Il senso dell’umorismo di tanti cattolici è un tratto che caratterizza la loro fede. Solo gli ebrei possiedono un simile senso dell’umorismo, anche se talvolta dal sapore più cinico, e data la loro storia travagliata si può capire. Uno dei massimi testimoni dell’umorismo cattolico, capace di prendere in giro in modo amabile la stessa fede, è stato certamente lo scrittore Chesterton, uno capace di dire: “La Bibbia ci dice di amare i nostri vicini di casa, ed anche di amare i nostri nemici. Probabilmente perché spesso sono la stessa cosa”. Spesso il cristiano, soprattutto in passato, e soprattutto i sacerdoti, i vescovi e anche i papi, sono stati associati a immagini di uomini fin troppo seri, malinconici, anche rabbiosi. Tante volte è proprio così. Vale la pena allora ricordare, come ha fatto il sito americano di Aleteia n un articolo recente, il senso di umorismo appartenuto a diversi pontefici, quelli che secondo alcuni dovrebbero limitarsi a brandire la spada della fede seriosa e impegnata. Tra questi vale sicuramente citare Giovanni XXIII, famoso anche come “il papa buono”.



Una volta, durante un discorso ufficiale, strappò il sorriso di tutti raccontando che gli capitava spesso di svegliarsi di notte preoccupato dei tanti problemi che doveva affrontare: “A un certo punto presi una coraggiosa decisione, il mattino seguente sarei andato dal papa a parlargli di questi problemi. Poi mi sono svegliato e mi sono ricordato che il papa sono io”. Anche Paolo VI non mancava di senso dell’umorismo. Un giorno chiamò il convento del Santo Spirito di Roma. Rispose una suora: “Buongiorno, sono la Madre Superiore del Santo Spirito”, al che il papa le rispose, “Mi dispiace di dirle che dovrà accontentarsi di parlare con l’umile vicario di Cristo sulla terra”. Quando invece era ancora Nunzio Apostolico a Parigi, il futuro Giovanni XXIII fu invitato a un incontro con il rabbino della capitale francese. Al momento di entrare in sala, raccontarono i presenti, il rabbino fece segno a Roncalli di entrare per primo, al che il Nunzio rispose: “No prego, prima il Vecchio Testamento”.



Non ancora papa, Giovanni Paolo II si trovava a un conclave quando un cardinale lo avvicinò dicendogli che era noto per andare a sciare, nuotare, andare in bicicletta: “Sono cose che non si addicono a un principe della Chiesa” gli disse. Al che il futuro papa rispose: “Ma non lo sa che in Polonia il 50% dei cardinali fa come me?”. Al tempo in Polonia c’erano solo due cardinali, di cui uno ovviamente era lui. Infine papa Francesco. Un giorno chiamò al telefono il monastero delle sue carmelitane di Cordoba, ma c’era la segreteria telefonica perché stavano pregando. Bergoglio allora lasciò questo messaggio: “Cosa avranno da fare queste suore per non rispondere al papa?”.

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