Ieri sera a Non è l’Arena su la7 è andata in scena la seconda “sanguigna” puntata del nuovo talk di Massimo Giletti con protagonista indiscusso il cugino di Roberto Spada, Domenico, appartenente alla famiglia-clan che da generazioni “spadroneggia” ad Ostia. Dopo il risultato delle elezioni che ieri ha consegnato il nuovo Consiglio del X Municipio di Roma alla grillina Di Pillo, Giletti ha provato ad incalzare il cugino di Roberto Spada (arrestato dopo la ben nota aggressione al giornalista di Nemo i giorni subito dopo il voto del primo turno) che ha difeso il cugino, come già avvenuto anche a Piazza Pulita giovedì scorso. «Ha sbagliato a reagire ma non è un delinquente, noi caro Giletti, non siamo mafiosi e non siamo delinquenti!», grida in maniera veemente l’ex pugile Domenico Spada. Dopo le domande incalzanti del conduttore sulla possibile “modalità” mafiosa utilizzata da alcuni della famiglia Spada, Domenico esplode del tutto e afferma, «ma la mafia ad Ostia non esiste! Di cosa stiamo parlando?». E poi continua, dicendo che con i vari racket di Carminati (“Mafia Capitale”) e sugli stabilimenti balneari, la famiglia Spada non c’entra e sono «tutti incensurati»: Giletti a quel punto insiste nel presentare la lista dei tantissimi atti “strani” avvenuti a Ostia negli ultimi anni, da incendi ad aggressioni fino anche a degli scontri a fuoco. Domenico Spada però non ci sta e ribatte, «noi non c’entriamo nulla e poi io neanche abito a Ostia, sono di Marino».
LO SCONTRO CON FEDERICA ANGELI
La scena da grottesca si fa seria quando poi Spada, per difendere la propria famiglia, spiega come già più volte hanno denunciato i Carabinieri per «busi, soprusi e falsa testimonianza, e anche calunnie: io sono contro la violenza, non abito neanche a Ostia, sono di Marino», ribadisce l’ex pugile e cugino dell’aggressore di Daniele Piervincenzi. Qualche minuto prima, sempre in diretta dalla propria casa di Ostia collegata con la trasmissione di Giletti, era andato in scena uno scontro durissimo con la giornalista di Repubblica Federica Angeli, da tempo minacciata proprio dal clan Spada per aver testimoniato contro la famiglia romanesca su un inchiesta sul racket degli stabilimenti balneari di Ostia. «Non voglio dare la soddisfazione agli Spada di andarmene da Ostia, voglio rimanere nel luogo dove vivo», racconta la giornalista che vive sotto scorta dal 2013. A quel punto, venendo a conoscenza del grado di minacce ricevute da lei e dai suoi figli, «ti sciogliamo i figli nell’acido» e altri “simpatici” toni usati dalle minacce depositate in Procura, Giletti sbotta e spiega, «Sappiamo che anche la mafia siciliana lo faceva, è da vigliacchi». Domenico Spada però non ci sta e ringhia, «Questo non si deve permettere di dirmelo Giletti, io ho tre figli e sono contro la violenza». Giletti contro replica che Cosa Nostra e Ostia non sono la stessa cosa, ma i toni usati da molti elementi del suo clan possono essere simili e vicini a quelli usati dai criminali siciliani.