Una replica secca, netta e importante quella del Cardinal Comastri poche ore dopo il servizio delle Iene sul triste caso di molestie in Vaticano: «Non solo non ho insabbiato nulla ma ho ordinato ben tre indagini, raccomandando il massimo rigore nel compierle, dopo che avevo ricevuto una segnalazione anonima secondo cui al Preseminario San Pio X accadevano cose brutte», spiega il vicario del Papa in una dichiarazione all’Ansa in cui prova a ripercorrere i fatti per come sono andati veramente, allontanando le varie accuse di “insabbiamento” fatte dalle Iene con l’intervista a Don Stabellini. «Nell’estate del 2013 mi arriva una lettera anonima che mi dice che nell’Istituto avvenivano cose brutte. Le segnalazioni anonime sono sempre da prendere con le molle ma io chiamo il rettore e gli dico di svolgere con delicatezza e rigore una indagine per capire se c’era qualcosa di vero. Dopo alcune settimane mi arriva la sua risposta e mi dice che sono calunnie», spiega il Cardinale che spiega anche i primi contatti con il vescovo di Como. «chiamo il superiore dei sacerdoti del Preseminario, don Angelo Magistrelli, e gli dico: ti prego fai anche tu una indagine. Anche lui è tornato da me dicendo che si trattava di calunnie. A quel punto siamo già nel giugno 2013 e chiamo il vescovo di Como da cui dipendono i sacerdoti del Preseminario e anche a lui chiedo di fare una indagine accurata. Nel gennaio 2014 mi risponde con una relazione molto dettagliata di quattro cartelle in cui in sintesi si dice che non c’è fumus, non risulta nulla e a quel punto mi propone di archiviare il caso».
LA PREMURA SUL PRESUNTO MOLESTATORE
Comastri spiega anche nel dettaglio della premura avuta nel trattare il caso anche sul fronte educativo: «ho detto comunque di togliere dal Preseminario un ragazzo e di portarlo a Como in modo che i suoi superiori potessero vigilare meglio raccomandando scrupolosamente di controllare sulla maturità umana dei futuri sacerdoti. Per essere ancora più tranquillo ho deciso di cambiare completamente l’equipe educativa del San Pio X in modo che ci fosse aria nuova e così i superiori del collegio sono cambiati». L’Ansa chiede poi in ultima analisi al Cardinal Comastri se potendo tornare indietro farebbe di più: «Da parte mia non ho archiviato nulla, anzi, ho fatto il possibile per fare luce su quanto avveniva nel collegio».
CHI È IL CARDINAL COMASTRI
È un Cardinale importante perché è sia Vicario Generale di Papa Francesco a Roma e sia l’Arciprete della Basilica di San Pietro: si chiama Angelo Comastri ed è uno dei nomi “accusati” nell’ultimo servizio delle Iene di aver insabbiato alcuni casi presunti di molestie in Vaticano. Il suo nome lo ha fatto il giudice del tribunale ecclesiastico e vicario giudiziale Don Andrea Stabellini che incalzato dalla Iena Gaetano Pecorario ha raccontato gli ultimi sviluppi sul triste caso dei chierichetti del Papa abusati all’interno delle Mura Vaticane da un certo Don Gabriele, all’epoca seminarista del Preseminario San Pio X. Assieme al Vescovo di Como Mons. Diego Coletti, il nome del Cardinal Comastri è stato fatto da Stabellini quando ha spiegato come sono andate le indagini sui primi fatti emersi anni fa durante gli abusi: «A me spiacerebbe finire in questa vicenda dalla parte di chi ha sbagliato. Bisognava procedere con i gradi giusti di giudizio. Ho provato a risolvere il caso, il mio giudizio era che c’era sostanza sufficiente per procedere. Le assicuro che non sono un disonesto. Avevo il ragionevole dubbio che si dovesse procedere», spiega Stabellini intervistato dalle Iene. Secondo alcune fonti (non confermate dal Vaticano) della trasmissione di Italia 1, Stabellini avrebbe voluto rimuovere il direttore del Presminario, Mons. Radice, ma sarebbe intervenuto Comastri per impedirlo dicendo che non vi erano gli elementi sufficienti. Il sacerdote intervistato invece ribadisce: «non ho le competenze di rimuovere nessuno, ho solo portato le mie intenzione al vescovo riguardo la vicenda delle presunte molestie (di questo Don Gabriele, ndr). Diego Coletti mi disse di non dar luogo a procedere. Disse che aveva fatto ulteriori indagini, quindi che il caso era risolto così. Mi disse di aver sentito due persone, tra cui il cardinale Comastri (e vicario generale di Sua Santità, ndr). Per me si doveva continuare. Chi ha insabbiato tra Coletti e Comastri? Entrambi». Clicca qui per il video servizio delle Iene
