La giornata odierna avrebbe dovuto rappresentare un importante passo in avanti nel giallo di Renata Rapposelli, ma fino ad ora non sarebbe ancora emerso l’elemento utile a far parlare di “svolta” nel caso. Oggi, intanto, come annunciato e confermato dall’agenzia di stampa Ansa, si sono compiuti nuovi controlli da parte degli uomini del Ris sull’auto di Giuseppe Santoleri, ex marito della pittrice morta e indagato a piede libero insieme al figlio Simone. Ad eseguire i rilievi è stata una biologa che avrà il compito di effettuare le opportune comparazioni tra le eventuali tracce di terriccio e quelle prelevate nel luogo del ritrovamento del cadavere di Renata Rapposelli. Sempre nella giornata di oggi i Carabinieri di Tolentino sarebbero dovuti tornare a Tolentino per prelevare i campioni da comparare ma l’operazione è slittata alla giornata di domani. Intanto si apprende che la difesa dei Santoleri si sarebbe affidata al consulente Ezio Denti, lo stesso conosciuto nel caso di Yara Gambirasio in quanto rientrante nel pool difensivo di Massimo Bossetti, poi condannato due volte all’ergastolo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AL VIA GLI ESAMI TOSSICOLOGICI
Appare impossibile, allo stato attuale e per via dell’avanzato stato di decomposizione del cadavere, stabilire quale sia stata la reale causa del decesso di Renata Rapposelli. Per questo non è stata esclusa del tutto l’ipotesi della morte per avvelenamento. Un dubbio che ha spinto la procura a nominare il tossicologo forense Giampietro Frison affinché possa occuparsi della ricerca di eventuali tracce di sostanze velenose o farmaci nel corpo della pittrice trovata cadavere nei pressi di Tolentino lo scorso 10 novembre. A disposizione dell’esperto, 45 giorni di tempo durante i quali cercare di fare luce sugli elementi a sua disposizione e dai quali poter trarre le adeguate conclusioni utili ai fini delle indagini. Di certo c’è la convinzione che la Rapposelli sia stata uccisa, almeno secondo gli inquirenti, ecco perché i nuovi esami saranno utili a smentire l’eventualità di una morte per avvelenamento e un possibile coinvolgimento dei suoi familiari, nello specifico il figlio Simone e l’ex marito Giuseppe Santoleri, con i quali pare ci fossero dei contrasti piuttosto profondi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NUOVO ESAME SULL’AUTO DEI SANTOLERI
Inquirenti a caccia della verità sul giallo di Renata Rapposelli, la pittrice di Ancona scomparsa misteriosamente lo scorso 9 ottobre e rinvenuta cadavere un mese più tardi nei pressi di Tolentino. Del caso se ne occuperà stasera la trasmissione Quarto Grado, al termine di una giornata che si preannuncia molto importante ai fini investigativi. Stando a quanto trapelato dalla trasmissione Pomeriggio 5 nella puntata di ieri, infatti, pare proprio che nella giornata di oggi potrebbero emergere novità importanti sul caso: a partire dalle 10:00 di questa mattina verrà effettuata una terza perquisizione sulla Fiat 600 bianca, l’auto sulla quale la donna sarebbe salita per essere accompagnata a casa dall’ex marito Giuseppe Santoleri. L’uomo avrebbe ammesso di averla lasciata a qualche chilometro di distanza dal Santuario di Loreto, al culmine dell’ennesima lite tra i due e da lì Renata avrebbe proseguito a piedi. Dopo aver scrutato attentamente gli interni della vettura, questa volta si osserverà minuziosamente anche la parte sottostante. L’intento è quello di capire se per caso ci siano tracce di terriccio o vegetazione che potrebbero collocare l’auto nel luogo in cui il cadavere della pittrice è stato rinvenuto, privo di vita, lo scorso 10 novembre. Nel pomeriggio è poi in programma un secondo sopralluogo a Tolentino da parte di un maggiore donna dei Ris, esperta di botanica. Dopo il sequestro di ulteriori due sim appartenenti a Simone Santoleri, figlio della vittima, da ieri sarebbero partiti nuovi controlli su tutto il traffico telefonico in entrata ed in uscita, inoltre si starebbero scandagliando anche i contenuti, tra cui album fotografici, note vocali, chat Whatsapp per cercare di capire quali siano stati i movimenti dell’uomo nei giorni precedenti e successivi alla scomparsa della madre o se potrebbero esserci altre persone coinvolte.
RENATA RAPPOSELLI, ACCERTAMENTI ANCHE SUL TRAFFICO TELEFONICO
Per l’omicidio di Renata Rapposelli restano indagati – a piede libero – l’ex marito Giuseppe Santoleri e il figlio Simone con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. In attesa di novità importanti sul loro conto e che potrebbero giungere al termine dei nuovi accertamenti in corso, sarebbe emerso un nuovo dettaglio importante reso noto sempre dalla trasmissione dell’ammiraglia Mediaset. A Pomeriggio 5, il figlio della pittrice trovata cadavere aveva detto di aver appreso dell’arrivo della madre a Giulianova mentre si trovava al supermercato insieme al padre. Se ciò dovesse trovare conferma, andrebbe a cadere l’ipotesi della premeditazione del presunto delitto al momento contestato ai due uomini. Questo aspetto troverà maggiore chiarimento proprio dall’analisi del traffico telefonico. Contro i due uomini si andrebbe ora a collocare anche la testimonianza inedita di un’amica di Renata alla quale, prima della sua scomparsa, la pittrice aveva confidato di aver avuto paura di cadere vittima di un tranello se avesse accettato l’invito dell’ex marito a Giulianova. Questi movimenti, comprese le paure della donna, potrebbero trapelare proprio dalle conversazioni telefoniche attualmente al vaglio degli inquirenti, che nel frattempo continuano anche a porsi un altro quesito fondamentale: come è morta Renata? A tal fine il Pm Andrea Laurino ha nominato Giampietro Frison, tossicologo forense, il quale nei prossimi 45 giorni si occuperà di compiere gli opportuni accertamenti al fine di escludere (o confermare) la morte della Rapposelli per avvelenamento.