Licenziata perché malata di tumore, storia che ha dell’assurdo a Carrara. Colf da sette anni della stessa famiglia, assunta regolarmente e cacciata via dopo la convalescenza: “Mi hanno licenziato, da un momento all’altro. E quando incredula ho chiesto il motivo, mi sono sentita dire: “Non ne voglio malati in casa mia””, le parole della 67enne ai microfoni de Il Tirreno. Ammalatasi nel 2011, Maria (nome di fantasia) è stata operata e, per evitare la chemio, si è dovuta sottoporre costantemente a controlli ed analisi. “Sapevo che la mia assenza provocava disagi ai datori di lavoro e così cercavo di fare il massimo per ridurli”. E, infatti, due mesi dopo l’operazione la 67enne è tornata a lavorare: le analisi all’alba per andare al lavoro alle 8.30, “è stato un periodo tremendo, poi, col passare degli anni, le cose sono andare meglio, o almeno così credevo…”. Nel gennaio del 2016, però, cambia tutto durante una pausa pranzo: “Vado dalla proprietaria, la saluto, sto per dire “ci vediamo dopo” – racconta la donna – ma lei mi precede e mi dice che quello è il mio ultimo giorno lì a casa loro”.
LICENZIATA PERCHE’ MALATA DI TUMORE
La rivelazione della 67enne è amara, con il licenziamento e il lavoro perso, con il contratto delle colf che può essere interrotto dal datore di lavoro in qualsiasi momento, anche senza giusta causa. Sconvolta, la donna, ha chiesto alla padrona di casa il perché della decisione: la risposta gela il sangue, “non voglio malati in casa”. Una “coltellata” per Maria, sentitasi in colpa per essersi ammalata. E il licenziamento l’ha ferita molto: “Esser buttata fuori così è stato devastante: non ti procura solo un danno economico, ma ti ferisce dentro. Volevo far causa, ma ho rinunciato per paura e perché non ho soldi”. Rimasta senza lavoro a 66 anni, la donna ha dovuto rimboccarsi le maniche iniziando a prendere i soldio della disoccupazione trasformatosi da 500 euro a 333 euro con il tempo. Assegno che non è più arrivato da agosto, per ‘colpa’ di una comparsata per una produzione cinematografico, guadagno da 70 euro. Il marito in pensione (600 euro), un figlio precario e un altro studente: una storia che mette i brividi, ma la 67enne è pronta a cambiare pagina, “ora però finalmente ho raggiunto i 20 anni di contributi e ho compiuto 67 anni, quindi a breve mi arriverà la pensione per anzianità: 500 euro, almeno quelli”.