Tre delle sorelle di Antonella Lettieri, la donna 42enne di Cirò Marina uccisa brutalmente lo scorso 8 marzo, saranno oggi in collegamento con Barbara d’Urso e la trasmissione Pomeriggio 5, per commentare la prima udienza del processo a carico di Salvatore Fuscaldo che si è tenuta questa mattina. Al termine dell’udienza, come riporta Quotidiano del Sud, non sono mancati momenti di estrema tensione tra i familiari della vittima e l’imputato. Proprio le sorelle Lettieri, costituitesi parte civile, hanno inveito contro Fuscaldo il quale in precedenza aveva chiesto perdono mostrando un certo pentimento per quanto di orrendo commesso: “Ma quali scuse?” hanno urlato nei confronti dell’uomo. La frase “Ho sbagliato, chiedo perdono”, infatti, è stata accolta dalle urla delle donne, presenti in aula e difese dall’avvocato Mariano Salerno. Il dolore per quel delitto così brutale è ancora immenso ed anche in passato le donne della famiglia Lettieri si erano schierate con forza contro il bracciante 50enne, definendolo un bugiardo ed attaccandolo senza mezzi termini, chiedendo piena giustizia per l’uccisione barbara dell’amata Antonella. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

AL VIA IL PROCESSO A CARICO DI SALVATORE FUSCALDO

Si è aperto ufficialmente il processo a carico di Salvatore Fuscaldo, il bracciante di Cirò Marina e reo confesso del delitto di Antonella Lettieri, donna 42enne uccisa brutalmente nella sua abitazione lo scorso 8 marzo, nel giorno della Festa della Donna. Dopo essere stato indagato per omicidio volontario pluriaggravato, il 50enne e vicino di casa della vittima aveva confessato il delitto dal carcere di Castrovillari, avvenuto in modo inquietante con oltre 20 coltellate e colpi di spranga a scapito della povera Antonella. Secondo gli investigatori quel delitto fu perpetrato e premeditato in seguito alla folle gelosia dell’uomo, sposato e padre, nei confronti della commessa amica di famiglia. A sorpresa, oggi Salvatore Fuscaldo ha reso alcune dichiarazioni spontanee in aula nel corso della prima udienza preliminare del processo che lo vede imputato per il reato di omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà. “Ho sbagliato, chiedo perdono”, ha riferito, come riporta IlCrotonese.it, rivolgendosi chiaramente ai familiari di Antonella Lettieri. Proprio questi ultimi rappresentati dalle sorelle della vittima, Caterina, Rosa, Nadia, Rita e dalla gemella Silvia – proprietaria insieme al marito del minimarket dove Antonella lavorava come commessa – sono parti offese nel processo a carico di Fuscaldo e che si svolgerà con il rito abbreviato. Momenti di tensione, in aula, si sono registrati proprio al termine dell’udienza, quando i familiari della donna uccisa hanno inveito contro l’imputato non accettando, ovviamente, le sue scuse.

SCELTO IL RITO ABBREVIATO: DIFESA PUNTA A EVITARE L’ERGASTOLO

L’avvocato Francesco Amodeo, difensore del 50enne reo confesso, ha chiesto che il suo assistito possa venire giudicato con il rito abbreviato. Rivolgendosi al Gup del Tribunale di Crotone, Francesca Familiari, ha anche chiesto che venissero sentiti un fratello di Salvatore Fuscaldo ed un criminologo nominato dalla difesa, Sergio Caruso. Al tempo stesso Amodeo ha anche chiesto l’acquisizione della relazione dell’esperto criminologo con la quale la difesa contesta le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Il giudice, tuttavia, dopo aver accettato la richiesta di giudizio con rito alternativo ha ammesso agli atti del processo solo la relazione, rigettando invece la richiesta di escussione dei testimoni indicati dall’avvocato di Fuscaldo. La prossima udienza è fissata al nuovo anno, precisamente al prossimo 17 gennaio, con lo svolgimento delle arringhe difensive e dell’attesa sentenza, quasi certamente di condanna. Con la scelta del rito abbreviato, il bracciante agricolo 50enne punta ad evitare l’ergastolo in caso di condanna e poter ottenere uno sconto di pena, come previsto dalla legge. Alfredo Manca, sostituto procuratore, ha accolto con favore la richiesta del rito abbreviato commentando: “È stata premiata l’attività investigativa che abbiamo svolto con i carabinieri”.