È stata davvero una tragedia annunciata, come ha spiegato anche il Codacons, quella avvenuta nel Torinese, dove un Bull Terrier ha sbranato un giovane 26enne? Come ha spiegato il suo presidente, questa razza rientra proprio tra quelle considerate pericolose e rientrava a pieno diritto nella lista di cani letali inizialmente istituita dal ministero della Salute. Questa razza, come spiega Il Gazzettino, nasce precisamente dall’incrocio di varie razze tra cui troviamo anche Bulldog e Dalmata. A renderlo unico è proprio la forma della testa, con una canna nasale particolare, discendente e molto pronunciata. Il suo temperamento è definito più docile rispetto a quello del Pitbull ma resta comunque un cane adatto a proprietari capaci di saperlo gestire con decisione. Nonostante l’ipotesi di un malore della vittima precedente all’aggressione dell’animale, solo l’autopsia farà chiarezza sull’accaduto. Ciò che è certo, come rivela Metro, sono i problemi comportamentali del cane, tipici in questa razza se non si è capaci di imprimere una certa autorità nell’animale o se non lo si fa socializzare con altri suoi simili ma anche con esseri umani sin da quando è cucciolo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LA DENUNCIA DI CODACONS

Anche il Codacons è sceso in campo per dire la sua dopo l’ennesima aggressione mortale da parte di un cane. Il presidente Carlo Rienzi ha sottolineato la lunga “scia di morti” provocata nel nostro Paese proprio da cani considerati “potenzialmente pericolosi” e tra questi rientrerebbe anche il Bull Terrier. Cronacaqui.it riporta le parole di Rienzi che da anni chiede che vengano presi provvedimenti sebbene le istituzioni siano rimaste immobili fino ad oggi anche di fronte a uomini, donne e bambini sbranati. “Si è diffusa in modo pericoloso la moda di acquistare cani potenti e aggressivi, senza però introdurre misure come il patentino obbligatorio, indispensabile per abilitare i proprietari di cani ed evitare altre tragedie”, ha detto il presidente del Codacons, ribadendo come razze del calibro di bull terrier, pitbull o rottweiler possono di fatto provocare “ferite letali” con un aumento del 10% negli ultimi tre anni. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI DEL “GLADIATORE” DELLE RAZZE CANINE

Dopo la notizia della morte di un giovane addestratore torinese, sbranato da un Bull Terrier, ci si interroga sulle caratteristiche di questa razza canina e sulla sua potenziale pericolosità. Questa è definita una “nuova” razza che ha combinato la velocità e la destrezza dei terriers con la tenacia del Bulldog. Considerato il gladiatore della razza canina, caratterialmente si presenta come un cane molto coraggioso, dal temperamento calmo e che bene si adatta a vivere in famiglia. Nonostante questo, però, il suo carattere impone che il padrone abbia polso e che lo sappia gestire facendosi rispettare e educandolo con decisione e coerenza. Non ama molto gli oggetti e quindi quando è all’aperto preferisce giocare con le persone o gli altri animali. Necessita di molto esercizio fisico e allo stesso tempo di molte ore di sonno. Le sue origini, però, lo vedono come cane da combattimento ed oggi richiede molta attenzione nella socializzazione. Per questo è importante che sin da cucciolo lo si faccia socializzare con altri cani, anche adulti, ma anche persone affinché possa sviluppare un carattere sicuro e socievole al tempo stesso. Non viene considerato un cane rumoroso e abbaia molto poco. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

26ENNE UCCISO DAL CANE DI UN AMICO

È morto ieri sera Davide Lobue, addestratore cinofilo di Torino (viveva a Rivoli) dopo che è stato sbranato da un bull terrier che gli aveva affidato un amico: aveva soli 26 anni Lobue ed è stato letteralmente sbranato, per cause ancora tutte da verificare, dal feroce cane tenuto in un recinto tra Monteu da Po e Cavagnolo. Fortissime ferite alla testa, al collo e agli arti, l’addestratore non ha avuto scampo con l’aggressione improvvisa del bull terrier che evidentemente lo ha colto di sorpresa, essendo lui comunque un operatore esperto e navigato nonostante la giovane età. Come riporta La Stampa, quel cane di un anno e mezzo era stato portato da un amico di Chiasso nella stessa giornata di sabato per poter iniziare un percorso di addestramento. È stato poi un ragazzo di 16 anni a trovare il corpo ormai senza vita dell’addestratore: le ipotesi degli inquirenti sono principalmente due, entrambe tragiche visto l’epilogo mortale del caso di Chivasso ma di ben diversa origine. Si ritiene infatti che o il bull terrier ha attaccato l’uomo sbranandolo all’improvviso durante l’addestramento oppure che il giovane 26enne sia morto per altre cause e solo in seguito sia stato sbranato e attaccato dal cane.

IL CANE È STATO TRASFERITO IN UN CANILE

Proprio questo ultima ipotesi non viene scartata visto che non ci sarebbe molto sangue nell’area dove Davide Lobue ha trovato la morte: «il cane potrebbe essersi accanito sul corpo di Davide quando il cuore del giovane addestratore era già fermo, stroncato forse da un malore. Ma questo sarà soltanto l’autopsia a dirlo», spiega la Stampa dopo aver sentito i primi esiti degli esami autoptici. Nel frattempo l’intera area dove è avvenuta la tragedia è stata posta sotto sequestro, mentre il bull terrier è stato trasferito ad un canile di Settimo Torinese in attesa di capire lo sviluppo delle indagini coordinate dal pm Daniele Lavarone e condotte dai carabinieri di Chivasso. Compiuti 18 anni, si legge sul profilo pubblico Facebook di Davide Lobue, si era iscritto a un corso per educatore ed istruttore cinofilo: «Da quel giorno non ho mai smesso di imparare, studiare libri articoli pubblicazioni, partecipare a stage e soprattutto lavorare in campo con cani e padroni».