RETTIFICA DELL’8 MAGGIO 2018 Come richiesto dal legale del signor Fausto Brizzi, l’avvocato Antonio Marino, pubblichiamo la rettifica (raggiungibile cliccando qui) in merito a quanto riportato nell’articolo seguente
Non c’è salotto televisivo nel quale l’argomento Fausto Brizzi non sia stato esplorato, approfondito, sviscerato. E non si può parlare di lui, Brizzi, e della sua vicneda senza pensare a Claudia Zanella. E alla loro famiglia. Perché che Fausto Brizzi, il regista di Notte prima degli esami, il film per eccellenza che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, sia una molestatore seriale, in fondo è difficile da accettare. Può essere mai possibile che l’uomo capace di farsi portavoce di tanti ragazzi italiani, di più d’una generazione, si sia reso colpevole di atti tanto gravi da fargli meritare il soprannome di Weinstein italiano? La risposta è sì, è possibile. Lo dicono tante ragazze, aspiranti attrici e non, sostengono di essere state sessualmente aggredite, d’aver vissuto un trauma e una vergogna talmente forti da non aver avuto il coraggio di confidare a nessuno le molestie del regista, del potente di turno. E allora? Qual è il punto? Cosa ci meraviglia? Forse il fatto che ad oggi, molte interviste e salotti tv dopo, per Brizzi non c’è uno straccio di denuncia, eppure è già tutto finito.
FAUSTO BRIZZI E LA MOGLIE CLAUDIA ZANELLA: CARRIERA E FAMIGLIA ROVINATE
Sì, perché comunque la si pensi, garantisti o no, quella di Fausto Brizzi è una vita segnata. Lo è dal punto di vista familiare, dove la moglie Claudia Zanella pubblicamente chiede il rispetto della privacy del proprio nucleo (come se fosse possibile) e nel frattempo porta avanti le carte per la separazione, che alla fine il ragionamento di una donna è pur sempre lo stesso: se lo dicono tutte, un fondo di verità ci sarà. L’incontro nello studio del regista, il lettino per i massaggi, le avances, l’atto di spogliarsi. Una routine inquietante, che aggiunta alla figura di Brizzi appare fuorI luogo, assurda per tanti colleghi che hanno la pretesa di averlo conosciuto, in tanti anni insieme. Fatto sta che anche senza denuncia (nessuna ha dichiarato di aver subito molestie entro i 6 mesi previsti dal legislatore), Brizzi sia un uomo finito anche dal punto di vista lavorativo. Non gli faranno fare più film, le grandi case di produzione. Anche il suo ultimo cinepanettone, non avrà il diritto di promuoverlo. E magari scopriremo che è stato giusto così, che Brizzi è un molestatore seriale. Ma sempre di processo sommario s’è trattato, d’una famiglia e una carriera rovinate, senza uno straccio di denuncia e soprattutto possibilità d’appello.