LA TESTIMONIANZA SU MADRE TERESA DI CALCUTTA
Sono accuse pesanti e che ovviamente dovranno essere confermate, controllate e verificate dalle sedi competenti: la Santa Sede indaga da mesi sul caso di presunti abusi suo chierichetti e verificherà anche le posizioni del Vescovo di Como e dello stesso Cardinal Comastri. Arciprete della Basilica di San Pietro, è uno dei più stretti collaboratori di Papa Francesco e con una lunghissima permanenza e carriera ecclesiastica in Vaticano e non solo: Comastri è uno stimato cardinale, molto amico di Madre Teresa di Calcutta e tra i più grandi testimoni (con libri, seminari e conferenze) dell’opera straordinaria della Santa albanese. Nel suo anello episcopale c’è incastonata la Medaglia Miracolosa regalatagli da Madre Teresa prima di diventare vescovo. «Un giorno glielo mostrai e lei commentò: “Hai fatto bene a mettere l’immagine della Madonna, così chiunque baci l’anello penserà a lei e non a te”», spiegava il Cardinal in una intervista un anno fa a Famiglia Cristiana dopo la canonizzazione della Suora più celebre del Novecento. «Di lei mi colpiva il suo sguardo. mi guardò con due occhi limpidi e penetranti. Poi mi chiese: “Quante ore preghi ogni giorno?”. Rimasi sorpreso da una simile domanda e provai a difendermi dicendo: “Madre, da lei mi aspettavo un richiamo alla carità, un invito ad amare di più i poveri. Perché mi chiede quante ore prego?”. Madre Teresa mi prese le mani: “Figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri per poter aiutare i poveri! Ricordati: io sono soltanto una povera donna che prega”. Ci siamo rivisti tante altre volte, ma ogni azione e decisione di Madre Teresa dipendeva dalla preghiera: «Pregando, Dio mi mette il suo amore nel cuore, e così posso amare i poveri».
IL VICARIO GENERALE DEL PAPA
Dall’amicizia con Madre Teresa a quella con Benedetto XVI e in questi ultimi anni anche con Francesco, di cui non molto tempo fa ha raccontato qualche simpatico aneddoto sulla settimana “consueta” che il Pontefice passa in Vaticano quando non è impegnato nei tanti viaggi apostolici. In particolare, in una intervista a Stanze Vaticane su Tg Com24, il Cardinal Comastri raccontava alcune riflessioni del Pontefice sul suo futuro e anche sulla sua morte. «Il Papa da vero credente ha sempre presente il pensiero della morte. Qualche giorno fa, eravamo insieme in Basilica e passando vicino alla cappella dov’era sepolto Giovanni Paolo II…mi ha detto un po’ scherzosamente, ma credo che sotto sotto il suo pensiero fosse ben chiaro: ‘Mi raccomando quella lasciatela per me’. E io scherzando mi son permesso di rispondere: ‘Padre Santo bisogna vedere chi arriva prima!». Il Cardinale accusato in questi giorni da Don Stabellini è anche uno dei più stretti collaboratori di Papa Francesco e in quanto tale ha spesso raccontato di come Bergoglio “recuperi” fisicamente dopo i tanti sforzi compiuti nei vari viaggi in giro per il mondo: qui dopo un piccolo svenimento avuto da Francesco nel 2014, ancora Comastri spiegava «Sulla salute del Papa posso dire che non c’e’ alcun allarme, Il Santo Padre ha solo avuto una crisi di stanchezza, ha fatto una pausa di servizio per prendere ossigeno e riprendersi come ha fatto adesso. Il Papa si butta con tutto il cuore nel servizio alla gente. A volte eccede, esagera e quindi ha bisogno di una pausa. Anche il Papa e’ limitato nelle sue forze come tutti noi e quindi deve misurare bene le sue forze».