Trifone e Teresa, conto alla rovescia per il verdetto del processo della Corte d’Assise, con Giosuè Ruotolo imputato del duplice omicidio dei due giovani. Il fatto risale al 17 marzo 2015, a Pordenone: Trifone Ragone e Teresa Costanza, fidanzati, vengono uccisi all’uscita della palestra del Palasport che i due frequentavano. Ruotolo, ex militare e amico di Trifone, è stato accusato del duplice omicidio e oggi, al termine dell’ultima udienza davanti alla Corte di Assise di Udine, i giudici si sono ritirati in camera di consiglio presso una caserma. Il verdetto è atteso non prima di domani sera, con i legali di Giosuè Ruotolo, l’avvocato Giuseppe Esposito e l’avvocato Roberto Rigoni Stern, che hanno tenuto le ultime repliche della difesa: “Credo fermamente che Giosuè Ruotolo sia un detenuto innocente per un fatto che non ha commesso”, le parole di Giuseppe Esposito. Che sottolinea: “”Se sono qui a reclamare una sentenza di assoluzione non è perché devo recitare un ruolo. Credo veramente è fermamente in quello che vi ho detto in queste lunghe ore di discussione”.



LA MAMMA DI TRIFONE: “LUI E TERESA AVRANNO GIUSTIZIA”

Sentenza attesa dalle famiglie di Trifone Ragone e Teresa Costanza, uccisi più di due anni fa in un agguato che non gli ha lasciato scampo. Intervenuta ai microfoni di Telenorba, Eleonora Ferrante, mamma di Trifone Ragone, ha commentato così: “Io sono certa che per Trifone e Teresa, per la loro ingiusta morte avranno giustizia. L’ergastolo ci sarà e soprattutto ci sarà la punizione divina, specialmente se non si converte, se non si pente, cosa che non ha mai fatto. Sono molto serena, non provo più rabbia”. Continua Eleonora Ferrante, come riporta il Messaggero Veneto: Anche se questo trauma grandissimo probabilmente non lo supereremo mai, c’è da dire che la tragedia ci ha fatto arricchire dal punto di vista umano. Mio figlio, il piccolo, una volta mi ha detto, “Mamma ti rendi conto, noi siamo ancora capaci di sorridere?””. Un dramma che non è possibile dimenticare, ma dal quale si può ripartire grazie alla fede, come sottolinea la Ferrante: “Ed è vero, oggi riusciamo anche a sorridere, perché abbiamo fede”.



LA RICOSTRUZIONE

La morte di Trifone Ragone e Teresa Costanza ha avuto grande risalto mediatico, un caso che aveva molte ombre e per il quale gli inquirenti non sono riusciti ad inviduare subito il colpevole dell’agguato del Palasport di Pordenone. Fino a quando Giosuè Ruotolo non è finito nel mirino degli inquirenti, che sono riusciti a scoprire importanti rivelazioni del rapporto tra lui e l’ex amico Trifone: un litigio con minacce e scontro fisico per la chat anonima su Facebook, on il nome di un’ex fiamma di Trifone, con la fidanzata Teresa Costanza, in cui le venivano rivelate delle cose sul compagno. E non mancano gli elementi a carico di Giosuè Ruotolo: dalla presenza sul luogo e all’ora del delitto, il buco di sette minuti della sua auto tra un passaggio e l’altro sotto le telecamere della zona del parcheggio della palestra (momento in cui avrebbe gettato la pistola in un lago secondo i pm) e le falsità dichiarate nelle prime audizioni.

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