E’ stato chiesto l’ergastolo per il gruppo che viene ritenuto responsabile dalla morte di Genny Cesarano, rimasto coinvolto in un agguato il 6 settembre 2015 nella piazza del suo rione. Il 17enne è stato ucciso per un tragico scambio di persona: i quattro killer avvicinatisi per i quali il pubblico ministero Enrica Parascandolo ha richiesto il carcere a vita, ovvero Luigi Cutarelli, Antonio Buono, Ciro Perfetto e Mariano La Torre, si sono accaniti a colpi d’arma da fuoco contro Genny convinti di avere davanti quello che era il loro vero obiettivo di quella serata, Pierino Esposito. C’era un quinto protagonista nel raid, ovvero Vincenzo Di Napoli, rimasto a sua volta ucciso in una sparatoria il 9 dicembre 2015, praticamente tre mesi dopo l’omicidio di Genny. Il mandante dell’operazione è stato, sempre secondo gli inquirenti, il boss Carlo Lo Russo, ora collaboratore di giustizia ma coinvolto nel processo per l’assassinio di Genny: per Lo Russo sono stati richiesti sedici anni di carcere.
IL PADRE: “NESSUN PERDONO”
Tra i quattro assassini di Genny, Ciro Perfetto ha scritto una lettera al padre del diciassettenne, in cui sostanzialmente chiedeva perdono per il terribile gesto che gli ha strappato per sempre suo figlio. Interpellato da “La Vita in Diretta”, Antonio Cesarano, papà di Genny, ha dichiarato: “Si parla di perdono. Ma io non mi sento di definire così quella richiesta. Non ho nemmeno letto per intero il suo scritto. Gli ho solo dato un’occhiata. Non ho voluto proseguire nella lettura. A che servirebbe? Non mi restituirebbe mio figlio”. Sicuramente una reazione comprensibile nei confronti dei killer del Rione Sanità che non hanno avuto pietà nell’accanirsi contro Genny, pur trovandosi di fronte a una persona che nulla centrava con la loro sete di vendetta. Le indagini dopo il blitz furono lunghe e Ciro Perfetto venne arrestato oltre un anno dopo i tragici fatti avvenuti nel Rione Sanità, nel gennaio 2017. Ora, la richiesta di ergastolo per lui e gli altri quattro assassini di Genny Cesarano.