Non le è bastato che i parlamentari del M5s rinunciassero a parte delle loro indennità da parlamentari per ricomprarle la casa che aveva perso all’asta. Martina Guarascio, alle elezioni Regionali Sicilia 2017, ha deciso di sposare le sue idee politiche di sempre, quella passione per Forza Italia che ha coltivato fin da ragazza ha avuto la meglio anche sulla riconoscenza. E dire che suo padre, Giovanni Guarascio, muratore disoccupato di 63 anni residente a Vittoria, per quella casa nel maggio del 2013 aveva perso la vita. Impossibilitato ad estinguere il debito di 10 milioni di lire contratto nel 2001 con la banca, quando l’unica strada possibile era rimasta la messa all’asta della casa di famiglia, l’uomo si era ricoperto di benzina e si era dato fuoco. Un gesto che non era passato inosservato, con il M5s che insieme alla trasmissione Servizio Pubblico era riuscito a raccogliere 30mila euro (su un totale di circa 50mila) da consegnare proprio alla famiglia di Martina per riacquistare la casa. Nemmeno quest’atto concreto, però, è bastato a farle cambiare idea: la fede politica prima di tutto, evidentemente, anche prima dei suoi interessi. 



“IL M5S NON HA COMPRATO LE MIE IDEE”

Inutile sottolineare che la scelta della 32enne di Vittoria, Martina Guarascio, di candidarsi con Forza Italia nonostante il gesto del Movimento 5 Stelle, abbia indispettito e non poco i sostenitori grillini, che hanno preso d’assalto la protagonista della storia riportata da Il Corriere della Sera. Ed è la stessa Martina a definire “inaccettabile” il trattamento riservatole sul web, con i suoi legali al lavoro per querelare tutti coloro che le hanno mosso offese private e non. Non riesce proprio a spiegarsi tanto accanimento nei suoi confronti, anche perché “io non sono mai stata dei 5 Stelle. Al contrario, la mia famiglia si è sempre considerata di destra. Mio fratello è stato coordinatore dei giovani di Forza Italia. E poi, il M5s ha comprato la casa non le mie idee. Ora voglio condurre la mia battaglia contro il sistema delle aste giudiziarie. Per gli altri. Per mio padre“.



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