LA STORIA DI SANT’ALBERTO MAGNO
Sant’Alberto Magno fu un importante vescovo della Chiesa Cattolica, conosciuto anche come uno dei più influenti filosofi tedeschi dell’epoca medioevale. Fu particolarmente apprezzato per la sua straordinaria capacità di riuscire a scindere la sua azione legata alla teologia da quella filosofica. Grazie a sant’Alberto Magno l’Europa ha potuto conoscere a fondo le opere di grandi personaggi dell’epoca greca come Aristotele. In più il vescovo tedesco istruì teologicamente Tommaso D’Aquino. Sant’Alberto nacque in Svevia ma la data della sua nascita non è ben identificata. Diversi storici indicano una data che oscilla dal 1193 al 1205. Grande confusione aleggia anche in merito all’istruzione giovanile di sant’Alberto Magno ma certamente il futuro filosofo proseguì i suoi studi universitari a Padova, centro fervente delle arti liberali. Dopo aver concluso la sua esperienza universitaria (pare che sant’Alberto Magno studiò in varie Università europee oltre a quella di Padova e che si laureò definitivamente a Parigi) iniziò ad insegnare materie teologiche a Colonia.
Nel corso del viaggio che portò il santo da Colonia a Parigi (dove si recò per concludere i suoi studi) il futuro vescovo cattolico incontrò Tommaso d’Aquino. Quest’ultimo all’epoca era un giovane taciturno ma sant’Alberto riuscì fin da subito a carpirne le grandi qualità, tanto da decidere di istruirlo personalmente agli studi teologici. Tommaso d’Aquino divenne l’aiutante e discepolo di sant’Alberto Magno che di li a poco venne nominato come rettore dell’Università di Colonia. Entrato a far parte dell’Ordine dei domenicani, nel 1250 delineò il piano di studi che i giovani avrebbero dovuto seguire al fine di formarsi in maniera professionale alle materie teologiche. Nel 1260 divenne vescovo della città di Ratisbona, nonostante la ferma opposizione del maestro dell’Ordine domenicano. Rimase in carica per ben due anni, trascorsi i quali Alberto decise di tornare all’insegnamento. Tornò quindi a ricoprire la carica di professore presso l’Università di Colonia.
Nel 1274, mentre era in viaggio per raggiungere Lione dove avrebbe preso parte al secondo Concilio, apprese la notizia della morte del suo discepolo Tommaso. Sant’Alberto ne fu profondamente addolorato. Tre anni dopo, quando l’arcivescovo parigino decise di bandire tutte le opere redatte da Tommaso d’Aquino, sant’Alberto Magno scese attivamente in campo difendendo a spada tratta le memorie ideologiche del suo allievo prediletto. Nel 1278 la sua salute iniziò a vacillare, soprattutto la sua memoria. Secondo gli storici sant’Alberto Magno trascorse i suoi ultimi mesi di vita da solo, lontano da tutto e tutti. Si spense nel 1280 ed i suoi resti vennero sepolti presso la cattedrale di sant’Andrea che si trova a Colonia. Sant’Alberto Magno, venerato il 15 novembre di ogni anno, venne santificato nel 1622 e dal 1941 è inoltre venerato come santo patrono degli scienziati. Il vescovo tedesco viene spesso nominato assieme al suo discepolo Tommaso all’interno della Divina Commedia dantesca. Entrambi si trovano tra gli Spiriti Sapienti del Paradiso.
I SANTI E I BEATI DI OGGI
e a sant’Alberto Magno il 15 novembre vengono commemorati anche altri santi e beati, come San Felice di Nola, Beato Gerardo, Sant’Alonso, San Giuseppe Pignatelli e Beata Lucia.