Continua l’inchiesta de Le Iene Show sulla morte di David Rossi. Nella puntata di ieri è stato affrontato un altro mistero, quello relativo alla lettera anonima firmata “un vigliacco”, nella quale sono rivelati dettagli sorprendenti sulla morte del responsabile dell’area comunicazione della Banca Monte dei Paschi di Siena. Stando a quanto riportato da Antenna Radio Esse, la lettera anonima arrivata alla vedova di David Rossi, è stata consegnata in Procura a Siena. Ora bisognerà capire, anche se è difficile a distanza di così tanto tempo, se l’anonimo ha detto la verità, se si tratta di un mitomane o addirittura di un depistaggio. Nella lettera comunque si parla di spari nel vicolo nel quale è precipitato David Rossi. Ne aveva parlato anche l’avvocato della famiglia Rossi ai microfoni della Iena, tirando in ballo un misterioso testimone: “Sono stato contattato telefonicamente da questa persona, poi è venuta allo studio e a parole mi dice che la sera del 6 aveva un appuntamento con David, che ha fatto tardi, e che risalendo su da via de Rossi, arrivato all’altezza del Vicolo di Monte Pio, si è girato e ha visto un corpo in terra. È entrato nel vicolo e si è avvicinato al corpo, e lì ha visto che si trattava di David Rossi che, mi dice, conosceva da qualche mese”, aveva dichiarato Luca Goracci, spiegando che poi era stato aggredito da alcune personale alle spalle. Solo dopo essersi divincolato sarebbe riuscito a scappare. (agg. di Silvana Palazzo)
LA LETTERA DEL “VIGLIACCO” E IL MISTERO DEGLI SPARI
La lettera ricevuta dalla vedova di David Rossi è firmata “Un vigliacco”, è datata 21 novembre ed è indirizzata all’avv. Goracci e ad Antonella Tognazzi. C’è scritto sulla missiva: “Sono in un letto in procinto di passare ad altra vita, ma resto col rimorso di non aver mai rivelato i particolari a mia conoscenza sulla morte del dipendente del Monte dei Paschi, David Rossi. Sono stati sparati due colpi da arma da fuoco in quella sera, e ci sono anche altri testimoni che possono confermarlo. Le pallottole sono state probabilmente sparate dall’interno verso l’esterno, nessuno le ha ritrovate, ma verificando sulla parete di fronte alla finestra dell’ufficio di David Rossi, potrebbero apparire. Ho dato disposizione di consegnare questa lettera solo dopo la mia morte, perché volevo vivere tranquillamente ed essendo umano ho paura dei poteri forti.” Ispezionando la parete con un drone, Le Iene non hanno trovato rilevanze ascrivibili a un proiettile, bisognerà vedere se la procura accetterà la lettera come nuova prova per dare credito alla testimonianza già ricevuta dall’avv. Goracci dal misterioso Antonio Muto. (agg. di Fabio Belli)
LA LETTERA RICEVUTA DA ANTONELLA TOGNAZZI
Continua ad essere un mistero la morte di David Rossi, capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena ufficialmente suicidatosi, ma in realtà protagonista di una morte attorno alla quale ci sono ancora molti misteri. Le Iene Show hanno approfondito il caso della lettera ricevuta da Antonella Tognazzi, moglie di Rossi, che racconta la testimonianza di un uomo che conoscerebbe particolari del caso. L’ex Sindaco di Siena Piccini parla di sospetti relativa al fatto che Rossi sarebbe stato pronto a raccontare ai magistrati i particolari di reati finanziari legati al conosciuto scandalo Mps. La lettera ricevuta dalla vedova di David Rossi confermerebbe i dettagli ricevuti dall’avvocato Goracci, da un certo Antonio Muto, imprenditore di Mantova. Dettagli che spiegherebbero la reale versione di quanto si vede nel video di sicurezza che ha testimoniato la caduta di David Rossi, con incongruenze di cui si sarebbe accorto anche il testimone che, aggredito nel vicolo, è scappato sentendo anche un colpo di arma da fuoco alle sue spalle. (agg. di Fabio Belli)
“APPESO FUORI DALLA FINESTRA E FATTO PRECIPITARE”
Non usa giri di parole, ma arriva dritto al punto il fratello di David Rossi, e lo fa con parole molto forti. “È stato appeso fuori dalla finestra e poi fatto precipitare”. Così, secondo Ranieri Rossi, sarebbe morto il responsabile della comunicazione del Monte Paschi di Siena. Parla a Di Sabato, programma di Siena Tv, di uno dei gialli più complessi. La vicenda della morte di David Rossi è ancora poco chiara, nonostante siano passati cinque anni dal giorno in cui precipitò da una finestra del suo studio di Rocca Salimbeni. Due inchieste sono state archiviate, ma la famiglia non si è arresa, anzi ha condotto un’indagine parallela con l’aiuto e la consulenza di periti, docenti universitari e legali. A riaccendere i riflettori sul caso anche Le Iene Show alla ricerca della verità. Ranieri Rossi illustra con dovizia di dettagli tutti i documenti raccolti, a partire da una ricostruzione in 3D che non è mai stata accettata dalla Procura di Siena. Nel filmato è digitalizzato tutto il vicolo nel quale è stato trovato il corpo del fratello. E si evince che la finestra da cui potrebbe essere caduto David Rossi non è quella del suo ufficio, ma quella del piano di sopra, perché la caduta ha dinamiche che non collimano con l’altezza della finestra del terzo piano. Inoltre, viene dimostrato che lo sconosciuto avrebbe percorso almeno quattro metri della stradina.
DAVID ROSSI, LA FAMIGLIA RILANCIA LE ACCUSE
Prove manomesse e scena del crimine compromessa: sono diversi gli elementi ambigui sulla morte di David Rossi che sono stati messi in evidenza da Le Iene Show nel corso dell’ultima puntata. Lo stesso ha fatto il fratello del dirigente Mps: “Mi hanno consegnato dopo l’autopsia una busta della Coop contenente la camicia e i pantaloni insieme. Era ovviamente una prova compromessa, perché gli indumenti, mai messi sotto sequestro e collocati insieme nella busta, si sono contaminati”. Nel corso della trasmissione Di Sabato a Siena Tv il fratello di David Rossi ha commentato anche alcuni passaggi della seconda archiviazione, come quelli relativi alla porta dell’ufficio aperta prima della sua precipitazione e misteriosamente chiusa dopo la sua morte. “Nel documento si parla di probabile ‘folata di vento’ come causa, una spiegazione ridicola che fa arrabbiare”, ma potrebbe essere successa qualsiasi cosa. “Qui si sta parlando di una persona che è morta. Chiedo un minimo di rispetto verso la famiglia, verso chi sta male, verso chi ci sta lavorando”, ha tuonato Ranieri Rossi, secondo cui “è stata persa la maggior parte delle prove perché si era creduto a un suicidio”. Per tutti questi motivi la famiglia di David Rossi non si aspetta solo la verità, ma anche delle scuse. “Il procuratore capo di Siena, Salvatore Vitello, anche nei suoi comunicati, non ha mai chiesto scusa, perché in fondo hanno sbagliato loro nel non seguire le procedure che sono di norma: repertare tutto e stabilire cosa è successo, non decidere prima e fregarsene del resto”.