Francesca Benetti aveva 55 anni quando sparì misteriosamente da Follonica, in provincia di Grosseto, lasciando due figli. Era il 4 novembre 2013 e nel quarto anniversario da quella scomparsa che ad oggi resta un grande giallo, il caso sarà al centro della nuova puntata di Un giorno in Pretura, la trasmissione in onda oggi nella terza serata di RaiTre, a partire dalle ore 23:55. Il caso in questione è stato ribattezzato come il “giallo di Villa Adua” in quanto la sparizione della donna sarebbe avvenuta proprio dalla villa di campagna a Potassa, di sua proprietà e nella quale Antonino Bilella, l’unico indagato e condannato all’ergastolo in primo e secondo grado con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere, svolgeva il lavoro di custode. La trasmissione di RaiTre, dunque, ripercorrerà le tappe processuali ferme allo scorso aprile, quando l’Appello ha confermato la condanna al carcere a vita già inflitta nel precedente procedimento. In seguito alle due condanne, rispetto alle quali l’imputato è sempre rimasto in silenzio, i figli della donna scomparsa hanno confidato nella verità sul corpo della madre, di fatto mai rinvenuto. Tramite il loro avvocato avevano fatto sapere, come riporta Repubblica.it: “Ora che anche la corte di assise di appello ha confermato la condanna all’ergastolo, vorremmo che Antonino Bilella avesse un momento di resipiscenza”. Sapere che anche per la Corte d’Assise di Firenze l’unico assassino dell’ex insegnante di Cologno Monzese sia il contadino e custode della villa non rappresenta una vera e propria consolazione per i suoi familiari che continuano a domandarsi dove possa essere il cadavere della donna. Di contro, Bilella continua a definirsi innocente, nonostante le numerose prove che lo incastrerebbero alle sue responsabilità. Poco prima della lettura della sentenza di primo grado, aveva rotto il silenzio e davanti ai giudici aveva detto: “Sono innocentissimo davanti a Dio, mi affido a voi che siete persone squisite. Non ho ammazzato nessuno, sono una persona onesta e ho sempre lavorato fin da bambino. Lo giuro davanti a Dio. La donna è sacra e non si tocca”. Due Corti però lo avrebbero smentito in modo radicale.

FRANCESCA BENETTI, L’INIZIO DEL GIALLO

Alla base del presunto delitto di Francesco Benetti, secondo le testimonianze di amici e parenti dell’ex insegnante scomparsa nel nulla, ci sarebbe l’ossessione dell’ex custode di Villa Adua, Antonino Bilella, nei suoi confronti. Anche secondo l’accusa l’uomo avrebbe perso la testa per Francesca. Un suo rifiuto potrebbe realmente essere l’origine del movente dell’omicidio? Occorrerà attendere la Cassazione per giungere alla chiusura definitiva anche del terzo capitolo giudiziario di un caso che ad oggi resta in parte irrisolto proprio per via della mancanza del cadavere della vittima. Il giallo prende il via esattamente 4 anni fa. Francesca era una donna bella e felice, anche grazie al ritrovamento dell’amore. Nulla, dunque, lasciava presagire un allontanamento volontario della donna. A lanciare per primo l’allarme fu il compagno 60enne, preoccupato di fronte a quella sparizione ingiustificata e dal ritrovamento dell’auto della 55enne nei pressi della stazione dei treni di Follonica. Dall’avvio delle ricerche passarono pochi giorni prima dell’importante svolta che andò a coinvolgere sin sa subito l’ex custode della villa di Francesca ed agricoltore, Antonino Bilella, il quale al momento del fermo accusò un malore.

ANTONINO BILELLA RICORRE IN CASSAZIONE

Le principali accuse contro l’uomo furono sostenute dalla presenza di tracce di sangue della Benetti nella sua auto, alle quali l’indagato non riuscì a fornire alcuna spiegazione. Le indagini andarono avanti per quasi un anno, prima della chiusura avvenuta nel settembre 2014, quando gli inquirenti dimostrarono il delitto dell’ex insegnante per mano di Bilella compiuto con un’arma da taglio di fatto mai rinvenuta, al pari del cadavere della donna. La procura avanzò anche il possibile movente, dettato proprio dall’ossessione dell’uomo nei confronti della sua datrice di lavoro, tale da sfociare in continue telefonate e pedinamenti, dunque, in vere e proprie condotte da stalker. Ben due tribunali hanno giudicato l’uomo colpevole del delitto di Francesca Benetti e lo scorso settembre ha presentato ricorso in Cassazione. In attesa che anche la Suprema Corte possa esprimersi sulle presunte responsabilità dell’imputato, la trasmissione Un giorno in Pretura si porrà un quesito ricorrente in questi ultimi anni: Francesca Benetti è stata realmente uccisa?