LA STORIA DI SAN GIACOMO
San Giacomo della Marca, la cui festa liturgica cade il 28 novembre, fu al secolo Domenico Gangala. Nacque a Monteprandone, vicino Ascoli Piceno, nel 1394. A 22 anni ricevette da san Bernardino da Siena, di cui era discepolo, il saio francescano. Fu un oratore appassionato, pronto a scagliarsi contro i peccati legati ai beni materiali, come l’avarizia e l’usura. Fu proprio per combattere la pratica del prestito a strozzo che ideò i Monti di Pietà, presso i quali i poveri avevano la possibilità di impegnare i loro pochi averi ad un interesse più sostenibile rispetto a quello dovuto agli usurai. Le sue prediche entusiasmavano i fedeli tanto che la sua fama si accrebbe anche all’estero. Fu inviato in Europa orientale dove il re di Ungheria, Sigismondo di Lussemburgo, lo volle come consulente durante un incontro tra gli inviati del Regno di Boemia, dove vigeva l’eresia hussita, e alcuni delegati del Concilio di Basilea. In seguito, grazie alla sua lotta all’eresia nell’Europa dell’est, il Papa lo nominò inquisitore per l’Austria e l’Ungheria con facoltà di erigere nuovi conventi in quelle zone. Il clero locale però lo perseguitò fino a tentarne l’eliminazione fisica. Quando gli fu proposto l’arcivescovado di Milano rifiutò l’incarico e si dedicò, nell’ultima parte della sua vita, alla creazione di una biblioteca all’interno del convento di Santa Maria delle Grazie, a Monteprandone. Riuscì a radunare quasi duecento codici contenenti modelli di sermoni, passi scritturali e auctoritates teologiche e anche giuridiche. Era uno scibile necessario ai suoi confratelli per salvare le anime dei fedeli. Morì a Napoli nel 1476, fortemente provato da una vita ricca di rinunce e penitenze. Fino a che fu in vita si sottopose a sette quaresime l’anno, mentre nel corso di tutti gli altri giorni si nutrì esclusivamente di una scodella di fave cotte.
FESTE IN ONORE DEL SANTO
Ogni anno, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre, la parrocchia di San Giacomo della Marca, insieme al Comitato di Quartiere Fosso dei Galli di San Benedetto del Tronto, organizza la festa dedicata a San Giacomo. Nell’ambito della festa si tiene anche l’ormai famosa sagra della frittella. I dolci, rigorosamente preparati a mano nel corso dell’evento, sono solo alcune tra le numerose prelibatezze che si possono gustare: non mancano gli arrosticini, i panini con la salsiccia, le olive ascolane e tante patatine fritte. Solitamente per festeggiare gioiosamente il santo, nel fine settimana durante il quale si tiene la ricorrenza, si ascolta musica gustando le penne alla boscaiola e gli gnocchi alla norcina. San Giacomo è il santo dei bambini: sono proprio loro i protagonisti della festa, con l’esibizione canora del “Galletto d’Oro”. Anche gli adulti, artisti allo sbaraglio, si cimentano con il canto durante l’evento canoro del “Gallo d’Oro”.
IL PATRONO DI MONTEPRADONE
San Giacomo è tra i patroni della città di Napoli e di Monteprandone, piccolo centro del subappennino marchigiano, nell’entroterra di San Benedetto del Tronto. Si dice che il nome del borgo sia dovuto ad una storia relativa al castello della città, le cui mura cingono ancora il cuore: pare sia stato eretto nell’ottocento d.C. da un cavaliere franco dell’esercito di Carlo Magno, il cui nome era Prandone. La cittadina è famosa per la chiesa di San Niccolò; di origine antichissima, è la testimonianza di un primitivo insediamento cristiano. Fu ristrutturata nel diciassettesimo secolo e completamente ricostruita nell’ottocento. Per il suo rifacimento si decise per lo stile neoclassico, grazie all’architetto Pietro Maggi.
I SANTI E I BEATI DI OGGI
Santo Stefano il Giovane: monaco e martire; Sant’ Andrea Tran Van Trong: martire; Sant’ Irenarco: martire; Il beato Giacomo Thompson: fu sacerdote e martire; San Papiniano di Vita: martire; Mansueto di Uruci: anche lui martire;