Marilena Negri, l’anziana sgozzata nella mattinata di ieri nel Parco Nord a Milano. Faccia a terra e con parte del corpo sul vialetto: così l’ha trovata l’uomo che stava passeggiando intorno alle 7:20, dando così prontamente l’allarme, come dichiarato ai microfoni della trasmissione Mattino Cinque. Vedova e madre di due figli, abitava a poca distanza dal parco teatro dell’immane tragedia. Tra le ipotesi al vaglio, quella di una drammatica rapina, ed ora si spera che le immagini di una telecamera vicina possano aver ripreso il killer, il cui identikit potrebbe averlo riferito alle persone subito accorse, prima del suo ultimo respiro. Intanto i vicini di casa proprio non si capacitano e alle stesse telecamere del programma mattutino di Canale 5 hanno commentato la terribile vicenda di cronaca, sulla quale sono in corso le indagini: “Una donna piuttosto riservata, tranquilla, era sempre sola col cane”, l’ha descritta una donna che conosceva bene la vittima. Mentre una seconda signora intervistata ha commentato: “Personalmente l’ho vista almeno 100 volte, era sempre in chiesa al mattino”. Nulla, dunque, che potesse far ipotizzare l’incredibile omicidio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
HA DESCRITTO IL KILLER PRIMA DI MORIRE?
Ad attirare l’attenzione degli inquirenti che indagano sull’uccisione di Marilena Negri, la donna 67enne sgozzata a Milano, è proprio la parrucca che indossava e sulla quale potrebbero esserci le tracce del suo assassino. Per questo, ora l’oggetto sarebbe al vaglio degli investigatori della Squadra mobile. A seguire l’inchiesta con l’ipotesi di omicidio volontario a carico di ignoti, è il pm di turno Donata Costa. Secondo quanto rivelato dal quotidiano Il Messaggero, prima di morire l’anziana avrebbe descritto il suo assassino. Secondo le prime indiscrezioni, infatti, sappiamo che al momento dell’arrivo dei soccorsi la 67enne era ancora viva ma poi sarebbe deceduta quasi subito per via delle terribili lesioni riportate, nello specifico la profonda ferita alla gola che le è stata di fatto letale. Indagini in corso anche sulla borsetta rinvenuta senza alcun oggetto personale. Occorre capire se Marilena era uscita di casa senza portare nulla con sé o se invece il suo assassino l’avrebbe derubata dopo l’aggressione mortale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
APERTA INCHIESTA PER OMICIDIO
I vicini di casa di Marilena Negri sono convinti che la donna sia stata uccisa poiché non in possesso di denaro, intanto la procura di Milano ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio volontario a carico di ignoti. Lo riporta Corriere Quotidiano, secondo il quale l’ipotesi più accreditata è quella secondo la quale la donna sia stata vittima di una rapina dagli esiti drammatici. Nella borsetta della 67enne non è stato rinvenuto nessun suo oggetto personale. Al momento c’è solo una certezza nel complesso caso, ovvero la morte della donna causata da una sola ferita al collo. L’autopsia potrebbe essere effettuata già nella giornata di domani e potrebbe contribuire a spazzare via gran parte dei dubbi sulle cause del decesso. La sua vita non presenterebbe ombre: nessuna denuncia fatta alla magistratura, né precedente penale. Questo avvalorerebbe ancora di più la tesi della rapina anche se utili al caso potrebbero essere le immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate nella zona del delitto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LE IPOTESI DEI VICINI DI CASA
Si fanno spazio varie ipotesi in merito all’uccisione di Marilena Negri, la 67enne sgozzata questa mattina al Parco Nord a Milano, mentre passeggiava la sua cagnolina Litz. Mentre sono in corso le indagini dei Carabinieri, i vicini di casa della vittima avanzano congetture circa ciò che sarebbe potuto accadere ai danni della povera anziana. “Se noi veniamo al parco non è che veniamo con il borsellino con i soldi”, ha dichiarato un vicino ai microfoni di Fanpage.it. A sua detta, dunque, Marilena sarebbe stata ammazzata proprio “perché non aveva soldi”. Al momento non si conosce ancora il movente dell’aggressione brutale avvenuta in una zona che, anche a detta degli stessi abitanti, non sarebbe mai stata considerata particolarmente pericolosa. Un’altra donna ha dichiarato, dopo la notizia che ha preso piede velocemente nell’intero quartiere milanese: “Io la conosco benissimo questa signora, molto bene. Un tipo normale, tranquilla”. Una donna schiva e con poche amicizie, stando alla descrizione di chi la conosceva. La figlia viveva nel medesimo suo appartamento insieme al compagno. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
