Trump dà a Kim del pericoloso terrorista? La risposta arriva sul consueto giornale di regime, il Rodong Sinmun e non è da meno: «vecchio pazzo, scarto umano e squallido imbroglione». Insomma, più che una terza guerra mondiale, una lotta a chi fa l’offesa maggiore: scenate da asilo (ma neanche) a parte, la questione seria che sottende lo scontro Washington-Pyongyang vede una impossibile diplomazia che al momento, e anche all’orizzonte, non porterebbe a serene conseguenze per lo scacchiere mondiale. «Trump è un lupo affamato, intento ad arricchire le proprie industrie spremendo i propri alleati sottomessi»: a Kim non è andata giù la nota presa di posizione contro il padre Kim Il-sung e il rifiuto di un possibile “accordo” sul programma nucleare della Nord Corea. Per cui una serie di insulti e di attacchi personali che di certo non aiutano, almeno a livello pubblico, una triangolazione diplomatica tra Cina, Usa e Nord Corea (con i russi alla porta per vedere di inserirsi nella partita e riportare la geopolitica sul Pacifico sui regimi “consueti” del passato, con scontri ma anche con equilibri che oggi sembrano ormai perduti).
SUMMIT PUTIN-ASSAD PER IL FUTURO DELLA SIRIA
Dalla Corea del Nord alla Siria, ma è sempre la Russia un attore decisivo e meno considerato di quanto meriterebbe: oggi ad esempio è andato in scena un summit a sorpresa tra Putin e Assad che di certo è andato bene oltre una consolidata “alleanza” (più mediatica che altro) tra Damasco e Mosca. A livello pubblico, la Russia ha fatto un passo importante verso la soluzione del terrorismo e del focolaio mondiale che è la guerra civile siriana: «mi auguro che il processo politico in Siria sia sotto l’egida dell’Onu», afferma Putin davanti al suo omologo visto come il fumo negli occhi al Palazzo di Vetro. La parte attiva richiesta da Mosca per le Nazioni Unite potrebbe spingere ad un accordo diplomatico allargato che ponga fine non solo al terrorismo ma al dramma civile e militare presente da anni nella martoriata terra mediorientale. «Ora la cosa più importante è passare alle questioni politiche, e prendo atto con soddisfazione della sua prontezza a lavorare con tutti coloro che vogliono la pace e una soluzione del conflitto», ha spiegato ancora Putin che almeno a livello pubblico-mediatico si pone come garante di questa pace raggiunta. Ovviamente di interessante ci sarà quanto sottobanco e lontano dai riflettori hanno raggiunto i due leader, con l’Onu che guarda interessato al ruolo di Putin sullo scacchiere mondiale sempre più complesso. Insomma, della Russia c’è da fidarsi o no?
TRUMP, “NORD COREA TORNA NEI PAESI SPONSOR DEL TERRORISMO”
Donald Trump lo aveva in qualche modo preannunciato nel suo lungo viaggio in Asia da poco concluso: una terza guerra mondiale con la Corea del Nord? Non ancora, però intanto sarebbe pronto a dichiarare la Corea del Nord uno stato “sponsor” del terrorismo: la misura che potrebbe essere resa ufficiale già questa settimana potrebbe portare all’attuazione di nuove misure a carico di Pyongyang. Addirittura, secondo la Stampa la decisione del Ministero del Tesoro potrebbe arrivare già domani: nuove sanzioni che entrano subito in vigore e portano il livello dello scontro “diplomatico” tra Usa e Nord Corea a livelli altissimi. Si tratta di fatto di un terzo grado di misure, dopo quelle dell’Onu e le “prime” lanciate dagli Usa sotto la costante minaccia missilistica dei mesi recenti. Nel 2008 da quella black list dei Paesi “canaglia” la Corea del Nord era stata tolta con una sorta di mossa di “captatio benevelontiae” per cercare di fermare lo sviluppo del programma nucleare di Pyongyang. Ad vederlo oggi, l’obiettivo sembra profondamente fallito e dunque Trump prova la contromossa di rimettere una distanza netta tra gli Usa e il regime di Kim Jong-in per provare a mettere “all’angolo” i nordcoreani (e anche le altre nazioni implicate nello scontro sul Pacifico). «Sarà il livello più alto di sanzioni imposte a Pyongyang» ha spiegato ieri Trump; «Sarebbe dovuto succedere anni fa, è un regime assassino che deve mettere fine al suo programma illegale nucleare e balistico». Il “messaggio” è lanciato, lo scontro purtroppo è sempre più vicino…
007 SEUL, “COREA DEL NORD PRONTA A DOTARSI DI MISSILE A LUNGO RAGGIO”
Tornano a parlare in un resoconto presentato ieri a Seul gli 007 che già più volte in passato hanno rivelato future e prossime mosse della Corea del Nord in un clima sempre più da guerra mondiale, non solo sul Pacifico. Secondo il Servizio di Intelligence Nazionale della Sud Corea (il Nis), il regime di Pyongyang sarebbe pronto a dotarsi di un missile balistico intercontinentale (a lungo raggio, gli Icbm) prepotere colpire in ogni parte del mondo, specie gli Stati Uniti. Il tutto avverrebbe entro fine 2017, si dicono certi gli 007 sudcoreani, anche se questo non significa parallelamente che di certo “avverrà” quel lancio con testate nucleari. Stando all’ultimo resoconto fornito dall’agenzia di intelligence al parlamento di Seul, dalla Corea del Nord non è giunto alcun segnale di preparativi in vista di un test nucleare, ma il sito di Punrrye-ri appare pronto a una nuova detonazione nucleare “in qualunque momento. Resta il clima gelido per una diplomazia che non riesce a trovare un unico punto in comune per poter almeno cominciare il tavolo tra Nord Corea, Usa e i vari rappresentanti dell’Onu.