia di persone a raggiungere Siria e Iraq nel corso degli anni, e intaccato la mente di persone solitarie afflitte già da problemi loro portandoli a compiere stragi, continua a rimanere efficiente. L’ultimo caso, come si legge oggi sul quotidiano inglese Mirror, riguarda un poster diffuso sui social network dove si vedono le mani sul volante di una vettura diretta verso piazza San Pietro. L’obbiettivo è il Vaticano, in realtà lo sono le decine di migliaia di persone che ogni anno nel periodo delle festività natalizie vi si recano. Il poster si intitola in modo chiarissimo nei suoi scopi “Christamas blood” e vi appare uno jihadista mascherato a bordo di una Bmw (mica il solito tir…) che si scaglia contro la gente radunata in piazza San Pietro la sera della messa di Natale.
Fucili e mitra sono visibili a fianco del guidatore. Non è la prima volta che il papa e il Vaticano vengono minacciati e il periodo natalizio è tra i preferiti dai terroristi, ricordiamo l’attacco con un camion sulla folla che a Berlino visitava un mercatino natalizio. Manifesti propagandistici come questo, comunque, più che a annunciare un attacco effettivo, servono per ricordare ai tanti islamisti rimasti isolati in Europa dopo la fine del califfato islamico, che la loro guerra santa non è finita e deve continuare con attacchi stragisti. Inoltre si assiste al ritorno in patria di molti foreign fighters che sommano pericolo a pericolo. Obbiettivi come San Pietro sono realisticamente quasi impossibili da attaccare vista l’altissima protezione di servizi segreti e forze militari, ma questo non esclude la possibilità di attacchi in altre zone della capitale mondiale della cristianità.