Un cameriere aggredito per aver chiesto a dei genitori di controllare i figli rumorosi. E’ accaduto al trentottenne Gianluca Marcis a Treviso, che ha avuto bisogno delle medicazioni presso l’ospedale Ca’ Foncello per “escoriazioni da graffi al volto e al collo”. Cinque giorni di prognosi per il malcapitato cameriere che, al ristorante Rosa Peonia dove lavora, si è ritrovato alle prese con dei bimbi di 2 e 3 anni particolarmente vivaci, che stavano disturbando gli altri clienti del ristorante. “Non è mai facile fare osservazioni di questo genere – ha raccontato la sorella Laura a Repubblica.it – perché ovviamente i genitori si risentono, ma, se si lascia correre, sono i clienti che hanno protestato a sentirsi ignorati quindi offesi”. Gianluca sarebbe intervenuto per provare a riportare alla calma la situazione, scatenando però l’ira dei genitori dei due bimbi. La madre ha lanciato un calice di vino contro il cameriere, quindi i genitori, con una comitiva di amici al seguito, hanno iniziato a prendere a spintoni il cameriere.



LA VERSIONE DEI CLIENTI

Che tra gli insulti del gruppo ha avuto la peggio, con Gianluca Marcis che ha dovuto subire anche minacce pesanti: “Vi diamo fuoco al locale!”. Nel ristorante, rinomato per la cucina sarda, con la Sardegna terra d’origine dei Marcis, per qualche momento c’è stato il caos. “In vent’anni di attività non ci è mai capitata una cosa del genere” ha raccontato il titolare e cuoco Michele Marcis, “sarà il nostro legale ad occuparsi della questione, visto che ci riteniamo diffamati”. “Sembra strano dirlo, ma la cosa peggiore – ha spiegato  Laura Marcis – è successa nelle ore successive quando i clienti che hanno causato la rissa hanno cominciato a riempire di cattive recensioni, sui siti dedicati e sulla nostra pagina Facebook, il nostro ristorante, accusandoci di essere molto scortesi con i bambini”. Diversa la versione della cliente, che ha affermato di aver versato accidentalmente il bicchiere di vino e di non aver sentito clienti lamentarsi. Ma la querelle ora proseguirà in tribunale.



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