Un ventenne cinese è morto a Modena per un ricatto sessuale. “Se mi lasci rivelo la tua omosessualità”, questa la minaccia che gli è costata la vita. “Se mi lasci le mostro a tutti”, ha aggiunto riferendosi alle immagini hard che aveva del compagno. Congliang Hu, che tutti chiamavano Leo, è stato soffocato nella sua cameretta. Non accettava la fine della relazione con il fidanzato minorenne, da qui la minaccia. Ma il ragazzo e altri quattro amici lo hanno ucciso e infilato in un trolley, raggomitolandolo in qualche modo, per portarlo via dalla sua casa e farlo scomparire per sempre. Il manico della valigia si è però rotto durante lo spostamento, quindi il gruppo ha dovuto cambiare piano: il bagaglio è stato lasciato accanto al letto, nella cameretta, poi gli hanno rubato il telefonino e una consolle Nintendo, quindi sono usciti alla spicciolata. Hanno salutato come se nulla fosse accaduto il compagno della madre di Leo, l’avvocato Andrea Giberti, giudice onorario a Bologna, e se ne sono andati. I ragazzi però non l’hanno fatta franca: la Polizia di Stato di Modena ha fermato quattro ragazzi, mentre un quinto soggetto, responsabile in corso, si era costituto in Questura a Prato, accompagnato da un legale. (agg. di Silvana Palazzo)
LA RETICENZA DEI GENITORI DEI MINORI
Nell’omicidio di Congliang Hu spicca anche la reticenza dei genitori minori accusati di omicidio volontario in concorso. Non è da escludere la possibilità che scatti la premeditazione, se fosse dimostrato che il gruppo è partito da Prato, dove risiedevano, per uccidere il ventenne. Il padre di Leo, che è in Italia da anni pur non avendo il permesso di soggiorno, quando è stato interrogato ha raccontato che non aveva rapporti con il figlio e l’ex moglie, inoltre è sembrato – come riportato dal Corriere della Sera – più preoccupato circa la possibilità di essere rimpatriato che non dell’omicidio. Le risposte degli altri genitori dei ragazzi coinvolti non sono state molto diverse: nessuno sapeva nulla degli spostamenti dei ragazzi. Neppure la madre di Leo, che lavora in un centro massaggi a Parma, è stata di aiuto. Lei però ha scoperto il cadavere del figlio occultato nel trolley. Con il compagno hanno cercato ovunque il ragazzo, poi hanno notato la valigia. Inutili i tentativi di rianimare Leo. Le indagini sono state rapide: i cinque ragazzi erano stati visti da diversi inquilini dello stabile, peraltro pieno di telecamere perché ospita diversi studi professionali. Immediato il loro riconoscimento, le “celle” dei telefonini hanno fatto il resto. (agg. di Silvana Palazzo)
MODENA, 20ENNE CINESE UCCISO E NASCOSTO IN VALIGIA
Svolta nel giallo di Modena relativo alla morte di un giovane studente cinese di appena 20 anni di nome Hu ma conosciuto da tutti come Leo. Il ragazzo era stato trovato senza vita lo scorso sabato in un appartamento in piazza Dante, nei pressi della stazione ferroviaria, nascosto in una valigia. Sul corpo, come riporta Corriere.it, non erano emersi segni particolari ad eccezione di un rivolo di sangue che usciva dal naso. Immediatamente erano scattate le indagini in merito alla macabra scoperta compiuta dalla madre della vittima, allertata dal compagno di lei, noto avvocato modenese, dopo non essere riuscito a mettersi in contatto con il ventenne. I tre abitavano nella medesima abitazione ed era stato lo stesso avvocato a raccontare come lo scorso sabato pomeriggio, mentre si trovava anche lui nell’abitazione, erano venuti due giovani a trovare il ragazzo come accadeva spesso. Quindi li avrebbe notati uscire ed alla domanda su dove fosse il 20enne avevano risposto in modo vago allontanandosi. Quindi la telefonata alla madre del ragazzo ed infine la tragica e sconvolgente scoperta del cadavere nella valigia. Sulla base di questa testimonianza, la polizia negli ultimi giorni si era messa sulle tracce di due giovani.
MOVENTE DI ORIGINE SESSUALE?
Tre minorenni sono stati fermati oggi per l’omicidio del 20enne cinese trovato cadavere nella valigia all’interno della sua abitazione. Due di loro di trovavano a Prato, mentre uno ancora a Modena. Secondo gli inquirenti, però, all’appello mancherebbero ancora due ragazzi che potrebbero aver partecipato anche loro al delitto. Secondo chi indaga il movente sarebbe di natura sessuale. Il procuratore di Modena, Lucia Musti, al Corriere di Bologna ha spiegato quali sono gli ultimi sviluppi sul giallo ed ha commentato: “Indaghiamo per omicidio pluriaggravato. Tre minorenni sono stati fermati. Due a Prato e uno a Modena. Altre due persone, non sappiamo se minorenni o maggiorenni, sono ricercate”. In merito al movente, sarebbe di natura sessuale in quanto la vittima sarebbe stata legata sentimentalmente ad uno dei cinque giovani. È probabile che uno dei due abbia espresso la volontà di interrompere la relazione e questo avrebbe portato il ventenne a minacciare di rivelare l’omosessualità dell’ex. È solo una delle tante ipotesi attualmente al vaglio.