Un vero e proprio autogol quello commesso da Giancarlo Tulliani, cognato di Gianfranco Fini, arrestato a Dubai dopo aver precedentemente fatto arrestare a sua volta un giornalista della nuova trasmissione di Massimo Giletti su La7. Repubblica.it ricostruisce quanto accaduto all’aeroporto di Dubai lo scorso giovedì. Un’azione, quella di Tulliani, che però gli si è rivoltata contro come un boomerang e che ha portato alla fine della latitanza dell’uomo. Giancarlo si trovava con la fidanzata all’aeroporto quando nello scalo è giunto il giornalista Daniele Bonistalli, inviato della nuova trasmissione di La7 di Giletti, intento ad intervistarlo. Il cronista da cinque anni a Dubai cerca di rintracciare Tulliani senza successo ma casualmente ecco l’incontro. Tulliani manifesta un certo fastidio, sbotta e si rivolge all’ufficio della polizia aeroportuale facendo arrestare il giornalista. Ma è in questo momento che accade l’impensabile: l’intelligence italiana riesce a farlo scarcerare ma dopo i dovuti controlli, il suo posto in cella verrà occupato proprio da Tulliani. La polizia scopre infatti che su di lui c’è un mandato di arresto. Oggi Tulliani rischia di essere estradato in Italia anche per via di quella falsa accusa al cronista italiano che avrebbe fatto infastidire ancora di più le autorità di Dubai. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ARRESTATO IL COGNATO DI GIANFRANCO FINI

Giancarlo Tulliani, il cognato di Gianfranco Fini latitante dallo scorso marzo, è stato arrestato a Dubai. Su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale dopo che, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Simonetta D’Alessandro il 20 marzo scorso, si era dato alla latitanza. A Tulliani in particolare veniva contestato il reato di riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma che aveva accertato i rapporti tra la famiglia Tulliani e il “re delle slot”, Francesco Corallo. Per lo stesso reato risulta indagato anche l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. La tesi degli inquirenti è che l’ex leader di Alleanza Nazionale, in qualità di vicepresidente del Consiglio dal 2001 al 2006 col governo Berlusconi non potesse non sapere “dell’esistenza della vicende di un gruppo industriale che si preparava all’accesso a livello nazionale e all’esito di una gara bandita anni prima (e vinta da Corallo, ndr) da un governo di cui Fini stesso era parte, per il lucrosissimo settore del gioco legale”. 



TULLIANI INSEGUITO DAI GIORNALISTI

L’arresto di Giancarlo Tulliani a Dubai è scaturito in un certo senso da un autogol del cognato di Gianfranco Fini. Come ha dichiarato ad Adnkronos il suo legale, Titta Madia, “Giancarlo Tulliani si era recato alla polizia perché si lamentava del fatto che c’erano dei giornalisti che lo seguivano. La polizia, nel raccogliere la sua denuncia, ha visto il mandato cattura internazionale e lo ha arrestato. Tulliani è ora con un avvocato del posto, in attesa del procedimento di estradizione. Si vedrà cosa decideranno le autorità di Dubai. Se ci sarà un diniego all’estradizione Tulliani tornerà libero“. La versione online de La Repubblica sottolinea in questo senso come l’Italia ha di recente messo a punto un accordo sulle estradizioni con Dubai, “ma – sottolinea l’avvocato Madia – non è ancora stato ratificato in via definitiva dal Parlamento”. Sarà questa l’exit-strategy che consentirà a Tulliani di tornare in libertà?

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