Nel giorni in cui vengono ricordate a livello mondiale tutte le donne che hanno subito violenze, una denuncia incredibile arriva dallo stesso mondo dell’informazione: si chiama Laura Tangherlini ed è una delle più stimate e belle giornaliste di Rai News da ormai molti anni. Con un lungo post apparso su Facebook riesce a trovare il coraggio di raccontare pubblicamente anni dopo, quanto subito dal suo ex compagno che per oltre tre anni la massacrava di botte, minacce, ricatti e la faceva sentire in tutto e per tutto sbagliata, con scatti di ira e gelosia allucinanti e inquietanti. Laura prende fiato e racconta, tutta d’un colpo: «La violenza domestica è toccata anche a me. I momenti di passione e chimica infinite,uniti a quelli in cui mi faceva sentire una principessa, mi trattenevano incatenata a lui. E mi facevano credere che il suo fosse amore, al massimo gelosia. E che fossi io a sbagliare e a meritare le sue reazioni. Solo dopo ho capito che si trattava di controllo, ossessione, egoismo, totale manipolazione. Eppure anche a quel punto non riuscivo a spezzare le catene. ero come paralizzata, confusa e tanto infelice».
Un dolore enorme, un dramma senza apparente senso per una donna che per lavoro girava l’Italia (come redattrice del desi Politica di Rai News) e anche il mondo, per il desk Esteri dove lavora attualmente, con viaggi in Medio Oriente e nei paesi arabi in particolare: una donna dunque forte e in gamba, che però nella sua dimensione privata e nella sua vita lontana dalle telecamere, soffriva in maniera indicibile. «Accettavo le botte, gli insulti continui, i ricatti, le vendette, le minacce. Anche se spesso mi sembravano assurdi ed esagerati,anche se mi sentivo sempre accusata di azioni, pensieri e atteggiamenti in realtà mai esistiti. Ero stretta tra la paura che mi ammazzasse e quella che mi lasciasse. Ricordo il terrore di tornare a casa e trovarla derubata o sottosopra. Ricordo che non potevo telefonare neppure ai miei genitori e che il mio telefono non poteva essere occupato. Ricordo le minacce mentre ero in onda e le accuse di flirtare con i telespettatori se non mostravo il suo anello a ogni singola inquadratura. Ricordo che era tutto assurdo, surreale, che non capivo, che lui non mi capiva».
IL MATRIMONIO SIRIANO E LA “RINASCITA”
Una storia indicibile, per di più in una giornalista che tutti i giorni svolgeva il suo ruolo di pubblico servizio e che denunciava le violenze contro i più deboli in Italia e nel mondo, subiva tutto quello: un mostro, e per di più abbandonata da quasi tutti per suo stesso volere, perché aveva scelto lui e non gli amici quando le avevano detto che così si stava distruggendo. La Tangherlini lo racconta benissimo: «Ricordo l ultima volta che lo vidi, mi inseguiva in auto per le vie di Los Angeles dandomi della puttana perchè per l ennesima ed ultima volta stavo scappando dalle sue botte dopo che per la prima volta avevo invece rifiutato un approccio fisico per tutta la mia settimana americana. Ma quella volta la mia fuga fu per sempre. E cavolo quanto ho fatto bene.solo di una cosa sono grata: quei tre anni di infernali montagne russe mi han fatto capire una cosa. Non può essere il sesso il punto dell’essere amate. Il punto è essere rispettate e tutelate, nel letto e fuori. punto è poterti fidare davvero di chi hai accanto e poter essere se stessi, senza dover temere conseguenze per tutto».
Nel baratro più profondo, arriva però una luca inaspettata, una rinascita sia professionale e sia soprattutto personale negli affetti di tutti i giorni: non era facile dopo tutte quelle violenze, ma si è rifidata di un uomo che la ama per quello che è, che la rispetta e con il quale ha addirittura fatto un “documentario” in Siria per quel matrimonio così inaspettato e così meraviglioso. La passione per la Siria in gioventù e poi per lavoro l’ha portata già volte in quelle terre disastrate e violentate da anni di guerra: cosi tale la passione che il viaggio di nozze con il suo Marco Rò, musicista romano con la quale è ora felicemente sposata, lo fa proprio in Siria dove nasce il prezioso e interessante reportage dal titolo “Matrimonio siriano”. E oggi cosa resta? Tutto è rinato, tutto è di nuovo vita: «E proprio grazie a quei tre anni sono poi stata in.grado di riconoscere una persona che avesse questa luce fondamentale. Ti amo marito mio».