UCCISA DA UNA SOLA FERITA AL COLLO
L’omicidio della 67enne Marilena Negri, avvenuto nella mattinata odierna nel parco di Villa Litta, zona nord di Milano, ha fatto molto scalpore. Gli inquirenti sul posto stanno cerando di ricostruire gli ultimi istanti della donna sgozzata ma, secondo quanto trapela dall’Ansa, sembrerebbe sempre più probabile che da quando è uscita di casa a quando è stata colpita a morte, sarebbe passato un lasso di tempo piuttosto breve. Zona molto frequentata a qualunque ora del giorno, la donna viveva proprio in una strada limitrofa al parco e questa mattina era uscita per passeggiare con la sua cagnolina. La ferita, l’unica, alla gola le sarebbe stata fatale ma potrebbe bastare a fornire agli inquirenti elementi utili ai fini delle indagini. La 67enne sarebbe stata colpita con un fendente che è affondato di punta e non di taglio, mentre non risulterebbero al momento altre ferite o segni di colluttazione evidenti, anche se solo l’autopsia potrà dire con certezza quali sono state le cause del decesso e soprattutto se ci sono stati contatti tra la vittima ed il suo assassino. Ad attirare l’attenzione degli investigatori della Squadra mobile, sarebbe un dettaglio relativo proprio alla donna, la quale indossava leggings neri, una minigonna grigia, un cappotto e, a quanto pare, una parrucca. Al vaglio, in queste ore, anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza e gli ultimi minuti di vita di Marilena. Proprio il suo cadavere è stato rinvenuto poco distante da una telecamera del Comune, in un tratto di strada particolarmente illuminato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
67ENNE ACCOLTELLATA A MORTE
Se quattro indizi fanno una prova… quanto successo al Parco Nord di Milano questa notte è gravissimo e rappresenta il primo caso mortale delle violenze che si stanno susseguendo da qualche mese a questa parte nel Parco di Villa Litta. Questa volta però per la 67enne Marilena N. non c’è stato nulla da fare: le cause del decesso sono ancora oscure e potrebbe anche non trattarsi di omicidio, ma i sospetti degli inquirenti sono forti e cadono sul possibile “mostro del Parco Nord”, ammesso e non concesso che si tratti dell’unico uomo protagonista delle tante violenze contro anziani. È stata trovata questa mattina la donna attorno alle 7.20 senza vita da un passante che ha subito avvertito la polizia avvisando dello scempio che gli si parava davanti: diversi traumi al volto, addirittura la donna era ancora viva quando è stata trovata ma purtroppo le pratiche di rianimazione non sono riuscite a salvarle la vita in tempo. Troppo profonda la feria alla gola trovata, il che fa subito pensare ad un omicidio e non a “cause naturali”, per di più in mezzo ad un Parco che in zona Nord di Milano da tempo è teatro di numerose violenze.
QUARTO CASO DI VIOLENZA IN POCHI MESI AL PARCO NORD
«La donna, che viveva nella stessa zona dove è stata trovata, era uscita per portare fuori il cane, come faceva tutte le mattine. La 67enne indossava dei leggings neri, una minigonna grigia, un cappotto e, pare, una parrucca»: i dettagli forniti da Il Giorno fanno capire ancora di più il mistero che aleggia su questa povera 67enne ormai senza vita e senza per ora indizi su cosa possa esserle successo nelle prime ora del mattino. A fine agosto il caso più recente di violenze contro una anziana al Parco Nord: aveva 81anni e venne stuprata da un uomo che non è mai stato rintracciato. In quel caso però, solo la prontezza della donna ancora molto arzilla riuscì dopo la violenza a cacciarlo via evitando probabilmente conseguenze peggiori; non solo anziani però, pochi giorni dopo sempre al Parco Nord un 15enne è stato assalito e anche lui avrebbe subito violenza sessuale, esattamente come una ragazza stuprata a metà novembre vicino all’ospedale di Niguarda, assai vicino al Parco Nord. Il mistero rimane, il rischio di un “mostro del Parco” è un’ipotesi da non scartare anche se al momento bisogna andare con i piedi di piombo perché gli elementi a disposizione degli inquirenti sono ancora troppo pochi per affrettare “sentenze”.