Luisa Velluti non è solo il “simbolo della violenza”, come è stata definita dalla madre naturale, ma anche una giovane 29enne che da anni è in cerca della donna che l’ha messa al mondo. Dopo il suo freddo rifiuto, la giovane è stata travolta da un’ondata di solidarietà, come riporta Il Corriere della Alpi, al quale ha dichiarato: “Sono venute tante persone al salone, è stato bello avere la vicinanza della gente, ci fanno da supporto morale”. Lei, che di mestiere fa la parrucchiera, ha poi chiarito cosa rappresenta per lei la sua famiglia adottiva, termine questo che non ama particolarmente: “Loro sono la mia vera famiglia”. Ora, a supportarla non ci sono solo i genitori che l’hanno accolta ed amata, ma anche persone sconosciute che si sono unite in un vortice di affetto e solidarietà. “È un bel supporto emotivo”, ha commentato, ancora incredula, Luisa. La stessa incredulità riservata alle parole durissime contenute nella lettera scritta al computer ed indirizzata a lei, a firma di quella madre che non intende conoscerla. “Certo, si tratta di una lettera anonima, e spero sempre si sia trattato di uno scherzo, ma ho la sensazione che sia stata lei a scriverla”, ha aggiunto la 29enne. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



RIFIUTATA DALLA MAMMA NATURALE

Quella di Luisa Velluti è un caso atipico, che sta già dividendo l’opinione pubblica italiana. Può nascere qualcosa di buono da uno stupro? Evidentemente sì, guardando questa ragazza di Belluno con un cuore d’oro. Eppure, la mamma naturale non la pensa così. Lo ha chiarito con una lettera indirizzata al frutto di quella violenza, in cui ha scritto:”Per me sei solo la più dolorosa ferita che ho avuto a 18 anni. Tutto sognavo e tutto potevo sperare, ma non certo la violenza che ho subìto e di cui tu sei simbolo. Non ho scelto io di chiamarti così né di averti“. Una dura mazzata per una 29enne che, con il supporto dei genitori adottivi, ha sempre sognato di riabbracciare la donna che le ha dato la vita. Se ne parlerà anche stasera a Chi l’ha visto?, il programma di Rai 3 cui Luisa si era rivolta per coronare il suo sogno, che nonostante tutto non ha abbandonato, nonostante tutto, appunto:”Sto abbastanza male infatti. Non è la lettera che ti aspetti dalla persona che ti ha messo al mondo. Sono parole glaciali. Vedo tanta rabbia in quelle parole. C’è un passaggio in cui scrive addirittura che in me rivede “quei maledetti occhi azzurri”. Ma io non ho nessuna colpa. È una lettera anonima, coltivo ancora la speranza che sia uno scherzo di cattivo gusto“.



LUISA VELLUTI, LA RICERCA (CHI L’HA VISTO?)

Luisa Velluti ha raccontato a Repubblica come ha avuto inizio la ricerca di sua madre, non si tratta di un’idea recente, piuttosto di un pensiero fisso:”Ho saputo che ero stata adottata quando ancora andavo all’asilo. Ci ho sempre pensato ma sapevo che dovevo attendere i 18 anni per i passaggi formali. In realtà per fare la richiesta al Tribunale dei minori ce ne vogliono 25 e così la richiesta d’incontrarla ho potuto farla solo quattro anni fa. Dopo un paio d’anni il Tribunale mi ha comunicato che non si era presentata all’udienza, evidentemente perché non aveva alcuna intenzione di conoscermi“. La ragazza ci tiene a chiarire che la sua ricerca non è dettata da interesse:”A me non manca niente, i miei mi hanno dato tutto: amore, sostegno, un lavoro. Però vorrei vedere la donna che mi ha dato la vita”. Mettersi nei suoi panni non è facile:”In questi giorni ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà, ma ne mancava uno, quello che desidero di più“. 

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