Anche questa settimana la trasmissione Quarto Grado torna ad occuparsi del caso dei presunti abusi in Vaticano, già affrontato lo scorso venerdì. Il padrone di casa Gianluigi Nuzzi torna così ad affrontare un tema scottante relativo a quanto sarebbe accaduto, secondo le testimonianze di due giovanissimi, nel Preseminario San Pio X. È qui, nel luogo in cui vengono formati i chierichetti al servizio del Papa, che si sarebbero consumati indicibili abusi, come emerso dalle dichiarazioni di Kamil, un ragazzo di origini polacche e testimone di quanto accadeva dopo il calar del sole, nelle stanze del collegio dei chierichetti del Papa che si trova nel Palazzo San Carlo. E mentre Nuzzi denuncia apertamente la grande “voragine” che si sarebbe creata, riferendo a Il Fatto Quotidiano online di un incontro tra Bergoglio e il testimone degli abusi sessuali e di un allontanamento dalla Basilica di San Pietro dei monsignori che si sono spesi contro tali rivelazioni, nei giorni scorsi non è tardata a giungere la smentita da parte di Greg Burke, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che su Twitter ha scritto: “Falsità sui chierichetti in Vaticano: il Papa non ha mai ricevuto presunta vittima, né alcun testimone”. Lo stesso Kamil aveva rotto il silenzio parlando di quanto accadeva in piena notte nelle stanze del Preseminario San Pio X anche alla trasmissione Le Iene, alla quale era intervenuta la stessa vittima delle molestie raccontando cosa ha subito per lunghi anni.
ABUSI IN VATICANO, I RACCONTI DEI DUE EX CHIERICHETTI
A volto scoperto, il giovane polacco ed ex chierichetto del Papa, Kamil, aveva parlato apertamente a Le Iene in un servizio choc realizzato da Gaetano Pecoraro. Quelle che inizialmente definiva “stranezze” prendevano inizio a sera tarda nella stanza del collegio che divideva con un amico, anche lui chierichetto. “Ho visto il mio compagno di stanza abusato da un altro seminarista che in quel momento era già entrato dentro il percorso specifico che lo portava verso il sacerdozio”, aveva raccontato il giovane polacco ripercorrendo le fasi di paura e immobilità di fronte a quelle scene inquietanti. Anche il molestatore era un minorenne, di un anno appena più grande e a detta del testimone aveva “una posizione di potere all’interno del seminario e anche della Basilica di San Pietro”. Non si trattava, dunque, di un normale seminarista poiché godeva della massima fiducia del rettore. A rompere il silenzio alla medesima trasmissione era stata la stessa vittima di molestie che aveva rivelato: “Durante la notte, quando non c’era più nessun superiore nei corridoi, (il seminarista molestatore, ndr) entrava nella camera, si infilava nel letto e cominciava a toccare le parti intime”. Il primo abuso avvenne quanto era appena 13enne. Da quella volta ne seguirono diverse decine, centinaia, per una media di un giorno sì e uno no. Ma lui non fu neppure l’unico ragazzino a subire molestie. Una vera e propria spina nel fianco per Papa Francesco, il quale più volte si è espresso duramente sul controverso tema.