Ormai il caso di Cosio sembra sempre più designato: Nicola Pontiggia è sospettato di aver ucciso Svetlana Balica, il problema è che senza il corpo di lei ogni ipotesi, anche se assai probabile, non potrà essere confermata al 100%. Di certo, ogni strada porta verso un orrendo e tragico caso di omicidio-suicidio: il video in cui Nicola trascina un corpo prima dell’incidente sul lavoro a questo punto simulato parrebbe far pendere la colpa sull’operaio. Intanto le ricerche del corpo avvengono senza sosta in tutta l’area attorno alla ditta di Morbegno dove Nicola si è tolto la vita: «nel pomeriggio una parte degli uomini impegnati si è spostato lungo la strada che porta verso Bema, molto conosciuta e praticata da Pontiggia. Anche utilizzando dei sistemi di corda, si sta perlustrando il bosco e le tante scarpate presenti nella zona. Oggi non sono stati impiegati cani molecolari, che dovrebbero però arrivare domani se le ricerche dovessero proseguire», spiega il Giorno con le ultimissime novità sul giallo di Cosio. Nel frattempo, stando alle parole del procuratore Claudio Gittardi, «diventa chiaro si tratti di un suicidio Commesso forse per rimorso o per effetto della disperazione. Pontiggia era, inoltre, titolare di una assicurazione sulla vita che non copre gesti volontari».
I NUOVI DETTAGLI SUL VIDEO
Anche se il condizionale resta d’obbligo, sembrerebbero esserci sempre meno dubbi sul fatto che a uccidere (e successivamente nascondere il corpo) di Svetlana Balica sia stato proprio suo marito, Nicola Pontiggia, morto successivamente in quello che è stato un suicidio mascherato da mortale incidente sul lavoro. Infatti, dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso della sua ditta Castelli di Morbegno in possesso della Polizia sono emersi nuovi e inquietanti dettagli che incastrerebbero proprio il compagno della 44enne moldava e che farebbero pensare agli inquirenti che il cadavere della donna sia stato occultato in un luogo non lontano dalla stessa ditta. Nel filmato, infatti, l’uomo avrebbe fatto ricorso a una fiamma ossidrica per sbarazzarsi di tutti gli effetti personali della sua consorte e che avrebbe generato del fumo chiaramente visibile in alcuni fotogrammi del video: tuttavia, di questi oggetti appartenuti alla Balica alcuni sono stati invece ritrovati nelle vicinanze del recinto del fabbricato dove erano stati buttati via da Pontiggia servendosi di alcuni sacchetti per l’immondizia. Adesso, oltre alle ricerche del corpo della donna moldava, il rebus da risolvere è relativo alla tempistica del crimine al fine di capire quanto lontano l’uomo possa aver portato i resti della donna dopo averla (presumibilmente, stando a quanto si apprende) strangolata. (agg. di R. G. Flore)
LA RICOSTRUZIONE DEL SETTIMANALE “GIALLO”
Si tratterebbe di un caso di omicidio-suicidio quello che coinvolgerebbe i due coniugi, Nicola Pontiggia e la 44enne moldava Svetlana Balica. Il primo morto in circostanze misteriose sul posto di lavoro, la seconda scomparsa nel nulla in contemporanea. Quanto emerso oggi dalle parole del procuratore capo di Sondrio Claudio Gittardi lascerebbe ancora spazio a pochi dubbi e soprattutto farebbe ipotizzare alla svolta ed alla chiusura del cerchio sul duplice giallo. Era stato lo stesso procuratore, nei giorni scorsi, a tenere aperte ancora tutte le possibili strade percorribili, ma su una cosa sembrava ormai certo: il non ritorno a casa della donna dopo tre settimane lasciava presupporre alla sua uccisione. Svetlana, come riporta il settimanale Giallo, è stata vista l’ultima volta il 31 ottobre scorso in paese e quella si suppone oggi possa essere anche la data della sua morte e non solo della sua sparizione. Aveva fatto sospettare il suo silenzio successivamente alla morte del marito, la cui notizia si era rapidamente diffusa. Due le ipotesi che erano state prese in esame: Nicola si sarebbe suicidato dopo la volontà di Svetlana di andare via di casa. Ed ancora, Nicola avrebbe ucciso la moglie al culmina di una lite, occultato il cadavere e poi si sarebbe tolto la vita. Questa sembra ora la pista maggiormente battuta in quanto supportata da un video e da altre immagini registrate all’interna della ditta, in cui si vedrebbe Pontiggia mentre trascina qualcosa simile ad un corpo senza vita. A questo punto, non resta che cercare il cadavere della donna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA SVOLTA DELLA PROCURA
La svolta c’è stata e il caso sembra addirittura essere prossimo alla chiusura: il giallo di Cosio e la scomparsa della moglie di Nicola Pontiggia (morto in circostanze ancora da chiarire nella sua ditta Castelli di Morbegno), Svetlana Balica, parrebbe ora risolta dalla Procura di Sondrio. Nella conferenza stampa di poco fa l’incredibile svolta (attesa da giorni): «Svetlana è stata uccisa da suo marito Pontiggia e poi si è suicidato facendo sembrare la morte un incidente». Come spiega Il Giorno, «Questa è l’ipotesi, ma è quasi una certezza, riferita dalla Procura di Sondrio in questi minuti durante una conferenza stampa. L’uomo avrebbe commesso l’omicidio e poi, il 2 novembre, avrebbe occultato il cadavere della donna. Il movente? Forse lei se ne stava andando». Il video frame mostrato durante la conferenza farebbe vedere Nicola intento a trascinare un corpo proprio nel cortile della sua azienda: secondo l’ipotesi della Procura, Pontiggia avrebbe ucciso la moglie tra il 31 ottobre e il 2 novembre, probabilmente con uno strangolamento al termine di una violenta discussione fatale.
MANCA ANCORA IL CORPO
A quel punto, ha trasportato il cadavere nella ditta e lì si sarebbe disfatto di lei, occultando il cadavere. Resta infatti il mistero su dove sia finita Svetlana e in che condizioni versa il suo cadavere: solo a quel punto si potrà avere la certezza completa sulla tragica fine della moglie di Nicola Pontiggia, anche se ormai non sembrano esserci speranze sul ritrovamento da viva della donna moldava. L’indagine, a questo punto, è per omicidio, soppressione e occultamento di cadavere da parte del marito, nel frattempo deceduto probabilmente con un suicidio inscenato come fosse un incidente sul lavoro: al momento, va ricordato, sono tutte ipotesi, anche se il video mostrato dalla polizia potrebbe essere davvero decisivo. «Dopo averlo registrato mentre trascinava una persona al buio, riprende l’uomo nell’atto di lasciare la ditta, dove sarebbe arrivato intorno alle 6 e trenta del mattino e che avrebbe lasciato di nuovo per un breve lasso di tempo: 13 minuti. Su questi 13 minuti si concentrano ora le indagini degli inquirenti», spiega il sostituto procuratore Stefano Latorre davanti alla stampa questa mattina. In quei 13 minuti ora si concentrano le ricerche e le indagini, visto che sarebbe un tempo verosimile per poter nascondere e disfarsi del cadavere, ma non potrebbe evidentemente essere avvenuto troppo lontano dalla ditta di Morbegno. Per questo motivo, da questo pomeriggio sono state intensificate le ricerche attorno al perimetro della fabbrica per trovare finalmente il corpo della povera Svetlana Balica.