“Non era ancora il momento giusto per un papa sudamericano”: così dice papa Francesco in un nuovo libro intervista scritto da un giornalista argentino, pubblicato nel paese sudamericano Latinoamérica: Conversaciones con Hernán Reyes Alcaide. Il libro è uscito nel corso del decimo anniversario della conferenza dei vescovi sudamericani che si tenne nel 2007 in Brasile, un momento storico per la chiesa sudamericana. A discapito delle tante accuse che si leggono quais quotidianamente secondo le quali Ratzinger e Bergoglio sarebbero due papi dalle visioni opposte, e alcune addirittura che dicono che il conclave con cui fu eletto papa Francesco sia stato soggetto di imbrogli, il papa argentino in questo libro dimostra il suo profondissimo legame con il papa emerito.
Tanto che, si legge, essendo lui già fortemente indicato come possibile nuovo pontefice già nel conclave del 2005, si sarebbe speso proprio per far eleggere Ratzinger, definendolo “l’unico uomo con la statura, la saggezza e l’esperienza necessaria per essere papa”. Bergoglio si diede da fare durante quel conclave a convincere i suoi colleghi cardinali a votare per il religioso tedesco. Già in un diario segreto di un cardinale italiano reso noto l’anno del conclave, il 2005, si sapeva che Bergoglio godeva del sostegno dell’ala cosiddetta riformista dei cardinali, ma lui chiese invece di votare per Ratzinger: “Nonostante l’azione dello Spirito Santo che agisce nel conclave” dice Bergoglio nel nuovo libro “in quel momento storico l’unico uomo con la statura, la saggezza e l’esperienza necessaria per essere eletto era Ratzinger”. “Altrimenti” aggiunge “c’era il pericolo di eleggere un papa di transizione, un papa del compromesso, è questo non è quello che il Vangelo ci dice”.