Il caso era apparso prima sulle cronache locali e poi quelle nazionali alcuni giorni fa e aveva suscitato grande scalpore, soprattutto perché vedeva una mamma in prima linea contro uno dei tanti abusi e inganni che, tramite web, vengono sempre più spesso compiuti verso gli adolescenti: grazie alla sua denuncia, una donna di Ivrea è infatti riuscita a far chiudere un blog gestito da una ragazza di 19anni che istigava la 15enne figlia della donna all’anoressia e a comportamenti alimentari pericolosi. Dopo aver sollecitato la Polizia Postale, la Procura di Ivrea al termine di alcuni mesi di indagine non solo ha fatto chiudere il sito in questione ma ha anche denunciato la sua creatrice che ora dovrà rispondere, tra i vari reati, di “istigazione al suicidio” e “lesioni gravissime”. “Ho salvato in tempo mia figlia, e sono stata fortunata” ha raccontato la donna in un’intervista concessa a La Sentinella del Canavese, ammettendo però che come mamme non si può risolvere tutto con l’amore (“cosa che non le è mai mancata”, ha precisato) ma ci vuole anche un supporto in questa lotta quotidiana contro le minacce del web.



LA BLOGGER CHE ISTIGAVA ALL’ANORESSIA

Parlando ai microfoni de La Sentinella del Canavese, la mamma della 15enne Carolina (nome di fantasia usato per salvaguardarne la privacy) spiega come la vicenda avrebbe potuto avere un esito drammatico e di essere intervenuta proprio per salvarla da una persona, peraltro di giovane età anche lei, della quale era diventata succube. “A fine dell’anno scorso mi trovavo in negozio e ho ricevuto la telefonata di tre amiche di mia figlia” racconta questa mamma-coraggio che, durante l’intervista, sottolinea due volte come Carolina sia stata fortunata ad avere attorno delle persone così e che hanno contribuito a fare aprire gli occhi a lei stessa. “Mi hanno chiesto se mi ero accorta di determinati comportamenti che aveva mia figlia, come ad esempio il fatto che mangiava solo determinati alimenti o che si alzava sempre da tavola prima della fine della cena…” spiega la madre che rivela anche come le compagne di scuola di Carolina l’abbiano aiutata a salvarla: “Loro si sono accorte, prendendo il suo cellulare che riceveva ogni giorno dei messaggi da una ragazza di un blog che le ricordava quanto era grassa…”.



“L’AMORE DA SOLO NON BASTA, SERVE ANCHE UN SUPPORTO”

Insomma, dopo aver scoperto cosa stava accadendo, la donna ha agito in prima persona e si è messa subito in contatto telefonico con la 19enne che gestiva quel blog, chiedendole perché stesse vessando così Carolina: “Mi ha risposto una voce dall’oltretomba, anche se poi non mi ha spiegato se si rendesse conto di cosa facesse e così mi sono rivolta alla Polizia Postale che mi ha subito indirizzata al commissariato locale”. Ed è stato così che, al termine di nove mesi di indagini, la Procura di Ivrea è arrivata all’oscuramento di quel sito e all’incriminazione della blogger per i reati di cui sopra: “Io ho agito da cuore di mamma ma l’amore da solo non basta” ricorda alla fine la mamma della 15enne che, dopo essere stata aiutata anche da uno psicologo, ora sta bene e conduce una vita normale: “Bisogna andare contro gli stereotipi di essere bella o carina: a quell’età sei adolescente, hai il corpo che cambia ed è difficile trovare chi si accetti” spiega, aggiungendo che spesso le persone fragili come sua figlia tengono tutto dentro e, implicitamente, sottolinea come non sia sempre facile far risalire determinati comportamenti alle varie forme di violenza che oramai vengono commesse tramite il web.



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