La pesca elettrica potrà essere presto “sdoganata” dall’Unione Europea? Una notizia che potrebbe essere scioccante per gli ambientalisti, ma che sembra già in via di definizione. Martedì 21 novembre 2017 i deputati al Parlamento europeo della commissione per la pesca hanno adottato un progetto di regolamento europeo sulla pesca elettrica. Il progetto si propone di dotare il 5% della flotta di ogni settore della pesca di tecniche “innovative” che includano la pesca elettrica in tutte le acque territoriali europee. Nel Mare del Nord, i Paesi Bassi hanno ottenuto una deroga a questo limite del 5%, che a sua volta costituisce una deroga (ai fini della ricerca scientifica e dell’innovazione, il che è apparso paradossale per le associazioni a tutela dell’ambiente) al regolamento europeo 850/98 del 30 marzo 1998 sulla conservazione delle risorse della pesca. Insomma, di deroga in deroga si potrebbe arrivare a un provvedimento dalle conseguenze devastanti per gli ecosistemi marini.



PESCA ELETTRICA, LE DEROGHE

La pesca elettrica è vietata nelle acque territoriali europee dal 1998 in poi con il regolamento europeo 850/98, scaricabile dalla pagina precedente. Tuttavia, come molte leggi e regolamenti, sotto la pressione delle lobby, esistono deroghe per la parte meridionale del Mare del Nord. Secondo l’ associazione Bloom, gli olandesi si sono avvalsi di tali deroghe, moltiplicando le autorizzazioni per equipaggiare i pescherecci con reti a strascico elettriche. Questo è il modo in cui i permessi di ricerca scientifica sono utilizzati per coprire quella che di fatto è un’operazione commerciale. Per comprendere la portata della decisione, va sottolineato come si stia parlando di un periodo di prova di 4 anni per misurare l’ impatto di questa tecnica “innovativa” sull’ecosistema. Tuttavia, l’impatto della pesca elettrica è noto non solo sulla fauna e la flora dei nostri mari e oceani, ma anche sulla pesca artigianale che ne può risultare profondamente danneggiata.



I RISCHI PER LA PESCA TRADIZIONALE

Oggi, in Europa, le popolazioni che vivono di pesca hanno raggiunto livelli talmente bassi che l’attività per loro non è più remunerativa. Una gara all’ultima tecnologia è partita fino all’ultimo pesce per allontanarli dai loro nascondigli. In questo modo, l’Europa, invece di contrastare la pesca eccessiva, consente alle navi di utilizzare l’elettricità per pescare il pesce. La pesca elettrica è attualmente in piena espansione nel Mare del Nord, e i pescatori artigianali e da diporto del Belgio, del Regno Unito, della Francia e dei Paesi Bassi denunciano da tempo all’unanimità la pesca elettrica per il suo impatto sull’ambiente marino e la sua capacità di continuare a dare frutti per la pesca. Oltre a rappresentare un metodo non accettabile per la pesca, la pesca elettrica rischia di impedire all’oceano di continuare a rinnovare la propria fauna. Questa tecnica è stata vietata dalla Commissione europea dal 1998, ma dal 2007 è stata oggetto di deroghe nella parte meridionale del Mare del Nord.