Non è ancora legge esecutiva, ma il consiglio provinciale di Bolzano ha approvato all’unanimità una mozione contro il lavoro nelle domeniche e nei giorni festivi. La polemica su un dato di fatto che ormai è invece realtà in quasi tutta Italia e nel mondo occidentale (ci sono anche supermercati aperti 24 ore al giorno) è lunga e coinvolge sindacati e la Chiesa, in primo luogo. Entrambi si sono sempre detti contrari per motivi differenti: i diritti dei lavoratori ad avere momenti di riposo e l’osservanza dello spazio religioso che coincide con la Messa domenicale e la raccomandazione a passare quella giornata con le proprie famiglie: ricordati di santificare le feste. A Bolzano si sfiora un po’ il solito desiderio di rendersi uguali all’amata Austria, di cui molti dei sudtirolesi si sentono ancora oggi parte, più che italiani. Lo ha detto esplicitamente Andrea Pöder, della destra sudtirolese Bürger Union, che ha presentato il documento: “Noi siamo vicini all’Austria e al mondo tedesco: lì i negozi, di domenica, sono chiusi e vivono benissimo”.
Ma sono molte le realtà che hanno aderito, dalla diocesi di Bolzano-Bressanone, al Forum Cattolico ai sindacati Cgil-Agb, Ula-Sgk e Cisl-Sgb, il sindacato sudtirolese di lingua tedesca Asgb e dall’Unione commercio turismo (Hds-Unione). Tempo fa tre commesse che si erano rifiutate di lavorare in giornate festive avevano vinto il processo di primo grado, per il giudice di Rovereto infatti “la legge riconosce al lavoratore il diritto ad astenersi dal lavoro in occasione delle festività infrasettimanali celebrative di ricorrenze civili o religiose”. Infine la cosa più curiosa è il riferimento che i promotori della mozione hanno fatto addirittura all’imperatore Costantino, quello che per primo riconobbe la religione cristiana. Nell’editto del 3 marzo 321, dicono, “si posero le basi giuridiche per la nascita della domenica libera dal lavoro”. Insomma, a Natale, capodanno ed epifania negozi chiusi? C’è qualche dubbio perché gli stessi promotori dicono “che potrebbe esserci qualche eccezioni in particolari località turistiche”. Visto che l’Alto Adige è quasi totalmente una località turistica, viene da chiedersi quali saranno.