La stampa britannica l’ha ribattezzata Indiana Joan, utilizzando come pietra di paragone il famoso film con Harrison Ford intitolato ‘Indiana Jones’. Uno scherzo, una parodia, quella dei giornali britannici, che però ha un tremendo fondo di verità. La gentile signora Joan Howard, di ben 95 anni d’età, è stata accusata di aver saccheggiato alcuni importanti manufatti archeologici dai più importanti siti del mondo. Un’accusa grave, quella che pende sulla testa dell’anziana signora che, è meglio precisarlo fin da subito, non è un personaggio qualunque. Anzi, non lo è per niente: la signora Joan Howard è la moglie di un diplomatico delle Nazioni Unite che amava viaggiare per il mondo assieme al marito. La sua attività contestata risale agli anni Sessanta e Settanta, quando la donna soleva approfittare dei pass in quanto moglie del diplomatico per poter accedere a delle aree archeologiche dedicate ai soli addetti ai lavori. Stando all’accusa, la donna avrebbe letteralmente saccheggiato questi siti depredandoli di importantissimi manufatti, oggetti di inestimabile valore storico e (soprattutto) economico.



LA SCOPERTA

L’investigazione sulla signora Joan Howard è nata in un modo del tutto innocuo e assolutamente singolare. L’inizio di questa singolare vicenda si deve far risalire a quando un importante quotidiano australiano, The West Australian Newspaper, ha mostrato, tramite un accurato servizio fotografico, l’importante collezione privata di natura archeologica dell’anziana signora. Le foto hanno immediatamento suscitato scalpore e sollevato l’ira dell’opinione pubblica. Da quel momento, per l’intrepida Indiana Joan, i fatti sono continuati a peggiorare in un crescendo di accuse sempre più pesanti. La stampa australiana ha riportato, infatti, che il Dipartimento per gli Affari Esteri ha iniziato per primo a occuparsi seriamente della questione. A ruota si è espresso anche Shaaban Abdel Gawad, il direttore generale del Dipartimento delle Antichità Recuperate presso il Supremo Consiglio delle Antichità in Egitto, che ha detto alla BBC: ‘Vogliamo assolutamente sapere come questi manufatti storici siano riusciti a uscire dall’Egitto.’ Per la signora Joan Howard il cerchio si sta stringendo sempre più velocemente.



L’ATTACCO DEL GIORNALE

Il già citato West Australian Newspaper ha quindi attaccato pesantemente l’anziana signora, evidenziando dei seri legami con l’attività diplomatica del marito e la sua presunta attività di saccheggio. Dice il giornale australiano: ‘E’ chiaro l’operato della signora Joan Howard. La 95enne approfittava della libertà diplomatica per cercare antichità locali da poter trafugare prima che le leggi potessero cambiare e rendere molto più difficoltoso il furto.’ Nel mostrare la sua ricca collezione, il giornale ha riportato che la donna aveva negli occhi ‘un luccichìo furbesco‘; una sola impressione, è chiaro, che non dice assolutamente nulla di concreto. Nel servizio fotografico sono emersi tutti i manufatti archeologici dell’anziana, tra maschere funerarie, monete di ogni genere, antichità romane, armi e gioielli provenienti dall’antico Egitto. L’indagine, dunque, è stata aperta, anche se sarà difficile riuscire a ricostruire con esattezza quale sia stato l’iter che ha portato questi importanti manufatti nella casa dell’anziana signora. Che, in ogni caso, non ha dimostrato grande saggezza nell’aprire le porte di casa sua al giornale…

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