Un tempo c’erano Leoni ed Agnelli che si sfidavano, oggi “lupi” e “galletti”: il segno dei tempi che cambiano e una vicenda che nasce da lontano. Gli animalisti dell’Enpa vanno ancora all’attacco contro il Governo e le Regioni che potrebbero ridiscutere la moratoria che negli ultimi due anni ha evitato l’abbattimento e protetto i lupi selvatici dalle fucilate di bracconieri e cacciatori. «Le uccisioni di lupi, in deroga e in sprezzo del regime di tutela speciale di cui gode questa specie, non devono essere autorizzate né ora né mai. Lo chiedono milioni di italiani che già si sono mobilitati e contro ogni ipotesi di “sparo” e che sono pronti a farlo nuovamente. La politica ascolti le ragioni dei cittadini, che a breve saranno chiamati alle urne», spiega l’Enpa in una durissima nota contro il Ministro dell’Ambiente del Governo Gentiloni. Invece di blandire i bracconieri, il ministro Galletti – «che tra l’altro si è sempre sottratto a ogni richiesta di dialogo con il mondo delle associazioni» – viene accusato sempre dall’Ente di protezione degli animali di non utilizzare i fondi per sostenere la corretta applicazione delle misure preventive cruelty free (rendendole obbligatorie per legge) da parte degli allevatori.
LA DENUNCIA DEGLI ANIMALISTI
«Non comprendiamo come il ministro possa insistere su un strada bocciata anche dal mondo scientifico, come testimonia la recente indagine dell’Eurac che ha dimostrato quanto sia dannosa e controproducente la politica di uccisioni di lupi. Chiediamo pertanto ai presidenti delle regioni di respingere qualsiasi versione del Piano Lupo che apra alle fucilate. Diversamente siamo pronti a una mobilitazione totale, che, con le elezioni alle porte risulta poco conveniente per lo stesso ministro. E inconcepibile che pochi allevatori estremisti, quelli che pretendono allevare gli animali allo stato brado e senza alcuna protezione, possano tenere in scacco 60 milioni di persone»: una “licenza di uccidere” la chiamano gli animalisti e vedono nel ministro Galletti e l’intero governo i responsabili di questa situazione. La decisione è ancora ferma alla Conferenza Stato-Regioni che potrebbe rivalutare dalla fine del 2019 la possibilità di “stoppare” la moratoria imposta dal “Piano di conservazione e gestioni del lupo in Italia”. Un altra sigla di animalisti, la Lav, ricorda: «Continuiamo a chiedere alle Regioni di bocciare questa ennesima ipotesi, perché comunque accrediterebbe la possibilità di uccidere legalmente i lupi, seppure edulcorandola con un posticipo di due anni. Non vorremmo che la prossima scadenza elettorale portasse a un compromesso tra Istituzioni nazionali e locali giocato sulla pelle degli animali!».