Rajae Bezzaz, inviata di Striscia la Notizia, torna ad occuparsi di Sharif Lorenzini, l’Imam di Bari, di cui il Tg satirico si occupa da diverso tempo. Stasera, infatti, sono attese nuove incredibili rivelazioni, dopo quelle dei giorni scorsi con le quali Striscia sbugiardava ancora una volta Lorenzini in merito al presunto diploma del Politecnico di Torino a lui conferitogli. Quello che dovrebbe essere un dottorato di ricerca in “Ingegneria Gestionale” per il corso “Gestione e Sviluppo d’impresa internazionale”, in realtà sarebbe un falso diploma, caratterizzato da una serie di incredibili anomalie che lascerebbero non pochi dubbi. Intanto la carta semplice su cui sarebbe stato stampato, prima di un timbro dell’Università Torinese e che sembrerebbe essere stato realizzato al computer in modo amatoriale. Rajae non si è data per vinta e di fronte a questa anomalia che non passa certamente inosservata, ha scritto direttamente all’Università ricevendo una replica che non lascerebbe spazio a dubbi: “Il Politecnico di Torino non ha mai erogato un corso di Dottorato dal titolo Gestione e sviluppo d’impresa internazionale”. Se il Tg satirico di Canale 5 si sarebbe premurato di eseguire questi controlli, lo stesso non avrebbe fatto la Procura di Bari la quale avrebbe invece convalidato il diploma di dottorato dell’Imam Sharif con possibilità di utilizzarlo anche all’estero.
LE CARICHE MILLANTATE DA SHARIF
Da oltre un mese Rajae Bezzaz sta indagando sulle vere origini dell’Imam di Bari, Sharif Lorenzini. L’uomo, secondo le indagini compiute dall’inviata di Striscia, avrebbe mentito alle autorità italiane in merito al suo arrivo in Italia nel 1993, dichiarando false generalità. Avrebbe falsificato la data di nascita, fingendosi minorenne, avrebbe mentito anche sul luogo di nascita, riferendo Tikrit in Iraq anziché Alessandria d’Egitto. Non è un cittadino iracheno, come da lui dichiarato, bensì egiziano. Sharif sarebbe apparso in forte difficoltà anche di fronte alle più banali domande di Rajae, a partire dal nome dei suoi genitori: “Devo confessare che sono ignorante, devo verificare, non lo ricordo benissimo, sono negato nelle date, non ricordo anche i dati più banali”. A smentirlo non sarebbe stata solo la trasmissione di Canale 5 ma anche il fratello Mohamed, come riporta Il Giornale: l’uomo risiede a Milano da 16 anni e mentre Sharif aveva dichiarato di non avere alcun contatto con lui, quest’ultimo aveva rivelato: “Mi sembra molto strano perché fino a un anno e mezzo fa avevamo delle società insieme”. Dalle indagini condotte da Striscia, andrebbero a configurarsi per il momento diversi reati a carico dell’Imam di Bari, dalle false generalità, alla sostituzione di persona e ingresso clandestino, sebbene si tratti di reati prescritti. Ma ciò che starebbe facendo discutere e su cui insiste Rajae sarebbero proprio le cariche religiose che questo personaggio emblematico e controverso avrebbe fino ad oggi millantato, presentandosi non solo come Imam di Bari ma anche Presidente della Comunità Islamica d’Italia, vicepresidente della Comunità Islamica della Puglia. E avrebbe millantato anche una serie di cariche imprenditoriali non meno prestigiose, oltre a varie lauree, di cui almeno una sarebbe stata smentita. Quali altre menzogne riuscirà a scoprire la brava inviata di Striscia?